28 May, 2025 - 12:05

Nasce la nuova Consulta del Turismo a Gubbio: dialogo, visione e partecipazione per il futuro della città

Nasce la nuova Consulta del Turismo a Gubbio: dialogo, visione e partecipazione per il futuro della città

È un momento di svolta per la politica turistica di Gubbio: “non una semplice riunione, ma l’inizio di un percorso condiviso e strutturato”, come lo ha definito il sindaco Vittorio Fiorucci. La Sala Consiliare di Palazzo Pretorio ha fatto da cornice alla prima convocazione della nuova Consulta del Turismo del Comune di Gubbio, un organismo fortemente voluto dall’amministrazione per coordinare, ascoltare e progettare in sinergia con gli attori del territorio.

All’incontro hanno preso parte albergatori, titolari di agriturismi, organizzatori di eventi, rappresentanti di associazioni culturali e di categoria, esponenti della Diocesi, tutti accomunati dalla volontà di costruire una strategia turistica che metta in rete le energie migliori della città.

Un nuovo patto per il turismo eugubino, bene comune

“La Consulta – ha dichiarato il sindaco Fiorucci aprendo i lavori – è uno strumento di democrazia partecipata, un luogo in cui l’amministrazione incontra il territorio non per delegare, ma per condividere responsabilità e visione”. Un passaggio fondamentale, in un contesto in cui il turismo non può più essere gestito come semplice sommatoria di eventi, ma richiede una governance integrata, dinamica e orientata alla qualità.

Fiorucci ha richiamato l’attenzione sul ruolo strategico del turismo per l’economia cittadina, sottolineando la necessità di valorizzare le potenzialità di Gubbio in chiave moderna, pur nel pieno rispetto della sua storia e della sua identità.

I numeri parlano chiaro: segnali positivi dal 2025

L’intervento dell’assessore Paola Salciarini, che ha illustrato i dati aggiornati al 31 marzo 2025, ha confermato un trend incoraggiante: “le presenze turistiche sono in crescita, soprattutto nei fine settimana e durante gli eventi di punta”. A brillare, in particolare, è stata la mostra immersiva dedicata a Van Gogh, capace di attrarre migliaia di visitatori e di offrire un’esperienza innovativa, capace di dialogare con l’arte e la tecnologia.

Van Gogh è stato un esperimento riuscito: ha unito il fascino del grande artista alla potenza della narrazione immersiva, dimostrando che anche a Gubbio possiamo giocare la carta dell’innovazione culturale, ha commentato l’assessore.

Comunicazione e calendario: il turismo si fa rete

Tra i temi al centro della riunione, anche la nuova campagna promozionale della Regione Umbria, le strategie digitali legate ai canali ufficiali come “Ilike Gubbio” e il calendario primavera-estate 2025, che si preannuncia ricco e articolato. Spiccano tra le iniziative di punta:

  • Mostra “San Francesco e il lupo”

  • Festival del Medioevo

  • Eventi dedicati al Tartufo

  • “Natale a Gubbio”, ormai appuntamento di rilievo a livello nazionale

L’obiettivo comune è quello di rafforzare il brand Gubbio, evitando dispersioni e sovrapposizioni, ma puntando su una comunicazione integrata e coerente.

Operatori protagonisti: criticità, idee e proposte

Molto partecipata e stimolante la parte della riunione dedicata agli interventi dei rappresentanti del territorio. Unanime il riconoscimento del valore della Consulta come “spazio di ascolto e co-progettazione”. Diversi operatori hanno sottolineato la necessità di:

  • Strutturare pacchetti turistici accessibili e facilmente acquistabili

  • Incrementare la presenza mediatica sui canali nazionali

  • Superare la stagionalità, garantendo flussi costanti in ogni mese dell’anno

Non basta promuovere eventi singoli ha osservato un operatore – serve una narrazione continua, una cornice identitaria che renda Gubbio riconoscibile, attrattiva e desiderabile tutto l’anno”.

Verso un turismo sostenibile e identitario

Tra i temi più condivisi, quello della sostenibilità turistica e della valorizzazione degli asset territoriali distintivi, come l’ambiente, la cultura, le tradizioni, l’enogastronomia. La Consulta ha riconosciuto la necessità di progettare esperienze autentiche e coinvolgenti, capaci di intercettare la domanda di turismo lento, relazionale, esperienziale.

Particolare attenzione è stata posta anche al dialogo intergenerazionale e alla formazione degli operatori, con l’idea di costruire un “sistema Gubbio” che sappia innovare mantenendo salde le proprie radici.

Media, branding e visione nazionale

Altro punto nodale emerso con forza riguarda la visibilità mediatica. È stata auspicata una strategia continuativa di promozione su stampa, TV e social nazionali, superando l’approccio frammentario del passato. “Gubbio deve diventare una destinazione top of mind per chi cerca bellezza, spiritualità e qualità della vita”, ha affermato una rappresentante di categoria.

La necessità di un posizionamento chiaro e distintivo è apparsa fondamentale: Gubbio può giocare un ruolo da protagonista nel panorama del turismo culturale e spirituale italiano, ma servono visioni condivise, alleanze e investimenti mirati.

In conclusione, il clima che si è respirato durante la prima riunione della Consulta è stato costruttivo, partecipato, carico di aspettative e di entusiasmo. L’amministrazione ha ribadito la propria disponibilità a rendere la Consulta un luogo operativo e non solo consultivo, chiamando tutti i partecipanti a contribuire con idee, tempo e competenze.

Non ci interessano le passerelle, ma i progetti concreti. Vogliamo costruire una Gubbio turistica che sappia emozionare, accogliere, durare”, ha dichiarato il sindaco Fiorucci in chiusura.

Un orizzonte comune: Gubbio meta di riferimento

L’istituzione della Consulta del Turismo rappresenta una scommessa sul metodo e sul merito, sulla capacità di coniugare ascolto e decisione, proposta e visione. Il turismo, oggi più che mai, è una leva trasversale che può sostenere occupazione, benessere, coesione sociale e rigenerazione culturale.

Con questo spirito, Gubbio guarda avanti, “pronta a raccontarsi con parole nuove, ma senza dimenticare le radici”. Un cammino che parte da Palazzo Pretorio, ma punta lontano: verso un’identità turistica solida, moderna, riconoscibile e amata.

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Mario Farneti
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