A farlo scattare è stata quella finestra sul retro, forzata per entrare nel locale e cercare di non essere notato. Il sistema di allarme ha lanciato il suo segnale nella notte, trasformando un tentativo di furto in un’immediata retata.
Protagonisti dell’azione i Carabinieri della Stazione di Narni Scalo, intervenuti così tempestivamente da sorprendere l’intruso ancora all’interno del bar di via Tuderte, nella frazione narnese. A essere tratto in arresto per furto aggravato è un camerunense di 19 anni, residente nella zona dell’Amerino e già gravato da precedenti penali.
L’efficacia della risposta dell’Arma ha impedito che il bottino andasse perso. L’intera refurtiva è stata infatti recuperata e già restituita al legittimo proprietario del locale. Per il diciannovenne, invece, dopo le formalità di rito sono scattate le manette e il trattenimento in camera di sicurezza, in attesa del rito per direttissima.

La dinamica, ricostruita dai militari, è lineare e stata quella di un tentativo di colpo effettuato pensando di andare sul sicuro. Che, poi, ha però portato a un intervento in tempi rapidissimo che ha lasciato il ladro senza scampo. L’allarme ha consentito di localizzare l’intrusione e di far piombare sul posto una pattuglia. I Carabinieri, ispezionato il bar, hanno subito notato l’ingresso forzato e, all’interno, hanno scovato il 19enne ancora nascosto nel locale.
La perquisizione personale che è seguita non ha lasciato adito a dubbi: il giovane aveva con sé il maltolto. Nelle sue tasche sono stati trovati i 200 euro in contanti sottratti dal fondo cassa e, soprattutto, diversi blocchetti sigillati di “Gratta e Vinci”. Il valore complessivo dei biglietti, ancora intatti, è stato stimato dai Carabinieri intorno ai 1.800 euro.
L’operazione si è chiusa con il pieno recupero dei beni rubati e con la messa in sicurezza dell’area. Il bar, una volta completati i rilievi, ha potuto riprendere la sua normale attività.
Sul piano giudiziario, la posizione del 19enne camerunense è ora nelle mani della magistratura. Come specificato nel comunicato, il procedimento è pendente in fase di indagini preliminari. L’arrestato, in attesa del rito per direttissima, gode della presunzione di innocenza fino all’eventuale condanna irrevocabile. Tuttavia, la flagranza del reato e il ritrovamento della refurtiva costituiscono un quadro probatorio che i giudici dovranno valutare nelle prossime ore.