Non è solo una questione di asfalto, cavi d’acciaio e cemento. Il ponte strallato che scavalca il fiume Nera, nella frazione di Nera Montoro, guarda ora al futuro. I lavori di manutenzione straordinaria, finanziati dalla Regione Umbria con 1,4 milioni di euro, volgono al termine e consegnano al territorio un’infrastruttura rinnovata nella sostanza e nell’anima.
Sicura, moderna e, per la prima volta, “intelligente”. Un presidio fondamentale per un’area a forte vocazione produttiva, finalmente dotato di un sistema di monitoraggio basato su sensori e intelligenza artificiale che ne controllerà in tempo reale lo stato di salute. Un intervento che va oltre la semplice manutenzione, trasformandosi in un modello di gestione innovativa per le opere pubbliche.

L’intervento, inserito nel programma regionale “Messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti”, ha visto un singolare e virtuoso intreccio di competenze. La progettazione esecutiva è stata affidata a Confindustria Umbria, mentre la realizzazione è stata seguita direttamente dal Comune di Narni, dopo l’acquisizione della struttura da Italeaf spa. Un modello che ha garantito efficienza e una stretta aderenza alle esigenze del tessuto economico locale.
A parlare sono i fatti, ma le parole del primo cittadino tracciano con chiarezza il solco dell’operazione. “Un’opera significativa per il territorio, dove si registra traffico pesante, che diventa oggi anche un esempio di innovazione nella gestione delle infrastrutture pubbliche”, dichiara il Sindaco Lorenzo Lucarelli.
La sua visione è netta: “La riqualificazione del ponte strallato assolve a due funzioni fondamentali a cui una pubblica amministrazione deve tenere fede. Da un lato garantire sicurezza, dall’altro sostegno infrastrutturale allo sviluppo economico e produttivo”. Un dualismo imprescindibile, quello tra sicurezza e supporto alle imprese, che trova in questo cantiere la sua realizzazione concreta. La struttura, infatti, è un nodo cruciale per i collegamenti rapidi verso le aziende della zona, e la sua integrità è prioritaria.
Ma è nell’innovazione che il progetto svela la sua ambizione più marcata. L’amministrazione comunale ha scelto di dotare il ponte di una vera e propria “rete neurale”. Il sistema, sviluppato da Displaid, una startup fondata nel 2023 da un team di ingegneri del Politecnico di Milano tra cui spiccano i nomi degli umbri Lorenzo Benedetti e Luca Radicioni, si basa su una rete di sensori wireless. Accelerometri e inclinometri, posizionati in punti strategici della struttura, raccolgono un flusso continuo di dati sulle sollecitazioni e sui movimenti del ponte.
A questi numeri penseranno poi algoritmi di intelligenza artificiale, programmati per analizzare le informazioni, definire soglie di attenzione specifiche e permettere un controllo continuo e predittivo delle condizioni strutturali. Non più solo controlli periodici, quindi, ma una diagnostica in tempo reale, in grado di segnalare anomalie e potenziali criticità prima che queste possano diventare un pericolo.
“Una strumentazione che rappresenta un supporto essenziale in termini di accesso immediato alle informazioni tecniche”, spiega il dirigente ai Lavori Pubblici del Comune, Pietro Flori. L’obiettivo, sottolinea, è “consentire una gestione ottimizzata e sicura di un ponte particolarmente interessato dal traffico pesante”. Un salto di qualità nella manutenzione programmata, che trasforma l’infrastruttura da oggetto statico a sistema dinamico e interconnesso. Un ponte che, in un certo senso, impara a parlare di sé stesso, raccontando in ogni istante la sua storia a chi è chiamato a custodirla.