01 Nov, 2025 - 09:30

A Narni scoppia il caso de Le Mole: un privato rivendica la proprietà del paradiso degli influencer

A Narni scoppia il caso de Le Mole: un privato rivendica la proprietà del paradiso degli influencer

Il paradiso verde più fotografato dell’Umbria, Le Mole di Narni, è al centro di una contesa di proprietà che si intreccia con un progetto di rilancio turistico da milioni di euro. L’area, divenuta un’icona per gli influencer di viaggio e i visitatori che cercano location naturali e suggestive, sarebbe - secondo una recente verifica catastale -di proprietà privata. A rivendicarla è Alvaro Caponi, proprietario della villa adiacente, che dopo gli accertamenti ha installato una recinzione e annunciato un piano di valorizzazione economica e culturale dell’intera zona.

Dal Comune di Narni ancora nessuna reazione ufficiale, anche se sono in corso verifiche degli uffici. Mentre la società Le Mole S.r.l., costituita dalla famiglia Caponi, ha presentato ufficialmente il progetto del Parco Archeologico Naturalistico “Le Mole Domus Octavia”, che prevede 20 nuove assunzioni, investimenti nella sicurezza fluviale e una serie di interventi per trasformare il bacino in un polo turistico esperienziale.

Proprietà privata e solarium comunale: “Il Comune costruì su terreno non demaniale”

Secondo quanto riferito dal consulente della famiglia Caponi, Francesco Bartoli, al Corriere dell'Umbria oggi in edicola, il nodo è emerso durante la fase preliminare di presentazione del progetto.
“Circa un mese fa abbiamo avviato tutte le pratiche amministrative per presentare il progetto in Comune”, spiega Bartoli. “Facendo un check up delle piantine catastali abbiamo scoperto che il solarium delle Mole è stato costruito sulla proprietà privata della famiglia Caponi, che è rimasta sorpresa perché si pensava che l’area fosse demaniale. Il Comune di Narni ha realizzato il solarium sopra una gettata di cemento degli anni ’40, nata per proteggere le sponde del fiume Nera. Abbiamo inviato tre settimane fa una pec per chiedere un incontro urgente, ma non abbiamo ricevuto risposta. Nel frattempo abbiamo installato una recinzione provvisoria per delimitare la proprietà. Chiediamo collaborazione, ma andremo comunque avanti.”

L’area oggetto della controversia è una delle più frequentate del territorio narnese, teatro di servizi fotografici, riprese video e spot promozionali per il turismo regionale. La notizia della recinzione delle Mole ha suscitato immediate reazioni tra i frequentatori abituali, preoccupati per l’accesso futuro al sito, ma l’intento della proprietà - spiegano - non è quello di chiudere, bensì di regolamentare l’ingresso e tutelare la sicurezza.

Nasce il Parco “Le Mole Domus Octavia”: tra terme romane, sport e valorizzazione culturale

Il progetto presentato da Le Mole S.r.l. è ambizioso: la creazione di un Parco Archeologico Naturalistico che unisca benessere, natura e archeologia, trasformando Le Mole in un polo turistico sostenibile e aperto tutto l’anno.

L’iniziativa prevede la messa in sicurezza delle sponde del Nera, la valorizzazione delle piscine termali di acqua oligominerale e la costruzione della SPA “Domus Octavia”, ispirata alle antiche terme romane. Il complesso ospiterà Calidarium, Frigidarium e Tepidarium, spazi dedicati al relax naturale e percorsi Kneipp immersi nei ruscelli del parco.

Accanto alla parte termale sorgeranno aree sportive attrezzate per nuoto, canoa, trekking e fitness, con istruttori qualificati e bagnini a presidiare il tratto balneabile. È prevista anche la creazione di percorsi museali e spazi multimediali immersivi per raccontare la storia del luogo, incluso l’antico porto etrusco-romano emerso negli anni di ricerca archeologica condotta da Alvaro Caponi.

“Il progetto Le Mole - Domus Octavia rappresenta una straordinaria opportunità di crescita per il Comune di Narni e per tutto il comprensorio”, ha dichiarato Debora Caponi, presidente della società. “Vogliamo coniugare sicurezza, sostenibilità e valorizzazione culturale, creando nuove occasioni di lavoro e uno sviluppo turistico duraturo.”

La Fondazione Caponi e la rete turistica con la Cascata delle Marmore

Il piano sarà sostenuto dalla costituenda Fondazione “Alvaro Caponi – Domus Octavia Le Mole”, che gestirà la nascita del Museo del territorio con oltre duemila reperti archeologici e opere d’arte raccolte dalla famiglia. La fondazione avvierà progetti didattici, eventi culturali e una sala multimediale immersiva per raccontare la storia del sito e del suo legame con l’antica civiltà romana.

Sul fronte turistico, sono già in corso contatti con il Comune di Terni e gli enti regionali per creare un biglietto unico integrato con la Cascata delle Marmore, in modo da favorire una rete di turismo esperienziale e culturale nel cuore dell’Umbria.

Le 20 posizioni lavorative aperte riguardano figure per l’accoglienza, la ristorazione, la comunicazione digitale, la manutenzione del verde e l’organizzazione di eventi. La selezione privilegerà i residenti di Narni e Terni, con l’obiettivo di garantire ricadute occupazionali locali e un modello di turismo sostenibile.

Un luogo simbolo dell’Umbria tra bellezza e controversia

La famiglia Caponi è proprietaria del sito dal 1969 e ha contribuito per decenni alla tutela del bacino naturale. L’opera del professor Alvaro Caponi, archeologo e studioso, ha permesso di recuperare un patrimonio storico che oggi torna al centro del dibattito, in un intreccio tra diritti privati, beni paesaggistici e interesse pubblico.

Il Comune di Narni dovrà ora chiarire la propria posizione, ma nel frattempo Le Mole di Narni si preparano a un cambiamento epocale: da luogo “instagrammabile” a parco culturale e naturalistico d’eccellenza, dove la bellezza del paesaggio incontra la visione imprenditoriale di chi, da oltre mezzo secolo, custodisce uno dei luoghi più iconici dell’Umbria.

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Federico Zacaglioni
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