31 Jul, 2025 - 10:05

Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, dal 1 agosto chiuso per 20 mesi: maxi rinnovamento da 7 milioni di euro

Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, dal 1 agosto chiuso per 20 mesi: maxi rinnovamento da 7 milioni di euro

Una nuova era per il museo di Perugia Il 1° agosto 2025 segnerà l’inizio di un’importante trasformazione per il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria (MANU). Con un investimento di oltre 7 milioni di euro, la storica istituzione perugina chiuderà temporaneamente le sue porte per dare avvio a un maxi-intervento destinato a rivoluzionare non solo la struttura, ma anche l’esperienza stessa della visita.

Obiettivo: rendere il museo, uno dei più frequentati della regione, un modello di accessibilità, innovazione e valorizzazione del patrimonio archeologico. Capace di dialogare con il presente e con le esigenze di un pubblico sempre più ampio e diversificato.

Chiuso per rinnovamento il Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria: il cantiere del futuro 

L’intervento interesserà tutto il complesso di San Domenico, sede del museo, e prevede opere strutturali e impiantistiche di ampia portata: dal consolidamento antisismico dei chiostri alla sostituzione delle coperture, dall’adeguamento antincendio alla completa riqualificazione degli impianti termici ed elettrici, secondo criteri di efficienza energetica. Ma non solo: il percorso espositivo sarà completamente ripensato in chiave cronologico-tematica, con focus su etruschi, umbri e romani, arricchito da tecnologie immersive e strumenti multimediali per coinvolgere visitatori di ogni età e provenienza.

Un’attenzione particolare sarà dedicata all’inclusione: il nuovo MANU sarà accessibile anche a persone con disabilità fisiche, cognitive e culturali, grazie a soluzioni progettuali mirate. Come sottolinea la direttrice Tiziana Caponi, “si tratta di una grande occasione di rinnovamento, che prevede la possibilità di organizzare in maniera organica un percorso di allestimento comunicativo. È una proposta culturale volta alla valorizzazione delle collezioni esposte e presenti nei depositi con nuove chiavi di lettura”.

Un museo che non si ferma: attività e progetti durante la chiusura

Durante i 20 mesi di lavori, il museo resterà chiuso al pubblico, ma non si spegnerà: la Biblioteca del MANU diventerà un centro propulsore di eventi, con conferenze, concerti, laboratori e attività divulgative. La consultazione del patrimonio librario resterà attiva per studiosi e appassionati.

Intanto, le collezioni del museo continueranno a vivere anche fuori dalle sue mura: sono previste esposizioni in collaborazione con istituzioni umbre e nazionali, come quella già in programma al Liceo Mariotti di Perugia, dove gli studenti, coinvolti come giovani curatori, realizzeranno un’esposizione con materiali affidati al museo in seguito a sequestri.

In rete e sui social: il dietro le quinte dei lavori

La trasformazione del MANU sarà raccontata anche attraverso contenuti digitali: video, foto e interviste accompagneranno i cittadini nel dietro le quinte del cantiere, pubblicati sui canali social del museo e della Direzione regionale dei Musei nazionali dell’Umbria. Un modo per tenere viva l’attenzione sul patrimonio e coinvolgere il pubblico anche a distanza, aspettando la riapertura. Sarà una narrazione parallela che renderà partecipe la comunità di ogni passo del rinnovamento.

Il nuovo MANU: un modello per il futuro

Il direttore dei Musei nazionali di Perugia, Costantino D’Orazio, guarda al futuro con entusiasmo: “Una volta riaperto, il museo costituirà una finestra accattivante, accessibile e coinvolgente sulla storia dell’Umbria attraverso i millenni, dalla Preistoria al Tardo Antico. Il connubio tra la struttura del Convento di San Domenico e le straordinarie collezioni del museo lo renderanno uno dei luoghi più affascinanti d’Italia”.

I lavori, affidati a diversi studi specializzati tra cui Alfio Barabani e Balletti+Sabbatini, rappresentano un vero e proprio investimento culturale sul lungo periodo. Tra i principali finanziamenti figurano 2 milioni di euro dal Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali, 1,4 milioni per l’efficientamento energetico, quasi 900 mila euro per i depositi e il nuovo ingresso, e ulteriori somme per sicurezza e restauro.

Dopo questa pausa rigenerativa, il MANU promette di tornare in scena con una veste rinnovata, più accessibile e pronta ad accogliere nuove generazioni di visitatori in un viaggio avvincente nella storia umbra.

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Giorgia Sdei
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