La Gubbio Cultura e Multiservizi Srl, società interamente a capitale pubblico del Comune di Gubbio, si avvia verso una fase decisiva e potenzialmente conclusiva della propria esistenza. Secondo indiscrezioni sempre più insistenti, il compito affidato ad Angelo Linci, nominato amministratore unico dal sindaco Vittorio Fiorucci, sarebbe quello di preparare la liquidazione della società, mantenendo in capo al Comune la sola farmacia comunale, attualmente in perdita, ed esternalizzando tutti gli altri servizi.

La nomina di Linci è stata ufficializzata mercoledì 10 dicembre con il decreto sindacale n. 22, che fa esplicito riferimento al professionista con studio tecnico a Fabriano, scelto tra dieci candidature pervenute.
Contestualmente è stata nominata revisore unico la dottoressa Clementina Francesca Romana Cavuoti, con studio tecnico a Perugia.
Come anticipato da vivogubbio.com, l’ex amministratore unico Paolo Rocchi ha concluso il proprio incarico a fine novembre, circa 45 giorni dopo l’approvazione dell’ultimo bilancio, avvenuta a metà ottobre. Una tempistica che conferma come la nuova fase della società sia stata pianificata a stretto giro, subito dopo la chiusura degli adempimenti contabili.
Il passaggio di consegne avviene in un contesto complesso, segnato da criticità economiche strutturali e da una riflessione politica ormai aperta sull’utilità stessa della Multiservizi come strumento operativo del Comune.
Tra gli elementi più controversi che ruotano attorno alla vicenda, emergono esposti e segnalazioni relativi all’affidamento diretto, senza avviso a evidenza pubblica, del servizio di gestione degli ascensori pubblici di via Baldassini e via XX Settembre alla cooperativa sociale eugubina “Sopra il Muro”.
L’incarico è stato conferito dal 1° novembre scorso in forma temporanea, ma – secondo quanto segnalato – non con carattere d’urgenza, poiché già il 16 luglio il Comune aveva deciso di rinunciare ai due addetti con partita Iva impiegati in precedenza. A questi ultimi è stata inviata una lettera di licenziamento il 27 agosto, con decorrenza 60 giorni dopo.
Un passaggio che solleva interrogativi, anche perché la tariffa oraria riconosciuta alla cooperativa risulterebbe nettamente superiore a quella precedentemente riconosciuta alla Gubbio Cultura e Multiservizi Srl, società di proprietà comunale.
Ulteriore elemento di attenzione riguarda la gestione del personale. I due addetti con partita Iva, cessati dal servizio, sarebbero stati successivamente assunti a tempo determinato dalla cooperativa “Sopra il Muro”, anche con l’interessamento diretto del sindaco Vittorio Fiorucci, secondo quanto riferito.
Nel frattempo, la dipendente a tempo indeterminato della Multiservizi, in possesso delle certificazioni previste e precedentemente impiegata nel servizio ascensori, è stata ricollocata presso la chiesa di San Francesco della Pace, detta dei Muratori, in via Savelli della Porta.
Si tratta del terzo cambio di mansione per la lavoratrice: inizialmente incaricata dei parcheggi a pagamento, poi assegnata agli ascensori, e ora inserita nella rete museale locale. Una mobilità interna che riflette il progressivo smantellamento delle funzioni operative della società.
Nel tempo, la Gubbio Cultura e Multiservizi Srl ha gestito una pluralità di servizi – cultura, ascensori, parcheggi, rete museale – che però, secondo molte valutazioni politiche e tecniche, si sono rivelati più un costo che una risorsa per le casse comunali.
L’ipotesi di liquidazione si inserisce dunque in una strategia più ampia di razionalizzazione, che punterebbe a ridurre il perimetro delle partecipate pubbliche e a ricorrere all’esternalizzazione dei servizi, lasciando in capo al Comune soltanto la farmacia comunale, seppur oggi in perdita.

Una scelta che, se confermata, aprirà un dibattito non solo economico, ma anche politico e sociale, in particolare sul controllo pubblico dei servizi e sulle tutele occupazionali.
La figura di Angelo Linci appare, in questo contesto, come quella di un amministratore tecnico, chiamato a gestire una fase di transizione delicata. Ma la liquidazione di una società pubblica non è mai un atto neutro: implica scelte di indirizzo, responsabilità amministrative e conseguenze dirette sui servizi e sui lavoratori.
«La Multiservizi ha rappresentato per anni uno strumento operativo del Comune», osservano ambienti cittadini, «la sua chiusura segna un cambio di paradigma nella gestione dei servizi pubblici locali».
Al momento, il quadro si basa su indiscrezioni e segnali convergenti, ma sarà necessario attendere gli atti formali e le decisioni del nuovo amministratore unico per comprendere tempi, modalità e perimetro effettivo della liquidazione.
Resta il fatto che la questione Multiservizi è ormai al centro del dibattito cittadino, tra esigenze di bilancio, trasparenza amministrativa e futuro dei servizi pubblici a Gubbio. Una partita che si annuncia complessa e destinata a lasciare strascichi politici e istituzionali.