I ternani la chiamano affettuosamente "l'obelisco" ma il suo vero nome è 'Lancia di Luce', l'opera più iconica della città, quella che ne simbolizza la memoria e le aspirazioni. Progettata da Arnaldo Pomodoro e realizzata all'interno del reparto fonderia delle acciaierie, la Lancia di Luce svetta alla fine di Corso del Popolo, all'ingresso del centro tra le architetture di Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl.
In quell'elevazione complessa sono racchiuse le storie di tante persone che contribuirono alla sua creazione e, più in generale, la storia di una città intera. Racconti che torneranno a vivere, nel trentennale dell'inaugurazione, grazie ad una mostra dal titolo 'Lancia di luce. Nascita di un capolavoro' la cui delibera è arrivata la settimana scorsa da parte del Consiglio comunale con una variazione urgente di Bilancio e successiva ratifica di Consiglio.
Arnaldo Pomodoro, tra i più significativi artisti della sua generazione, si è sempre dedicato alla scultura in bronzo ma con la Lancia di Luce, interamente in acciaio, fece un'eccezione. Queste le parole con cui ha descritto la visione che è alla base dell'opera:
"Lancia di luce è un’opera progettata in riferimento al lavoro di fonderia, con l’idea leggera e assoluta di un elemento monumentale a sezione triangolare, come un obelisco puntato verso l’alto, un moderno segnale dalla via o dal cielo, con il suo forte richiamo di luce. Nella scultura si può leggere, per così dire, la storia industriale dal trattamento del ferro con i suoi detriti alla fusione dell’acciaio e alle operazioni sul materiale incandescente: una metafora dell’invenzione umana e dello sviluppo di ogni ricerca". Da: 'Arnaldo Pomodoro, catalogo della mostra', Milano, ed. Skira, 2016, p. 154.
Quando nel 1984 l'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini visitò le acciaierie di Terni, rimase profondamente colpito dalla bellezza che celava lo stabilimento. Suggerì, in onore al lavoro di intere generazioni, di dedicare un monumento a quella bellezza.
Il sindaco Giacomo Porrazzini interpellò così lo scultore Arnaldo Pomodoro per la realizzazione di una scultura da donare alla città per il centenario della fondazione dell'impianto. Da lì entrò in gioco Mario Finocchio, mastro fonditore ternano che collaborando con l'artista, diresse e coordinò gli operai, esperti di leghe e metalli.
La Lancia di Luce si compone di cinque blocchi di acciaio inossidabile: è il risultato del lavoro del reparto fonderia, dove vennero sperimentati nuovi procedimenti di fusione grazie alla sapienza e all'esperienza di coloro che ci lavoravano.
L'obelisco di Terni, inaugurato ufficialmente a dicembre del 1995, è a tutt'oggi la più imponente opera in acciaio fuso del mondo.
Alcuni numeri:
Tutti i dati di cui sopra dal volume: 'La storia industriale di Terni chi l'ha letta e chi l'ha vissuta' di Mario Finocchio, edito da Federmanager, 2011.