Montone torna a brillare sotto il segno della settima arte. Per sei giorni consecutivi, l’incantevole borgo medievale umbro si trasforma in un crocevia di storie, suoni ed emozioni condivise. La 29ª edizione dell’Umbria Film Festival riconferma la sua vocazione internazionale e il suo spirito inclusivo, con una programmazione che intreccia passato e futuro, riflessione e intrattenimento, voci affermate e nuovi sguardi.
Ad aprire le danze è stato un tuffo nel mondo dell’animazione con l’omaggio a uno dei personaggi più amati dai bambini italiani: la Pimpa. A festeggiare i suoi 50 anni, in piazza San Francesco è arrivato Enzo d’Alò, regista visionario e autore di cult come La freccia azzurra. A lui è stato consegnato il simbolico riconoscimento delle Chiavi della città. Commosso, d’Alò ha ricordato il valore dell’immaginazione e ha definito Terry Gilliam – presente alla cerimonia – “un mito assoluto”.
La serata inaugurale ha visto anche la proiezione del corto Forti da morire, firmato dagli studenti della scuola Polidori di Montone, seguita dalla sonorizzazione live di The Cameraman di Buster Keaton. Gran finale con RRR, kolossal indiano che ha fatto ballare la piazza sulle note della premiata Naatu Naatu.
Il cartellone 2025 si muove con coraggio fra generi e latitudini. Maria Teresa Cavina, al suo debutto come direttrice artistica, ha voluto un programma che non impone etichette ma favorisce connessioni. Così, tra gli omaggi, Brazil di Terry Gilliam incontra l’intenso Orwell: 2+2=5 di Raoul Peck, in un ideale dialogo sul pensiero critico.
Domani, in piazza San Francesco, sarà la volta di Yunan, struggente ritratto dell’esilio girato da Ameer Fakher Eldin e presentato a Berlino. La proiezione sarà preceduta da Upshot di Maha Haj, altro gioiello selezionato per la sezione Amarcorti.
Tra i nomi più attesi di questa edizione, Laura Citarella ha incantato pubblico e critica. Il festival le ha dedicato una retrospettiva che ha preso il via con Ostende, suo film d’esordio, e culmina con la proiezione in due parti del magnetico Trenque Lauquen, opera che attraversa il road movie, il thriller e il fantastico. Alla regista è stato conferito il secondo set di Chiavi della città. Citarella è anche protagonista di una masterclass che ha aperto uno stimolante confronto con Daniele Dottorini sul lavoro del collettivo El Pampero Cine, di cui è tra le figure di punta.
Spazio centrale anche ai cortometraggi in concorso per Amarcorti, che riunisce opere provenienti dai più prestigiosi festival del mondo. Tra i primi titoli presentati, Phantom, Per finta, Perfectly as strangers e Soleombre. A valutarli, una giuria composta da Jean-Christophe Clair, Alice Kharoubi e Adriano Valerio. Attorno alle proiezioni si moltiplicano talk, concerti e occasioni di confronto: dal podcast Let’s Meet a Visioni sulla città, dibattito sul rapporto tra arte e paesaggio seguito da un applauditissimo concerto jazz del Matteo Parretta Trio.
Non poteva mancare l’omaggio a Charles McKeown, autore delle sceneggiature di alcuni tra i film più iconici di Terry Gilliam. L’attore e scrittore britannico riceverà a sua volta le Chiavi della città. Infine, il neonato “Excellence Award” va a Saverio Costanzo, autore di L’amica geniale, che parteciperà alla tavola rotonda Luci nell’oscurità. Il cinema come atto etico.
Con il sostegno del Mic, della Regione Umbria, del Comune di Montone e dei fondi PR FESR 2021-2027, il festival si conferma un laboratorio culturale vivace, capace di accogliere e valorizzare ogni forma di racconto visivo. Una festa del cinema che, a Montone, è molto più di una rassegna: è una comunità che si ritrova, guarda, ascolta e – finalmente – si emoziona.