A otto anni dal devastante sisma del 2016 che sconvolse la Valnerina e mise a dura prova la tenuta sociale ed economica delle comunità umbre, Monteleone di Spoleto scrive una nuova pagina della propria storia. La conclusione dei lavori di restauro del Baluardo delle Monache e l’inaugurazione del nuovo Museo multimediale cartografico (MuCart) segnano molto più di un semplice traguardo: rappresentano il simbolo di un percorso collettivo di rinascita, che ha saputo trasformare la ferita del terremoto in un’opportunità di rigenerazione urbana, culturale e identitaria.
La due giorni di incontri, tavole rotonde e visite guidate ha trasformato l’appuntamento in una vera celebrazione corale, capace di riunire istituzioni, tecnici, studiosi e cittadini in un unico abbraccio simbolico. Non è stata soltanto una cerimonia, ma una dimostrazione tangibile che la ricostruzione è ormai una realtà compiuta: un patrimonio architettonico e culturale restituito alla comunità, simbolo di resilienza e modello virtuoso per altri territori ancora impegnati in percorsi di rinascita.
Ad aprire i lavori è stata la sindaca Marisa Angelini, che con parole cariche di emozione ha voluto sottolineare lo sforzo compiuto dall’amministrazione e dalla comunità. "Questo è un palcoscenico per dire che ce l’abbiamo fatta", ha dichiarato. "Abbiamo lavorato per mantenere il tessuto sociale di Monteleone di Spoleto. Non è stato semplice, ma oggi possiamo dire di aver ricucito il passato con il futuro. La ricostruzione porta in sé una nuova sicurezza sismica per questi territori".
La sindaca ha ricordato le risorse e i finanziamenti che hanno reso possibili i lavori, tra cui contributi del Fondo sviluppo e coesione, e ha annunciato la prossima riapertura della chiesa di San Francesco, completamente messa in sicurezza, con ulteriori interventi programmati sull’intero complesso monumentale.
A portare la voce della Regione Umbria è stato l’assessore Thomas De Luca, che ha elogiato la capacità di resilienza del borgo: "In territori come questo risiede l’identità più autentica dell’Umbria. Monteleone ha avuto la fortuna di avere una sindaca che non si è mai arresa, e oggi, con questi risultati, lo dimostra". Le parole dell’assessore hanno dato voce a un sentimento condiviso: la ricostruzione non riguarda solo la conservazione materiale, ma la capacità di trasformare la memoria in risorsa e opportunità per il futuro.
Tra gli interventi più attesi vi è stato quello del geologo Gabriele Lena, che ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di una pianificazione strategica e coerente del territorio. Lena ha evidenziato come non sia sufficiente puntare unicamente ai finanziamenti, ma sia indispensabile progettare interventi capaci di rispondere concretamente alle reali esigenze della comunità locale. In questo contesto, la Strategia Nazionale per le Aree Interne deve essere intesa non solo come strumento teorico, ma come leva concreta di sviluppo sostenibile per la Valnerina. Un richiamo forte, che invita a coniugare risorse economiche e visione di lungo periodo, evitando interventi frammentari e inefficaci, e puntando invece a risultati strutturali, stabili e capaci di generare un reale impatto sul territorio.
L’evento è stato anche occasione per presentare il volume Circondato di fortissime Mura, Torri e Belluardi. Storia, Restauro e Valorizzazione delle Strutture difensive di Monteleone di Spoleto, frutto della collaborazione tra il Comune e il Consorzio Futuro in Ricerca di Ferrara, con il supporto tecnico-scientifico del Laboratorio di Restauro Architettonico dell’Università di Ferrara. Il libro offre una sintesi aggiornata delle ricerche storiche, delle indagini architettoniche e delle metodologie di restauro adottate. Non si tratta solo di un’opera divulgativa, ma di un vero e proprio strumento scientifico di riferimento, che documenta e testimonia in modo rigoroso il percorso di valorizzazione e tutela intrapreso per il patrimonio difensivo del borgo.
Fulcro del progetto di rilancio culturale è il MuCart, il Museo multimediale cartografico inaugurato all’interno del Baluardo di Porta delle Monache. Grazie a installazioni digitali e a strumenti multimediali, il museo offre un’esperienza immersiva che racconta la storia urbanistica e difensiva del borgo, coniugando rigore scientifico e accessibilità per i visitatori. La sua apertura, avvenuta in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, è stata accompagnata da una visita guidata che ha incluso anche la Chiesa di San Francesco, recentemente messa in sicurezza. Un’occasione per mostrare ai cittadini e ai visitatori i frutti tangibili di un lavoro lungo e complesso.
La rinascita di Monteleone di Spoleto, simboleggiata dai restauri e dall’apertura del MuCart, va oltre il recupero architettonico. È il segno di una comunità che ha scelto di investire nella cultura, nella coesione e nella partecipazione come strumenti di resilienza.
Il percorso non si esaurisce con i cantieri conclusi: la vera sfida sarà mantenere viva la cura dei beni restaurati, costruire una programmazione culturale di respiro e attrarre nuovi flussi turistici senza perdere l’anima del borgo.
Monteleone dimostra così che anche i piccoli centri, se sostenuti da istituzioni, cittadini e ricerca, possono diventare laboratori di rigenerazione e modelli di resilienza culturale e sociale. Un messaggio forte, che guarda ben oltre i confini della Valnerina.