Montefalco al centro del mondo. Non è uno slogan, ma la fotografia nitida di un successo che sta riscrivendo le regole della fruizione culturale in Umbria. Nel cuore del borgo, tra le mura del Complesso museale di San Francesco, la mostra “Steve McCurry - Umbria” sta catalizzando attenzione, emozione e numeri da evento internazionale. Un risultato che va oltre ogni previsione e che consacra Montefalco come punto di riferimento per la grande fotografia d’autore.
L’impatto è immediato, quasi travolgente. Sessanta fotografie - molte delle quali inedite - raccontano l’Umbria attraverso lo sguardo di uno dei fotografi più celebri e amati al mondo. Non una semplice esposizione, ma un vero e proprio viaggio narrativo, uno storytelling potente fatto di volti, paesaggi, riti collettivi, feste popolari, silenzi e dettagli. McCurry osserva, ascolta e restituisce: nelle sue immagini l’Umbria non è cartolina, ma esperienza vissuta, terra attraversata con rispetto e meraviglia.
La mostra ha aperto i battenti il 4 dicembre e resterà visitabile fino al 3 maggio, offrendo a cittadini, turisti e appassionati di fotografia un arco temporale ampio per immergersi in questo racconto visivo. L’esposizione è curata da Biba Giacchetti ed è promossa dal Comune di Montefalco con il contributo della Regione Umbria, in collaborazione con Orion57. L’organizzazione è affidata a Maggioli Cultura e Turismo, realtà sempre più centrale nella gestione e valorizzazione dei poli museali.
I dati parlano chiaro e certificano un successo senza precedenti. In meno di un mese, l’affluenza ha superato ogni aspettativa: 1.742 visitatori registrati, a fronte dei 281 ingressi nello stesso periodo dello scorso anno. Un balzo impressionante, che si traduce in un incremento del +520% A rendere l’esperienza ancora più coinvolgente contribuisce un video esplicativo inserito nel percorso espositivo, che accompagna il visitatore dietro le quinte del lavoro di McCurry. Un racconto diretto delle sue esperienze umbre, capace di offrire uno sguardo privilegiato sul processo creativo dell’artista e sul rapporto profondo instaurato con il territorio.
A commentare questi risultati straordinari è stato il vicesindaco e assessore alla Cultura di Montefalco, Daniele Morici, che ha sottolineato il valore strategico dell’operazione culturale, riportando dati e visione con parole chiare:
“L'esposizione di Steve McCurry a Montefalco sta registrando un successo straordinario: dal 4 al 27 dicembre 2025 il museo ha totalizzato 1.742 ingressi, contro i 281 dello stesso periodo dello scorso anno, con un incremento di circa +520%. Un dato eccezionale che conferma come investire nella cultura sia la migliore forma di investimento e la più efficace leva di valorizzazione, a condizione di scegliere eventi di altissima qualità. Al di là del legittimo orgoglio, questo risultato indica con chiarezza la direzione che il Comune e l'Assessorato alla Cultura intendono seguire: puntare con decisione sullo sviluppo del museo. Questa mostra rappresenta solo un primo passo, inserito in una strategia più ampia che stiamo elaborando insieme alla Regione e al gestore del Museo Maggioli Cultura e Turismo. Fondamentali il supporto regionale, una copertura mediatica qualificata e la capacità di coniugare identità locale e respiro globale, mantenendo un'impronta autentica”.
Parole che delineano una strategia precisa: usare la cultura come leva di sviluppo, attrazione turistica e identità territoriale.
La presenza di Steve McCurry a Montefalco non è casuale. La sua carriera è segnata da immagini che hanno fatto la storia del fotogiornalismo. Il suo nome esplode a livello internazionale quando, travestito con abiti tradizionali, attraversa il confine tra Pakistan e Afghanistan poco prima dell’invasione sovietica, riportando immagini cucite letteralmente nei vestiti. Quelle fotografie diventano una testimonianza unica del conflitto e gli valgono la Robert Capa Gold Medal for Best Photographic Reporting from Abroad, premio riservato a chi dimostra eccezionale coraggio.
Da lì in poi McCurry racconta i grandi conflitti contemporanei: Iran-Iraq, Libano, Cambogia, Filippine, Afghanistan, Guerra del Golfo, sempre con uno sguardo rivolto alle persone più che agli scenari bellici. Collabora stabilmente con National Geographic Magazine ed è membro della Magnum Photos dal 1986. I riconoscimenti si moltiplicano, tra cui il Magazine Photographer of the Year e numerosi premi al World Press Photo Contest, oltre all’Olivier Rebbot Memorial Award, vinto due volte. McCurry è stato anche protagonista del documentario televisivo “Il volto della condizione umana” (2003), diretto da Denis Delestrac, ha firmato il Calendario Pirelli 2013 e continua a trasmettere il suo sapere attraverso workshop fotografici a New York e in Asia.