Monte Santa Maria Tiberina, piccolo borgo medievale di appena 1.062 abitanti in provincia di Perugia, ha scelto il 26 maggio 2025 il suo nuovo sindaco. Al primo turno Rinaldo Mancini, sostenuto dalla lista civica di centrosinistra "Un impegno comune", ha ottenuto 452 voti pari al 73,38% dei consensi espressi.
Lo sfidante di centrodestra Francesco Algeri Rignanese (lista "Uniti per cambiare") si è fermato al 23,54% (145 voti) e Giorgia Gorini (civica "Umbria Autonoma") al 3,08% (19 voti). L’affluenza complessiva è stata del 66,84% (629 votanti su 941 elettori), in lieve calo rispetto al 69,64% delle amministrative del 2023.
Grazie a questo risultato Mancini diventa il "primo sindaco eletto in Umbria" nella tornata elettorale di maggio 2025, succedendo a Letizia Michelini (PD), alla guida del paese dal 2013 al 2024 e ora consigliere regionale.
Rinaldo Mancini, 63 anni, è un volto noto della vita civica locale. Ha alle spalle una lunga esperienza amministrativa: è stato consigliere comunale negli anni ’90 ed è stato presidente della Pro Loco del borgo.
Dopo anni lontano dalla politica attiva, si è candidato per la prima volta a sindaco nel 2025, raccogliendo subito un largo consenso. Alla sua candidatura ha contribuito anche l’appeal di continuità con l’amministrazione uscente: nella lista "Un impegno comune" figuravano personalità note come l’ex sindaca Letizia Michelini (oggi consigliere regionale). Mancini eredita così la guida del comune da Michelini, con un mandato chiaro di mantenere i progetti amministrativi in corso.
Mancini ha vinto al primo turno con un consenso plebiscitario. Ha raccolto il 73,38% dei voti (452 preferenze), distanziando ampiamente il secondo classificato. Rignanese Algeri ha avuto il 23,54% (145 voti) e Gorini il 3,08% (19 voti). Nel dettaglio delle sezioni Mancini ha stravinto ovunque, superando anche il 90% dei voti in alcune frazioni minori.
L’affluenza finale è stata del 66,84%. In base al sistema elettorale applicato ai comuni sotto i 15.000 abitanti, la lista vincente "Un impegno comune" ottiene 7 seggi su 10 in consiglio comunale. Gli altri 3 seggi spettano ai consiglieri più votati della lista di Rignanese Algeri (centrodestra). Nessun seggio è andato alla lista di Gorini.
Il risultato certifica la continuità del centrosinistra a Monte Santa Maria Tiberina anche in questa tornata elettorale. Nonostante l’affluenza in calo rispetto al passato, l’ampio margine di vittoria di Mancini (oltre il 73%) indica che gli elettori hanno premiato la lista civica di centrosinistra continua e il profilo proposto.
La definizione di Rinaldo Mancini come "primo sindaco eletto in Umbria" della tornata evidenzia che, a livello regionale, il piccolo comune umbro è stato il primo a concludere lo spoglio.
L’elezione del sindaco 2025 si è svolta in anticipo rispetto alla normale scadenza: come ricorda la stampa locale, la consultazione si tenne a soli due anni dall’ultimo turno per via dell’elezione di Letizia Michelini in Consiglio regionale (nell’autunno 2024), dopo che aveva guidato il paese dal 2013 fino al 2024. Il consiglio comunale era stato sciolto dal Prefetto alla fine di gennaio 2025 (DPR 31/01/2025), aprendo la strada alle elezioni amministrative di primavera.
Monte Santa Maria Tiberina è un borgo fortificato arroccato su una collina della Valle del Tevere, noto per la sua rocca rinascimentale e l’economia agricola (viti, oliveti) affiancata dal turismo rurale. Il territorio comunale confina con la Toscana e, fino al 1927, la cittadina faceva parte della provincia di Arezzo.
A sfidarsi si sono presentati tre candidati: Giorgia Gorini per la lista civica "Umbria Autonoma" (lista centrista), Rinaldo Mancini per "Un impegno comune" (lista civica di centrosinistra) e Francesco Rignanese Algeri per "Uniti per cambiare" (coalizione di centrodestra). Francesco Rignanese Algeri era già stato sfidante di Michelini alle precedenti elezioni comunali. Algeri Rignanese ha ottenuto 145 voti (23,54%), piazzandosi secondo ma molto staccato. Giorgia Gorini ha raccolto appena 19 voti (3,08%), risultato che non le ha permesso di conquistare seggi in consiglio.
