20 Nov, 2025 - 11:03

La moglie lo scopre alle slot machine e lui la picchia: 45enne a processo per maltrattamenti

La moglie lo scopre alle slot machine e lui la picchia: 45enne a processo per maltrattamenti

Il Tribunale penale di Perugia si prepara a pronunciarsi su un caso di presunti maltrattamenti familiari che, secondo l'accusa, avrebbe trasformato la quotidianità di una donna in un clima costante di paura. Mercoledì prossimo arriverà la sentenza nei confronti di un 45enne umbro, imputato per violenza domestica e lesioni aggravate ai danni della moglie. Una vicenda che, ricostruita dagli inquirenti, racconta una spirale di aggressioni fisiche e psicologiche culminate in un episodio avvenuto lo scorso settembre.

Un quadro di violenze abituali ricostruito dagli inquirenti

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini e riportato da PerugiaToday, l'uomo - difeso dall'avvocato Giuseppe De Lio - sarebbe stato protagonista di una serie di comportamenti aggressivi, tutti da provare in giudizio, che avrebbero progressivamente minato la serenità familiare. A seguito delle prime verifiche, il giudice aveva disposto per lui la misura cautelare dell'allontanamento dalla casa coniugale e il divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Il pubblico ministero ha ricostruito un primo episodio datato 26 maggio 2024, quando l'imputato avrebbe spinto con violenza la moglie contro un termosifone, per poi afferrarla per la gola e scaraventarla sul divano. Un gesto che, sempre secondo la procura, non sarebbe rimasto isolato: il 4 agosto successivo l'uomo l'avrebbe minacciata di picchiarla senza alcun motivo apparente, in un contesto che gli inquirenti descrivono come caratterizzato da condotte abituali di sopraffazione.

L'aggressione di settembre e le lesioni contestate

L'episodio più grave, quello che ha portato anche all'accusa di lesioni aggravate, si sarebbe verificato il 12 settembre scorso. Quel giorno la donna avrebbe sorpreso il marito in una sala giochi mentre giocava alle slot machines, rimproverandolo per il denaro speso alle macchinette. Da qui, secondo la ricostruzione accusatoria, sarebbe scattata una reazione violenta: l'uomo l'avrebbe afferrata per il collo, colpendola e sbattendole la testa contro il pavimento.

Le conseguenze mediche non sarebbero state lievi. La donna ha riportato un trauma distorsivo al rachide cervicale e un trauma cranico lieve, con una prognosi di sette giorni. Una situazione che, unita agli episodi precedenti, avrebbe contribuito a generare in lei uno stato di ansia costante, fino alla decisione di lasciare l'abitazione coniugale per rifugiarsi dai genitori e rivolgersi alle autorità.

La decisione attesa dal Tribunale penale 

Ora tutto è nelle mani del giudice del Tribunale penale di Perugia, che mercoledì prossimo stabilirà se gli elementi raccolti dal pubblico ministero saranno considerati sufficienti a configurare una responsabilità penale. L'udienza sarà decisiva per definire il destino processuale del 45enne, chiamato a rispondere delle accuse di maltrattamenti e lesioni.

Una settimana che per la donna rappresenta l'ultimo passo di un percorso doloroso iniziato mesi fa, mentre la giustizia si prepara a valutare una vicenda che porta ancora una volta l'attenzione sull'urgenza del contrasto alla violenza domestica, a ridosso del 25 novembre. 

Educazione e prevenzione: il confronto dei Carabinieri con gli studenti del Liceo Marconi

Il tema della violenza di genere, affrontato nelle aule dei tribunali, continua a essere al centro anche delle iniziative di sensibilizzazione portate avanti nelle scuole umbre. Nei giorni scorsi, al Liceo Scientifico “Guglielmo Marconi” di Foligno, i Carabinieri hanno incontrato gli studenti delle classi quinte in una mattinata dedicata alla prevenzione, all’ascolto e alla comprensione delle dinamiche che spesso caratterizzano situazioni di abuso.

L’appuntamento, inserito nella campagna regionale “Umbria contro ogni genere di violenza”, ha visto la partecipazione del Capitano Antonello Maria De Sanctis, del Tenente e psicologa Sonia Sarti e del Brigadiere Marco Ferretti. Attraverso un approccio multidisciplinare, i relatori hanno illustrato ai ragazzi i segnali che possono anticipare comportamenti violenti, dalla manipolazione psicologica al controllo, dall’isolamento fino alla dipendenza emotiva. Un percorso utile a fornire agli studenti gli strumenti per riconoscere relazioni sane e saper intervenire di fronte ai primi segnali di pericolo.

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Giorgia Sdei
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