02 Jul, 2025 - 15:51

Il nudo secondo Modigliani: Nu couché protagonista dell’estate perugina

Il nudo secondo Modigliani: Nu couché protagonista dell’estate perugina

Torna a Perugia l'iniziativa "Un capolavoro a Perugia" con un appuntamento dedicato a uno dei nomi più emblematici del Novecento europeo. Dal 3 luglio al 15 settembre, la Galleria nazionale dell'Umbria accoglie il Nu couché (1917-1918) di Amedeo Modigliani, opera in arrivo dalla Pinacoteca Agnelli di Torino. Un dipinto emblematico, al centro di un'esposizione che ricostruisce la visione del corpo e del desiderio nell'opera del pittore toscano.

Otto opere e una narrazione tra mito e sensualità

Accanto al celebre nudo, la mostra raccoglie otto lavori dell'artista, tra cui studi provenienti da collezioni come il FAI e il Castello Sforzesco di Milano. I disegni raccontano la tensione continua tra modernità e memoria antica, tra modelli di classicità e istinto espressivo. Alcune pose femminili richiamano volutamente iconografie antiche, come quella della Afrodite accovacciata conservata a Ostia Antica, o le Cariatidi, reinterpretate in chiave contemporanea. Le opere saranno messe in dialogo con esempi significativi di arte del passato, di matrice sia europea sia extraeuropea, per mostrare come l'immaginario dell’artista fosse alimentato da riferimenti molteplici e profondi.

A completare l’allestimento, una colonna dorata con forma di sirena bifida, proveniente dal Castello Bufalini, e alcune maschere africane appartenenti alle collezioni del Museo delle Civiltà di Roma, già esposte alla Biennale di Venezia del 1922. Questi oggetti dialogano con la produzione modiglianesca, sottolineando l’influenza esercitata sull’artista dalle culture visive non occidentali.

L'universo artistico di Modigliani tra corpo e archetipo

Il percorso espositivo si sviluppa intorno all'identità del corpo nella produzione di Modigliani, che i suoi amici parigini ribattezzarono "Modì" per l'assonanza con la parola francese maudit. La modella del nudo potrebbe essere Jeanne Hébuterne, artista francese e compagna del pittore, anche se mancano conferme definitive. Il volto e la posa della figura riflettono l'intenso lavoro sull'anatomia, rielaborata in chiave emotiva e visionaria. L’esposizione si propone anche come occasione per conoscere più da vicino la vicenda biografica del maestro livornese, segnata da esperienze dolorose, malattia e riconoscimenti tardivi.

Tra le influenze visibili nei suoi dipinti, la lezione della pittura italiana e le reinterpretazioni delle Veneri rinascimentali: in particolare, la donna distesa nel Nu couché rimanda idealmente alla tradizione iconografica della Venere reclinata. Alcuni confronti sono resi espliciti grazie alla presenza di opere in arrivo da importanti musei italiani come la Pinacoteca Nazionale di Bologna e la Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro.

Un dialogo con l'antico attraverso simboli e forme

A dare ulteriore profondità al racconto visivo, la mostra propone un confronto tra l'opera di Modigliani e forme artistiche antiche. Non mancano richiami diretti alla scultura, come la colonna dorata con sirena bifida proveniente dal Castello Bufalini di San Giustino. Un elemento che rafforza il legame tra le radici dell'immaginario dell'artista e le suggestioni dell'arte classica. L’iniziativa intende quindi valorizzare il linguaggio artistico di Modigliani come sintesi originale tra eredità storica e visione moderna.

Durante il suo soggiorno a Parigi, l'artista toscano frequentò l’Académie Colarossi, istituto all’avanguardia che apriva lo studio del nudo anche alle donne. Proprio lì avrebbe incontrato Jeanne Hébuterne, la cui figura si ritrova in molte opere, e sarebbe maturato l’interesse per l’anatomia filtrata da una forte componente simbolica. L’influenza delle maschere africane, visibile nei tratti stilizzati dei volti, è parte integrante della sua rielaborazione visiva.

Iniziative con Umbria Jazz e apertura serale

Come già avvenuto per l'esposizione dedicata a Klimt, anche questa mostra si inserisce in un progetto più ampio di valorizzazione culturale. Durante i giorni di Umbria Jazz (11-20 luglio), chi partecipa al festival potrà accedere con tariffa ridotta. Inoltre, ogni venerdì sera la Galleria resterà aperta fino alle 23, offrendo un'occasione speciale per vivere l'arte fuori dagli orari consueti.

Orari, contatti e informazioni utili

La mostra è visitabile tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle 8:30 alle 19:30, con chiusura della biglietteria alle 18:30. Per informazioni è possibile contattare lo 075 58668436 o scrivere a gan-umb@cultura.gov.it. Per la biglietteria, invece, i riferimenti sono lo 075 5721009 e gnu@sistemamuseo.it.

Dichiarazioni e opere in mostra

"Vogliamo illustrare il rapporto tra Modigliani e l'antico", ha dichiarato il direttore dei Musei nazionali di Perugia, Costantino D'Orazio, durante l'anteprima per la stampa. "L'idea di mostrare un capolavoro non è originale ma qua alla Galleria riusciamo sempre a dire qualcosa in più", ha aggiunto.

Tra le opere in mostra, anche il Ritratto di Monsieur Chéron, che amplia ulteriormente la lettura del percorso artistico del pittore livornese. Realizzato intorno al 1915 e prestato dalla Fondazione Palazzo Maffei di Verona, questo lavoro rivela l’evoluzione dello stile modiglianesco e la persistenza dei riferimenti primitivi nella sua pittura.

Linguaggio personale e simbolismo visivo

Nella mostra emerge con chiarezza come Modigliani, pur attingendo alla tradizione, sia riuscito a costruire un linguaggio autonomo. I suoi dipinti superano la mera rappresentazione per giungere a una sintesi espressiva essenziale, in cui il corpo femminile diventa archetipo e simbolo.

Nu couché, realizzato fra il 1917 e il 1918, si impone come emblema dell’intero progetto. La figura della donna nuda, sdraiata e dallo sguardo intenso, è circondata da pennellate dense che accentuano la tensione emotiva. Gli occhi senza pupille, il volto stilizzato, le mani raccolte sotto il viso, il seno appena accennato: ogni dettaglio contribuisce a definire la cifra inconfondibile dell’artista.

L'opera fece parte della sua prima e unica personale in vita, organizzata nel 1917 alla galleria di Berthe Weill. Alcuni quadri furono rimossi dalle vetrine per ordine della polizia, a causa del contenuto considerato inappropriato. Un episodio che testimonia le reazioni contrastanti generate dall'audacia dei suoi nudi. La mostra perugina ripropone oggi quelle stesse immagini, aprendo uno spazio di riflessione sul cambiamento dello sguardo e sulla libertà artistica.

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Francesca Secci
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