I prezzi sono ancora i più bassi del Centro Italia. E poi borghi autentici e mutui più leggeri: in un mercato nazionale che ondeggia tra inflazione e tassi ballerini, l’Umbria resta aggrappata alla solidità di valori stabili e abitazioni accessibili. Le compravendite nel 2024 segnano un timido +0,3%, ma a sorprendere è la tenuta complessiva del comparto: Perugia rallenta (-0,9%), mentre Terni guadagna terreno (+1,3%). Una geografia immobiliare che si muove in direzioni opposte, ma con un punto fermo: la casa, in Umbria, è tornata a essere desiderabile.
“Prezzi accessibili, qualità della vita elevata e un’offerta abitativa ampia: oggi l’Umbria è un’opportunità concreta”, sintetizza Mauro Cavadenti Gasperetti, agente immobiliare accreditato alla Borsa Immobiliare dell’Umbria.
I dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate non lasciano spazio a interpretazioni: con un valore medio di 105.200 euro per abitazione, l’Umbria è la regione meno costosa del Centro Italia. Nelle Marche si spendono mediamente 143.400 euro, in Toscana quasi 200 mila, e nel Lazio si sfiorano i 200.000.
Un divario che si traduce in margini d’azione per giovani, famiglie e investitori. In cifre, le transazioni nel 2024 sono state 10.024, per un valore complessivo superiore a 1 miliardo di euro. In questo scenario, Terni recita la parte della sorpresa: cresce dell’1,6% nel numero di compravendite, trainata dalla vicinanza con il Lazio e da una domanda in ascesa. Perugia, invece, si contrae leggermente, pur rappresentando ancora il 73% del mercato regionale.
La casa non è più solo un tetto, ma un progetto di vita. E i dati lo confermano: se il 53% delle vendite riguarda immobili tra 85 e 115 mq, a sorprendere è l’aumento della domanda di mini-appartamenti (soprattutto a Terni, +27,4% per case sotto i 50 mq) e, in parallelo, di metrature superiori ai 145 mq (+5,8%).
“La polarizzazione della domanda riflette nuove esigenze: da un lato giovani alla prima casa, dall’altro professionisti e famiglie numerose che cercano spazi flessibili, magari per lavorare da casa”, spiega ancora Cavadenti.
A livello territoriale, i poli più vivaci sono il Perugino (con Corciano e Torgiano), Foligno, Todi, Castiglione del Lago, oltre a Orvietano e Valnerina ternana.
Nel 2024 solo il 37,7% delle compravendite umbre è stato sostenuto da mutuo, contro il 41,7% della media nazionale. Ma per chi ha scelto il finanziamento, le condizioni sono migliorate:
Importo medio erogato: 104.700 euro (+3.300 rispetto al 2023)
Rata mensile: 531 euro (-3,1%)
Durata media: 24,9 anni
“I tassi sono tornati su livelli gestibili – osserva Cavadenti – e per chi ha una posizione reddituale stabile, è il momento giusto per comprare”. La casa, insomma, torna a essere un bene rifugio, anche sul piano finanziario.
Non è solo una questione di numeri, ma anche di persone. Oltre 600 agenti immobiliari umbri hanno contribuito alla tenuta del settore, adattandosi alle nuove tecnologie, ai vincoli normativi e alle aspettative di acquirenti sempre più informati.
“Chi compra oggi ha bisogno di una guida esperta: il mediatore immobiliare è diventato una figura centrale, capace di orientare tra bonus, efficienza energetica e fiscalità”, afferma Cavadenti.
L’Umbria si conferma attrattiva anche per chi cerca una seconda casa o un rifugio nei borghi storici. La ricostruzione post-sisma e gli investimenti del PNRR alimentano l’attività edilizia, ma il vero carburante è la domanda interna, sempre più selettiva.
“Non parliamo di un mercato fermo, ma di un mercato maturo – conclude Cavadenti – capace di offrire stabilità in un periodo di grande incertezza. E questo, oggi, è forse il valore più prezioso”.
Una casa in Umbria, oggi, non è un sogno romantico, ma una scelta concreta. E sempre più persone sembrano essersene accorte.