A Perugia celebrato il ritorno dalla prima linea del Carabiniere di Terni impegnato all'estero. Un saluto istituzionale che profuma di polvere, impegno e Mediterraneo.
Nella cornice professionale del Comando dell'Arma, un abbraccio rigido e una stretta di mano valgono più di una medaglia. È il benvenuto a casa, dopo settimane di lavoro in un teatro operativo dove ogni giorno è un esercizio di equilibrio. Questa mattina, a Perugia, il Generale di Brigata Luca Corbellotti, Comandante della Legione Carabinieri “Umbria”, ha personalmente salutato il Luogotenente Eugenio Gallo, del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Terni, da poco rientrato da una missione in Libia. Non una cerimonia formale, ma il riconoscimento silenzioso tra soldati per un compito svolto, lontano dai riflettori, nella complessa realtà tripolina.
L’ufficiale ternano è stato impegnato per diverse settimane a Tripoli nell’ambito della Missione Bilaterale di Assistenza e Supporto (MIASIT), il dispositivo italiano che, nel nome della cooperazione e della stabilizzazione, affianca le istituzioni libiche. Il suo ruolo specifico si è inserito nel delicato alveo della capacity-building: formare, addestrare, trasferire know-how alle unità della Libyan Border Guard e della Military Police.
La missione del Luogotenente Gallo, come quella dei suoi colleghi, non si è limitata a lezioni frontali. Ha significato condividere esperienze sul campo, traducendo in pratica decenni di expertise dell’Arma in settori critici. L’obiettivo dichiarato è il consolidamento delle capacità delle forze locali impegnate nel controllo dei confini, labirinto di traffici illeciti, e nel contrasto alla criminalità transnazionale. Un lavoro di paziente costruzione, mattone dopo mattone, per provare a innalzare un argine all’instabilità.
Le attività formative portate avanti dai Carabinieri sono mirate e concrete. Si focalizzano sulle tecniche operative più avanzate, sulle procedure di sicurezza da adottare in contesti ad alto rischio, sulla gestione degli interventi in scenari complessi e multiformi. Non meno cruciale è il lavoro per potenziare la cooperazione interforze tra le diverse componenti di sicurezza libiche, elemento spesso decisivo per l’efficacia dell’azione complessiva. Ogni skill trasmessa, ogni procedura condivisa, è un tassello per rafforzare la sovranità e la sicurezza di un Paese chiave per le sorti del Mediterraneo.
La partecipazione dei militari dell’Arma a missioni come la MIASIT trascende il singolo contingente. Rappresenta un investimento strategico nelle relazioni bilaterali, un ponte gettato nella convinzione che una maggiore sicurezza in Libia significhi più sicurezza per l’Italia e per l’Europa. È un’opera di supporto che mira a sviluppare competenze operative e organizzative autonome nelle autorità libiche, creando fiducia e reti di collaborazione durature nel settore della difesa dei confini e della lotta ai trafficanti.
Proprio per questo valore aggiunto, il gesto di oggi del Generale Corbellotti assume un significato che va oltre il protocollo. Rivolgendosi al Luogotenente Gallo, il Comandante ha espresso “il suo apprezzamento per l’impegno profuso nell’assolvimento dei delicati compiti di servizio fuori dal territorio nazionale”. Parole che racchiudono la fatica, l’attenzione costante, la lontananza dagli affetti, ma anche l’orgoglio di rappresentare l’Italia e l’Arma in un contesto internazionale. Una missione che vede i Carabinieri operare a fianco delle altre Forze Armate, sotto l’egida del Ministero della Difesa, confermando il loro duplice, insostituibile ruolo: presidio di legalità sul territorio nazionale e strumento di soft power e cooperazione all’estero.
Il rientro a Terni del Luogotenente Gallo non chiude un cerchio, ma ne disegna uno nuovo. Quello dell’esperienza acquisita, che tornerà a beneficio del suo Reparto Operativo, e del contributo dato a una pagina di diplomazia della sicurezza scritta, spesso in silenzio, lontano dalle coste italiane.