Archiviata la delusione per una promozione diretta ormai sfumata, la Ternana si prepara ad affrontare il rush finale della stagione con l’obiettivo dichiarato di blindare il secondo posto e presentarsi nella miglior condizione possibile ai playoff. Domani i rossoverdi faranno visita al Milan Futuro, con la necessità urgente di tornare alla vittoria dopo tre gare consecutive senza raccogliere i tre punti.
Sulla preparazione della squadra e sull'obiettivo playoff:
"C'è sicuramente una settimana in più di conoscenza, qualche richiesta in più che i ragazzi stanno apprendendo. L'obiettivo è chiaro: non dobbiamo regalare nulla. Andiamo a Milano con l’intenzione di vincere, dobbiamo dare segnali positivi e iniziare a creare un percorso da seguire verso i playoff. Questo percorso va costruito attraverso risultati e prestazioni da qui fino alla fine del campionato".
Sui giocatori disponibili per la partita:
"Solo Corradini rimane fuori, tutti gli altri sono convocati e a disposizione per giocare".
Sul sistema di gioco che vedremo contro il Milan Futuro e sul valore dell'avversario:
"Non mi piace dare vantaggi agli avversari. Stiamo iniziando ad inserire qualcosa, ma come ho già detto non si può semplicemente copiare quello che si vedeva otto anni fa. Non ci sono gli stessi giocatori, le caratteristiche sono diverse. Dobbiamo essere bravi a mettere i calciatori nelle condizioni migliori per esprimersi: questa è la cosa più importante. Il mio obiettivo è conoscerli a fondo proprio per fare questo. È una squadra in salute. Con il cambio di allenatore hanno ritrovato gioco e risultati. Hanno giocatori giovani e di grande qualità, ma anche elementi di esperienza come Branca, Camporese e Magrassi, che danno solidità. È una partita difficile, perché c’è qualità e organizzazione. Noi dovremo affrontarla con grande determinazione. Credo che i miei ragazzi faranno la partita che devono fare".
Sull’evoluzione fisica e mentale della squadra durante la settimana:
"In una settimana non cambia nulla, né a livello fisico né mentale. La squadra è quella che era. È in condizione per fare la partita, per farla bene e per vincerla. I calciatori sono forti e fino ad oggi hanno fatto un campionato importante. Se disputeremo i playoff, con quarantacinque giorni davanti a noi potremo cambiare qualcosa, ma questo è un altro progetto. Per ora possiamo solo cercare di inserire qualche idea tattica e vedere come viene recepita. Per noi è fondamentale blindare il secondo posto già da domani. Se ci sarà ancora una speranza, la perseguiremo fino alla fine, altrimenti ci concentreremo sul resto".
Sulla metodologia di allenamento introdotta:
"Al 90% faremo i playoff. Dobbiamo prepararci con l’idea di arrivare al 7 giugno, giorno della finale. Questo è l’obiettivo. Ma questo non significa che gli allenamenti di martedì e mercoledì ci abbiano tolto forze per la partita di domani. Lavoriamo in questo modo e pian piano dobbiamo educare i giocatori a questa metodologia. Quando c’è un cambio di allenatore, cambia anche il modo di allenarsi".
Sulla verticalità e la ricerca di maggiore imprevedibilità:
"Mi piacerebbe non avere un solo spartito, ma più soluzioni all’interno della stessa partita. Ogni gara vive momenti diversi, e noi dobbiamo essere capaci di leggerli. Dobbiamo riuscire a trovare Cicerelli in zone dove può puntare, anche vicino alla porta. Il lavoro che stiamo facendo è proprio questo: trovare più soluzioni. Ci vuole tempo, ma intanto dobbiamo raggiungere il secondo posto matematicamente. Poi vedremo cosa succederà, ma nel frattempo dobbiamo lavorare ogni giorno".
Sul ruolo e l’utilizzo di Ciammaglichella:
"È un giocatore che mi intriga, devo ancora capirlo bene. In queste tre partite voglio valutare cosa può darci. Può fare l’interno di centrocampo, ma anche il trequartista".
Su Cicerelli e la sua centralità nel gioco:
"Credo che la squadra non si appoggi esclusivamente a lui, ma quasi. In questa settimana ho visto che i suoi compagni lo cercano quasi sempre. Non è un fatto negativo: se lo è guadagnato con le prestazioni. Dopo otto mesi di campionato, però, gli avversari lo conoscono di più. Dargli alternative nel modo di giocare può renderlo più imprevedibile. Oggi è un calciatore che ha inciso nel 60-70% dei gol e degli assist. È un giocatore fondamentale, centrale, per meriti suoi e anche per l’ottimo lavoro dell’allenatore che c’era prima. Il mio compito è farlo rendere come prima e magari dargli qualche spunto in più per migliorarsi ulteriormente".
Sull’ambiente a Terni e sul contraccolpo mentale dopo il secondo posto:
"È una problematica comune in Serie C. Anche se fai un grande campionato, se non arrivi primo rischi di vivere un momento di depressione. Succede in tutti i gironi. La bravura sta nel cancellare subito questo stato d’animo. Solo così l’ambiente può ritrovare entusiasmo e affrontare al meglio i playoff".
Sul coinvolgimento dell’intera rosa e sulla gestione delle forze:
"C’è stato un campionato prima di me, dove le gerarchie sono state frutto dei risultati. Ora che sono arrivato io, è normale che qualcosa possa cambiare per tutti. Ma oltre a cambiare mentalmente, bisogna dimostrarlo in allenamento e in partita. Nei playoff non si può pensare di affrontare tutto con 12 o 13 giocatori. Dovremo giocare sei partite in 18-20 giorni. Con squalifiche, infortuni e temperature elevate è impensabile farlo con una rosa così ristretta. Sicuramente vincerà chi riuscirà ad usare 16, 18, anche 20 giocatori sullo stesso livello. Chi mantiene un livello medio alto in tutta la rosa, vince i playoff".
Sul ruolo di Damiani:
"È il giocatore che più si avvicina al ruolo di playmaker puro. Può avere alti e bassi, perché viene da un infortunio grave. Deve ritrovare serenità e tranquillità. Noi dobbiamo essere bravi a farlo giocare nei momenti in cui ci sono meno pressioni e difficoltà."