12 Nov, 2025 - 12:45

Metanodotto Brindisi–Minerbio: avviata la bonifica bellica tra Branca e Torre Calzolari

Metanodotto Brindisi–Minerbio: avviata la bonifica bellica tra Branca e Torre Calzolari

Il tratto eugubino della Rete Adriatica sotto controllo: completata la fase preliminare di sicurezza, in attesa della posa dei tubi del gas

 

È ufficialmente iniziata nel territorio comunale eugubino la bonifica bellica preventiva lungo il tracciato del Metanodotto Brindisi–Minerbio, la grande infrastruttura energetica che attraverserà l’Umbria per oltre 120 chilometri, collegando il gas proveniente dall’Algeria alla rete nazionale.
Le operazioni, coordinate da una ditta specializzata, si stanno concentrando in questi giorni nel tratto compreso tra Branca e Torre Calzolari, dove una parte del terreno è stata transennata con la consueta rete rossa da cantiere a margine della statale 219 Pian d’Assino.

Bonifica bellica: un passo obbligato prima degli scavi

La bonifica bellica sistematica rappresenta una delle fasi preliminari più delicate di ogni grande opera pubblica.
Serve a verificare l’eventuale presenza di ordigni inesplosi risalenti alla Seconda guerra mondiale, prima di procedere con gli scavi.
In Umbria, dove il fronte attraversò valli e colline durante la campagna d’Italia del 1944, questo tipo di operazione è frequente e indispensabile per garantire la sicurezza di operai e cittadini.

Nel caso del metanodotto, la procedura è obbligatoria: ogni tratto di terreno viene analizzato con metal detector e magnetometri, strumenti in grado di rilevare oggetti metallici sepolti anche a diversi metri di profondità.
In caso di anomalie, gli operatori sospendono i lavori e avvisano il Genio Guastatori dell’Esercito Italiano, che interviene con gli artificieri per il disinnesco e la rimozione in sicurezza.

“Questa fase non è solo una formalità – spiegano fonti tecniche – ma una vera attività di prevenzione: un ordigno bellico inesploso, anche dopo ottant’anni, può ancora rappresentare un pericolo concreto. Solo dopo la certificazione di bonifica sarà possibile avviare gli scavi e la posa dei tubi.”

Un progetto strategico per la rete energetica italiana

Il metanodotto in costruzione fa parte della cosiddetta Rete Adriatica, infrastruttura chiave per il potenziamento del sistema energetico nazionale.
Collegherà Brindisi a Minerbio (Bologna), attraversando longitudinalmente l’Italia e portando il gas naturale proveniente dall’Algeria fino al cuore dell’Emilia-Romagna.
Il tratto umbro, lungo 124 chilometri, interessa i territori di Valnerina, montagna folignate, eugubino-gualdese e altotevere, prima di proseguire verso le Marche.

Per il momento le squadre di cantiere impegnate a Gubbio operano esclusivamente sulla ricognizione e la bonifica bellica, mentre i lavori di scavo e posa del tubo sono ancora in corso a Foligno, dove si trova un altro tratto operativo della stessa infrastruttura.

Il tratto di Gubbio: da Branca alle colline di Torre Calzolari

Nel territorio eugubino, il tracciato del metanodotto segue una linea quasi parallela alla Pian d’Assino, per poi deviare all’altezza di Torre Calzolari e inoltrarsi tra campi e pendii collinari.
L’area è stata delimitata da recinzioni e cartelli di sicurezza, come previsto dalla normativa, in attesa della certificazione di bonifica completa.

Gli operatori stanno procedendo a piccoli tratti, controllando metro per metro il terreno e registrando ogni eventuale anomalia con sistemi di mappatura GPS.
Una volta ottenuto il via libera dal Comando Genio dell’Esercito, sarà possibile passare alla fase successiva, quella della posa delle condotte.

Tempistiche incerte: tutto dipende dalla bonifica

La durata delle operazioni, spiegano gli addetti ai lavori, dipende interamente dall’esito della bonifica.
In molti casi, l’attività può concludersi in pochi giorni; ma basta il ritrovamento di un residuato bellico per rallentare sensibilmente i tempi, poiché ogni intervento di disinnesco deve seguire un protocollo di sicurezza rigidissimo.

“È un lavoro che non ammette scorciatoie – afferma un tecnico in cantiere – “se si rileva un oggetto sospetto, bisogna fermarsi, segnalare tutto e attendere l’intervento degli artificieri. La sicurezza viene prima di ogni cosa.”

Nonostante le incognite, la fase di bonifica a Branca risulta quasi completata, mentre altre squadre stanno ultimando gli interventi nel tratto folignate.
Solo al termine di questa attività l’impresa incaricata potrà avviare la posa effettiva del tubo nel territorio di Gubbio.

Bonifica bellica: sicurezza e memoria

Le operazioni in corso a Branca rientrano nella prassi nazionale di bonifica bellica preventiva, una disciplina regolata dal D.M. 82/2015 e dal Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/2008).
In Italia ogni anno vengono rinvenuti migliaia di ordigni inesplosi, soprattutto bombe d’aereo, proiettili e granate, rimasti sepolti sotto i campi e lungo le vie ferroviarie.

Nel 2024, l’Esercito ha neutralizzato oltre 20.000 residuati bellici, diversi dei quali proprio in Umbria, regione attraversata da antichi fronti e linee di rifornimento militare.
Ogni intervento è seguito da una certificazione di idoneità che garantisce la completa sicurezza del suolo.

Come ricordano spesso gli artificieri del Genio:
“Ogni volta che disinneschiamo una bomba, non eliminiamo solo un pericolo: chiudiamo una ferita della storia.

Sicurezza e sviluppo per il territorio eugubino

Il Comune di Gubbio segue con attenzione l’evoluzione dei lavori, consapevole dell’importanza strategica dell’opera ma anche della necessità di tutelare il territorio.
La bonifica bellica, oltre a garantire sicurezza, rappresenta un atto di responsabilità verso la comunità, che consente di realizzare infrastrutture moderne nel rispetto della storia e dell’ambiente.

Una volta conclusa questa fase, il cantiere del metanodotto potrà procedere verso le colline eugubine, portando con sé un’opera destinata a rafforzare il sistema energetico nazionale e, allo stesso tempo, a restituire alla terra la serenità sepolta sotto la memoria della guerra.

 

(Foto: Cronaca Eugubina)

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Mario Farneti
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