22 Oct, 2025 - 11:30

Melasecche (Lega): “Terni deve scendere in piazza per difendere il progetto stadio-clinica, ora basta vessazioni”

Melasecche (Lega): “Terni deve scendere in piazza per difendere il progetto stadio-clinica, ora basta vessazioni”

“Terni non può subire in silenzio, la città deve reagire con dignità e fermezza”. Le parole di Enrico Melasecche, consigliere regionale della Lega ed ex assessore regionale alle infrastrutture e assessore comunale ai lavori pubblici quando il progetto venne lanciato, arrivano come un affondo diretto contro la decisione della Giunta regionale di impugnare davanti al TAR la determina del dirigente comunale che aveva chiuso l’iter del project financing per il nuovo stadio e la clinica privata.
Una mossa che, secondo Melasecche, rischia di compromettere una delle operazioni più ambiziose mai pensate per la città: “Un progetto da 60 milioni di euro, innovativo e sostenibile, capace di restituire a Terni un impianto sportivo moderno e, insieme, una struttura sanitaria d’eccellenza”.

Il consigliere rivendica la paternità di un’idea che, dice, avrebbe unito interesse pubblico e investimento privato: “Il nuovo stadio, opera pubblica, sarebbe stato finanziato per 14 milioni dalla clinica privata. È un modello che nessuna altra realtà in Italia aveva sperimentato con questa formula”.

“Basta prepotenze: la città deve farsi sentire, non accettare di essere messa all’angolo”

Nel mirino di Melasecche c’è la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, accusata di aver scelto la via del contenzioso “all’ultimo momento, senza confronto e senza trasparenza. Invece di aprire un dialogo con il Comune - afferma - si è atteso l’ultimo giorno utile per deliberare il ricorso al TAR. Un gesto politico che umilia Terni e cancella anni di lavoro”.

Per l’ex assessore si tratta di un atto di sfiducia verso la città, un segnale di disimpegno che rievoca vecchie tensioni territoriali: “È già accaduto con il Museo delle Armi e con la pista ciclabile di Piediluco. Ora anche il progetto stadio-clinica diventa vittima di un atteggiamento ostile”.

Melasecche denuncia una logica sbilanciata che favorirebbe Perugia a scapito del Sud Umbria. “Non è possibile che cinque cliniche private in provincia di Perugia operino senza mai aver finanziato un’opera pubblica, mentre qui si ostacola un investimento che avrebbe portato benefici tangibili alla comunità”.

“L’Umbria è in transizione, servono idee e coraggio. Questa era una di quelle giuste”

Richiamando il quadro economico regionale, il consigliere sottolinea come la ZES (Zona Economica Speciale) assegnata dal Governo all’Umbria rappresenti un’occasione da non sprecare: “L’Europa parla di transizione, ma la transizione non si fa con la paura. Servono idee nuove, visione, collaborazione. Questa operazione andava in quella direzione”.

Melasecche invita a un cambio di passo nei rapporti tra Comune e Regione, rilanciando una sua vecchia proposta: “Avevo già suggerito una ‘Vertenza Terni’, una riunione mensile tra istituzioni per monitorare i problemi della città, a partire da sanità e infrastrutture. È tempo di riaprirla, ma con serietà e senza proclami”.

Il consigliere ricorda anche la petizione popolare con 18.000 firme che chiedeva tre priorità: “Primo, il nuovo ospedale di Terni; secondo, il nuovo stadio; terzo, la clinica. La città si è già espressa, ora va ascoltata”.

“Chi si oppone alla rinascita di Terni dovrà risponderne ai cittadini”

Il tono si fa più politico quando Melasecche parla di “ingiustizia redistributiva” tra le aree della regione: “La legge sulla sanità privata parla chiaro. Il principio di prossimità impone che i servizi siano vicini ai cittadini: chi vive a Terni non può essere costretto ad andare a Perugia per curarsi. E poi c’è la concorrenzialità: la clinica di Terni avrebbe potuto competere ad armi pari, anche nei bandi pubblici”.

Sul futuro, il consigliere lancia un appello alla compattezza: “La città è stanca di essere presa in giro. Non servono più parole, ma scelte. Le grandi opere restano, i sindaci e i dirigenti passano. Terni merita rispetto e visione”.

E chiude con una dichiarazione che suona come un invito alla mobilitazione civica: Se la Regione continuerà a marginalizzare Terni, allora Terni dovrà farsi sentire. È il momento che la città scenda in piazza, pacificamente ma con forza, per difendere il proprio diritto a crescere”.

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Federico Zacaglioni
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