Operazione importante delle Fiamme Gialle perugine nel Comune di Marsciano. Qui sono stati sequestrati oltre 33mila fuochi d'artificio che erano custoditi nel magazzino di un esercizio commerciale in totale violazione delle norme di sicurezza. All'interno i fuochi erano stipati insieme a merce altamente infiammabile oltre ad essere accessibili direttamente dal negozio. Una situazione di conclamata pericolosità che pone l'accento, ancora una volta, sull'importanza dei controlli sul territoro al fine di garantire un Capodanno sicuro.
Con il 2026 ormai alle porte, sono state intensificate le operazioni di vigilanza e controllo da parte della Guardia di Finanza della provincia di Perugia, in materia di produzione, commercio e detenzione di articoli pirotecnici.
In questo contesto, i finanzieri della Tenenza di Todi hanno individuato all’interno di un esercizio commerciale gestito da soggetti di etnia sinica, un elevato numero di fuochi d’artificio stoccati in un magazzino adiacente, in totale violazione delle
prescritte misure di sicurezza. All'interno del locale è stato rinvenuto un ingente quantitativo di dispositivi con diverse categorie di rischio e rumorosità, dai più tradizionali fuochi luminosi come i bengala e le fontane, ai dispositivi fumogeni, fino ai petardi esplodenti.
A configurare la pericolosità è stata la modalità di stoccaggio. I fuochi infatti, erano custoditi, per la successiva vendita, senza soluzione di continuità con merce altamente infiammabile, accanto a bancali pieni di buste di plastica, risme di carta, oggettistica varia e materiale da imballaggio.

A complicare ulteriormente la situazione c'è che i locali adibiti allo stoccaggio del materiale esplodente, al piano terra di un edificio residenziale, erano anche direttamente accessibili dall’area di vendita, attraverso un passaggio privo sia di una porta divisoria che, peggio ancora, della prevista porta tagliafuoco.
Accertata la palese inosservanza delle prescrizioni di sicurezza rigorosamente
stabilite dalla normativa di settore, i militari coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, hanno sottoposto a sequestro probatorio un totale di 33.222 prodotti di materiale esplodente. Il contenuto esplosivo netto (NEC) è di quasi 16 chilogrammi. Gli articoli pirotecnici sequestrati sono stati quindi messi in custodia giudiziale presso un deposito autorizzato.
L’amministratore della società è stato deferito all’autorità giudiziaria competente per il reato di cui all’articolo 678 del Codice Penale che disciplina la 'Fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti'. All'uomo è contestata la mancata adozione di idonee misure di sicurezza per lo stoccaggio del materiale esplodente detenuto in magazzino.
L’attività operativa, spiega una nota delle Fiamme Gialle, "s’inquadra nel più ampio dispositivo predisposto dal Corpo al fine di contrastare la commercializzazione di prodotti pericolosi per la salute e la sicurezza pubblica, risultando tali anche quelli potenzialmente leciti, ma detenuti per la vendita in spregio delle specifiche prescrizioni di legge".
In questi giorni su tutto il territorio nazionale si stanno intensificando i controlli per fronte al fenomeno della vendita dei botti illegali che rappresentano un grave rischio per la sicurezza pubblica. Diverse le operazioni delle Fiamme Gialle che hanno portato al sequestro complessivo di numerose tonnellate di fuochi d'artificio detenute illecitamente oltre, come nel caso di Marsciano, all'individuazione di alcuni depositi illegali di materiale esplodente.
Già ieri a Pomezia, nell'hinterland romano, i finanzieri avevavo sequestrato oltre 500 chili di articoli pirotecnici illegali che una società del posto metteva in vendita in assenza delle autorizzazioni prescritte. In totale sono stati sequestrati oltre 22mila articoli detenuti in violazione della normativa vigente in materia di pubblica sicurezza. Quello dei botti illegali è un mercato che muove un consistente giro d'affari ed è bene ricordare che esplodere ordigni privi delle dovute certificazioni, rappresenta un grave rischio per l'incolumità.