A Marmore ogni estate c'è un appuntamento che porta compagnie di teatro amatoriale da mezza Italia all'interno di uno degli scenari più suggestivi del territorio. Si tratta della rassegna 'Archeologia industriale e vernacolo: il teatro delle nostre tradizioni' che quest'anno festeggia la sua 12esima edizione e che, come ormai da tradizione, animerà il sentiero numero 5. Nella fitta rete sentieristica che costeggia la Cascata, infatti, il numero 5 presso il Belvedere superiore, è quello che conserva le testimonianze dell'anima industriale di Terni e del suo circondario. Un vero e proprio museo a cielo aperto che con gli spettacoli di teatro dialettale crea un originale dialogo tra storia, storie e identità.
L'evento, nato nel 2013, ha l'obiettivo di mettere in risalto la ricchezza delle culture popolari e dei dialetti, proponendo un connubio unico tra cultura e turismo. Organizzato dalla Pro Loco Marmore, è realizzato in collaborazione con Hydra Museo Multimediale, Cascata delle Marmore, UILT (Unione Italiana Libero Teatro) con il contributo della Fondazione Carit e il Patrocinio del Ministero del Turismo, Regione Umbria, Assemblea Legislativa Regione Umbria, Comune di Terni, Provincia di Terni, CCIAA Umbria, UNPLI, UILT, Confartigianato Terni, Confesercenti Terni, Confcommercio Terni, CNA Umbria.
Quest'anno la manifestazione è in programma dal primo al 10 agosto 2025 e vedrà alternarsi dieci fra le migliori compagnie teatrali amatoriali che porteranno in scena commedie in vernacolo di autori contemporanei, autori noti, giovani talenti e traduzioni e adattamenti di capolavori teatrali.
"Negli ultimi anni - spiegano dalla Pro Loco di Marmore -abbiamo ricevuto un numero crescente di richieste da parte di compagnie teatrali provenienti da tutta Italia, rendendo particolarmente complesso il processo di selezione da parte della Commissione. Il criterio di selezione è stato attentamente strutturato in diverse fasi, con un'enfasi particolare sulla valorizzazione dei giovani artisti under 35, i quali non solo arricchiscono il programma ma contribuiscono anche a attirare un pubblico giovane e dinamico".
"L'evento - sottolineano - non si limita alla sola dimensione culturale e turistica, ma abbraccia anche un importante aspetto di inclusività sociale; non solo celebra le tradizioni teatrali e culturali locali, ma si impegna anche a innovare attraverso l'integrazione di nuove forme di partecipazione e l'uso delle tecnologie digitali per migliorare l'esperienza dei visitatori e aumentare l'attrattività turistica dell'Umbria meridionale".
Dalla redazione di Tag24 Umbria abbiamo raggiunto l'infaticabile Manola Conti, presidente della Pro Loco del borgo ternano e nel pieno dei preparativi. "Da questa nuova edizione ci aspettiamo grande partecipazione - ha evidenziato - anche da parte delle istituzioni. La rassegna durerà dodici giorni e ormai si è consolidata a livello nazionale, è un appuntamento di riferimento non solo per questa comunità ma anche per tutta la città a cui dà lustro facendo conoscere la Cascata anche per quello che rappresenta, che ha dato e che potrà ancora dare".
Quella tra teatro dialettale e archeologia industriale è "una sinergia che funziona, ampiamente collaudata. Non basta fare pubblicità a Marmore, alla sua storia e alle sue bellezze, dobbiamo portare qui le persone e con il teatro ci siamo riusciti, creando cultura e turismo".
Da mesi si lavora all'evento con grande slancio e anche la ricaduta per l'indotto è ottima. "Noi coccoliamo le compagnie - ci dice Conti - ci sentiamo con grande anticipo per organizzare tutto al meglio inclusa l'ospitalità. Nei giorni del festival le strutture ricettive dei dintorni sono tutte piene, anche grazie alle convenzioni che abbiamo attivato e che si estendono ai familiari dei membri delle compagnie e che sono validi anche per i ristoranti".
La rassegna teatrale sarà anche l'occasione per far conoscere al pubblico la web app dedicata alla Cascata delle Marmore, sviluppata in collaborazione con Euromedia e realizzata grazie al contributo della Fondazione Carit.
In vista ci sono altri importanti appuntamenti. Il 23 agosto il centenario della Sala Pietro Montesi il 23 agosto. "Uno spazio - ricorda Manola Conti - che ha trascorso un lungo periodo di degrado ma che grazie ai fondi del Pnrr e alla disponibilità dell'amministrazione comunale, abbiamo restaurato e oggi è diventato un centro molto vivace".
E poi, il Giubileo delle Acque per celebrare i 2300 anni dalla canalizzazione romana del Velino, mentre il 30 agosto è in previsione il pellegrinaggio da Marmore a Piediluco. Intanto il 30 e 31 luglio, si parte con due spettacoli che apriranno la stagione estiva anticipando le celebrazioni del festival e del Giubileo.
Michela Bordoni, assessora alla Cultura del Comune di Terni, ha voluto ringraziare sentitamente la Pro Loco di Marmore, definendola "una realtà straordinaria: 365 giorni l’anno lavora con dedizione per animare il territorio, proponendo attività culturali, eventi di spettacolo e iniziative di promozione, sempre con grande misura, competenza e nel pieno spirito di collaborazione istituzionale. Non c'è mai invadenza, ma sempre un profondo rispetto dei ruoli e una disponibilità al dialogo che è un modello per tutto il territorio".
Il tessuto associativo cittadino, ha dichiarato Bordoni, contribuisce in maniera determinante alla promozione del territorio e animando i borghi creando "legami, occasioni, momenti di partecipazione e di bellezza condivisa. Proprio per questo, anche quest’anno la nostra Amministrazione ha voluto sostenere concretamente queste energie, attivando un bando specifico dedicato alle attività nei borghi, mettendo a disposizione risorse economiche per valorizzare l’impegno di chi ogni giorno rende vivi i nostri territori. Sostenere i borghi non è per noi un’azione occasionale, ma una vera e propria missione: crediamo in una Terni
policentrica, in cui ogni frazione sia parte attiva di un’unica grande visione culturale e comunitaria".
"La stagione che sta per iniziare - ha concluso - è dunque molto più di un insieme di spettacoli: è il segno tangibile di un’alleanza tra istituzioni, associazioni e cittadini. È la dimostrazione che la cultura, se condivisa e partecipata, può generare valore, bellezza e identità".