07 Sep, 2025 - 15:30

Bandecchi chiama in Provincia di Terni Maria Elena Gambini (AP): “Il mio ruolo sarà dare voce al Presidente e ai cittadini”

Bandecchi chiama in Provincia di Terni Maria Elena Gambini (AP): “Il mio ruolo sarà dare voce al Presidente e ai cittadini”

Maria Elena Gambini, consigliera comunale di Alternativa Popolare, è stata nominata portavoce del presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi. Con un decreto firmato il 5 settembre, l’esponente politica affiancherà la Presidenza nella gestione dei rapporti con i media e con i cittadini. La designazione affida all’esponente politica il compito di curare la comunicazione istituzionale e politica dell’ente, con un contratto di lavoro autonomo fino alla conclusione del mandato. Con l’arrivo della Gambini e del nuovo capo di gabinetto Raffaello Federighi, il presidente completa così la squadra che lo accompagnerà a Palazzo Bazzani.

L’incarico prevede un compenso simbolico di 5.000 euro lordi annui.Si tratta di una funzione di fiducia, che differisce dall’attività dell’ufficio stampa e che risponde direttamente al vertice dell’amministrazione, con l’obiettivo di consolidare i rapporti con i media e garantire un flusso di comunicazione trasparente tra istituzioni e cittadini

In questa intervista, Maria Elena Gambini, spiega il senso del suo nuovo incarico, gli obiettivi e le sfide che attendono l’amministrazione provinciale.

Un incarico fiduciario per rafforzare il rapporto con i cittadini

Consigliera Gambini, ha parlato di emozione e gratitudine per la nomina. Quale sarà la sua prima priorità come portavoce?

Il mio obiettivo è garantire una comunicazione chiara e trasparente, che sappia ascoltare e coinvolgere. La figura del portavoce non è un orpello, ma un ponte tra il Presidente e il territorio. Voglio che i cittadini abbiano la sensazione di un dialogo continuo, non di un monologo istituzionale”.

La Provincia vive una fase delicata, con una maggioranza politica difficile da consolidare. Come si gestisce la comunicazione in un contesto così polarizzato?

Il nostro impegno quotidiano è quello di mettere al centro il bene del territorio, al di là delle appartenenze politiche. La frammentazione è una realtà con cui convivere, ma può anche essere una risorsa: punti di vista diversi, se ascoltati con rispetto, possono essere una risorsa Mantenere un dialogo con forze politiche eterogenee richiede ascolto, rispetto e un approccio costruttivo. Il nostro metodo è semplice ma solido: partire sempre dai bisogni concreti dei territori e non dalle appartenenze. Anche tra orientamenti politici diversi, quando si tratta di decisioni per il territorio che sono inequivocabilmente meritevoli, migliorative e orientate al bene comune, il consenso diventa naturale. Su questi temi non dovrebbero esserci divisioni: ci si ritrova tutti dalla stessa parte, quella dell’interesse collettivo. Non si tratta di cercare un consenso facile, ma di costruire convergenze reali. Quando il focus resta sulle soluzioni e non sulle bandiere, il dialogo - anche tra forze frammentate -non solo è possibile,madoveroso”.

I dossier sul tavolo di Palazzo Bazzani: dalla sanità alle scuole, dai trasporti alle infrastrutture

Quali sono i dossier più caldi che seguirà al fianco del Presidente Bandecchi?

Sicuramente ci sono tre priorità: in questo momento è caldissimo il tema della sanità, con la difesa che stiamo facendo del progetto del nuovo ospedale di Terni e del riequilibrio infrastrutturale sociale e sanitario dell'Umbria del Sud. Poi ci sono le deleghe dirette di Palazzo Bazzani. Le grandi infrastrutture, penso in particolare alla viabilità provinciale e alla manutenzione delle scuole. E poi i rapporti con i Comuni, che restano il cuore pulsante del territorio. Tutto questo va gestito tenendo la barra dritta sulle compatibilità dibilancio dell’ente, che richiede una linea chiara di sostenibilità. A queste priorità vanno aggiunti elementi rilevantissimi come il trasporto pubblico locale, in vista del rinnovo della concessione del servizio. E' mportante interloquire con la regione per garantire la miglior copertura possibile della provincia preso atto che collegamenti efficaci sono alla base delle condizioni per lo sviluppo socio-economico del territorio. In questo momento un impegno particolare lo impone la difesa al polo di tele conduzione di Villa Valle per scongiurarne la chiusura, evidenziando l’importanza strategica dell’impianto per la sicurezza idraulica, ambientale e occupazionaledelterritorio. Il mio ruolo sarà valorizzare questi temi e far percepire che la Provincia non è un ente distante, ma un interlocutore operativo”.

Il suo incarico prevede un compenso simbolico rispetto alla mole di lavoro. È una scelta precisa?

Assolutamente. Il decreto di nomina fissa un compenso di 5.000 euro lordi annui, una cifra che riflette la volontà di contenere i costi e dimostrare che la motivazione è prima di tutto civica. Non sono qui per un ritorno economico, ma per mettermi a disposizione del territorio con serietà e impegno”.

L'impegno di Gambini: “La politica non deve chiudersi nei palazzi”

Ha parlato di un rapporto diretto con i cittadini. In che modo intende costruirlo?

“Viviamo in un tempo in cui la politica non può chiudersi nei palazzi. Servono strumenti digitali più efficaci, ma anche momenti di ascolto sul territorio. Il Presidente Bandecchi ha uno stile diretto e pragmatico: io sarò chiamata a valorizzarlo e a tradurlo in un linguaggio istituzionale capace di coinvolgere, anche quando le scelte non saranno facili o popolari”.

In sintesi, come vede il suo ruolo in questa fase?

Lo vedo come un ruolo di responsabilità doppia: verso l’amministrazione che rappresento e verso i cittadini a cui mi rivolgo. Il portavoce non è solo una voce, è anche un orecchio attento. Il mio compito è comunicare in modo chiaro e trasparente le azioni, le scelte e le priorità della Provincia, ma anche riportare all’interno dell’ente le esigenze, le critiche e le aspettative che arrivano dal territorio. In un contesto complesso come quello attuale, dove l’informazione viaggia veloce ma la fiducia si costruisce lentamente, credo sia fondamentale usare un linguaggio comprensibile, evitare tecnicismi inutili e raccontare non solo ciò che si fa, ma perché lo si fa. In sintesi, il mio ruolo è quello di aiutare le istituzioni a farsi capire, e le persone a sentirsicoinvolte".

AUTORE
foto autore
Federico Zacaglioni
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE