23 Jul, 2025 - 21:04

Marco Cappato rilancia la battaglia di Laura Santi: "La politica deve ascoltare"

Marco Cappato rilancia la battaglia di Laura Santi: "La politica deve ascoltare"

Marco Cappato, esponente dell'Associazione Luca Coscioni, ha auspicato che la politica dia ascolto all'appello di Laura Santi sulla legge relativa al fine vita. Laura Santi – giornalista perugina 50enne affetta da sclerosi multipla – è morta il 21 luglio tramite suicidio assistito, dopo tre anni di battaglie legali intraprese per poter scegliere una morte dignitosa di fronte a sofferenze divenute insostenibili.

Marco Cappato: “Laura Santi ci ha lasciato un messaggio che la politica deve ascoltare”

"Laura Santi amava la vita, si è battuta contro la malattia e si è battuta anche per il diritto di scegliere", ricorda Cappato, sottolineando la determinazione con cui Laura ha portato avanti la sua battaglia. Dopo la sua vittoria finale – essere riuscita a farsi aiutare a morire quando la sua condizione era ormai senza ritorno – Cappato chiede che il Parlamento raccolga il suo messaggio. "Spero che la politica vorrà ascoltarla, perché questo diritto già esisterebbe in tutta Italia, ma di fatto il boicottaggio del servizio sanitario è tale per cui in molte regioni ai malati viene negata la libertà di scelta", ha affermato.

Cappato avverte che il disegno di legge sul fine vita promosso dall'attuale maggioranza rischia di vanificare conquiste come quella di Laura: "purtroppo la legge proposta dal governo va nella direzione esattamente opposta" a una piena libertà di scelta. Se tale testo venisse approvato, casi come quello di Santi non sarebbero più possibili, poiché la norma restringerebbe l'accesso al suicidio assistito ai soli malati mantenuti in vita da macchinari. Cappato invita infine deputati e senatori a seguire "non la disciplina di partito, ma la coscienza", di fronte a quella che definisce "una vera e propria tortura" inflitta a pazienti privati della libertà di scegliere. "La lotta di Laura Santi continua", conclude, augurandosi che la sua voce venga ascoltata in Parlamento.

Fine vita, l’appello di Laura Santi e la denuncia sul boicottaggio delle Regioni

Secondo Cappato, il diritto a essere aiutati a morire è già garantito in Italia dalla sentenza della Corte Costituzionale del 2019, ma l’ostruzionismo di molte amministrazioni sanitarie locali rende il percorso estremamente difficile per i malati. Laura Santi stessa aveva raccontato le difficoltà incontrate tra commissioni mediche, pareri negativi e lunghi ritardi burocratici che le avevano imposto un’attesa di anni prima di vedersi riconosciuto il diritto.

La proposta del Governo sul fine vita: perché secondo Cappato è un passo indietro

Nel mirino di Cappato e dell’Associazione Coscioni c’è la proposta di legge sull’eutanasia attualmente in discussione in Parlamento. Il testo promosso dalla maggioranza prevede l’accesso al suicidio assistito solo per i pazienti attaccati a macchine salvavita e dopo un obbligatorio percorso di cure palliative. Per Cappato, si tratta di una legge “che non vuole regolare il fine vita, ma cancellarlo”, escludendo dalla possibilità di scelta molti malati gravi, compresi i malati terminali di cancro, che pur non dipendendo da macchinari vivono sofferenze irreversibili.

Chi era Laura Santi, la giornalista umbra che ha lottato per morire dignitosamente

Laura Santi era una giornalista di Perugia che ha raccontato pubblicamente la sua storia, diventando il simbolo in Umbria della battaglia per il diritto al fine vita. Colpita da sclerosi multipla, aveva visto peggiorare progressivamente le sue condizioni, arrivando a un livello di dolore che giudicava insostenibile. Si era rivolta all’Associazione Luca Coscionie, con l’avvocata Filomena Gallo, aveva intrapreso un percorso legale per ottenere il via libera medico e giuridico al suicidio assistito, ottenuto nel 2024.

Il disegno di legge sull’eutanasia e la proposta alternativa dell’Associazione Coscioni

A fronte della proposta di legge governativa, l’Associazione Coscioni ha depositato in Parlamento una proposta di iniziativa popolare che amplia la platea di chi può accedere al suicidio assistito. L’obiettivo è chiarire e rendere esigibile il diritto già previsto dalla Consulta, eliminando il requisito della dipendenza da macchinari e includendo tutti coloro che vivono sofferenze irreversibili e non tollerabili. Una proposta, spiegano, “che rispecchia la volontà di Laura Santi”.

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Francesca Secci
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