Rilanciare il sistema socio-sanitario regionale e rafforzare i diritti delle persone con disabilità. È da questi due assi che parte la strategia politica della presidente dell’Umbria Stefania Proietti, che difende con forza l’assestamento di bilancio approvato dalla Giunta e approdato in Assemblea legislativa.
“Questa manovra è stata fatta per rilanciare il sistema socio sanitario regionale" – ha affermato – "perché sono state veicolate risorse aggiuntive per l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità”. Una scelta, secondo la presidente, che non è solo tecnica ma profondamente politica, con l’obiettivo di restituire centralità ai servizi pubblici e alla tenuta sociale del territorio.
Il documento approvato dalla Giunta punta, secondo Proietti, a una duplice finalità: da un lato la messa in sicurezza dei conti regionali, dall’altro una visione di lungo periodo che guarda alla crescita e alla coesione sociale. Le cifre sono significative: circa 28 milioni di euro come cofinanziamento al Fondo sociale europeo per il triennio e oltre 25 milioni per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, risorse che sbloccheranno 300 milioni di investimenti. “Senza questo cofinanziamento tutto questo non sarebbe stato possibile”, ha sottolineato.
Ma non è solo una questione di numeri. La manovra, ha spiegato Proietti, è accompagnata da misure di riforma: digitalizzazione, semplificazione della burocrazia, valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale e, soprattutto, riduzione delle diseguaglianze sociali. “Abbiamo cominciato a delineare il percorso per cui siamo stati eletti con maggiori investimenti nel piano socio-sanitario e nella prevenzione del rischio idrogeologico”, ha detto.
Uno dei punti centrali del piano illustrato da Proietti è il nuovo ospedale di Terni. Un’infrastruttura definita “indispensabile” dalla presidente, che l’ha inserita tra le priorità del piano socio-sanitario regionale. “Serve alla città e finalmente intercetterà la mobilità attiva purché sia pubblica. È l’opera più importante prevista”.
La questione, però, non è nuova: “Sull’ospedale di Terni sono cinque anni che aleggiano le domande: dove, con che risorse, quando? Questo Governo regionale ha sei mesi di anzianità, ma la mancanza di risposte viene da lontano”, ha aggiunto, chiamando in causa le giunte precedenti, compresa quella guidata da Donatella Tesei. La nuova amministrazione rivendica invece un metodo diverso: coinvolgimento dei cittadini, trasparenza sulle risorse e partecipazione nelle scelte.
Durissima la reazione della minoranza. La consigliera della Lega Donatella Tesei, ex presidente della Regione, ha definito l’assestamento “una manovra che non andava fatta”, sottolineando che le famiglie umbre ne pagheranno il prezzo. Il nodo, per la Lega, è legato agli accantonamenti previsti: “Si è arrivati a 191 milioni di euro, contro i 137 del 2023. È evidente l’enormità delle risorse congelate”, ha affermato in Aula. Un peso, secondo Tesei, che limita la capacità di spesa per i servizi essenziali e crea un impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini.
La polemica si inserisce in un contesto politico acceso, dove la maggioranza accusa la precedente amministrazione di aver lasciato un sistema sanitario in crisi strutturale. “Il disavanzo delle aziende sanitarie era di 243 milioni ed era strutturale, si verificava da cinque anni" – ha detto Proietti – "la cosa che ci spaventava di più è che aumentava”. Un dato che, secondo la presidente, dimostra l’assenza di una pianificazione strategica. “Manca il piano socio sanitario dal 2009 e nessuno vi ha mai messo mano. È lì che si stabilisce come spendere un fondo sanitario che oggi è sempre più esiguo”, ha ricordato.
La manovra dell’Esecutivo regionale guidato da Stefania Proietti rappresenta, dunque, il primo banco di prova per la nuova amministrazione. Una prova che si gioca non solo sui numeri di bilancio, ma sulla capacità di rimettere in moto servizi, infrastrutture e politiche sociali dopo anni di criticità. Tra chi accusa la Giunta di pesare sui cittadini e chi rivendica un cambio di rotta rispetto al passato, si apre una fase decisiva per la Regione Umbria, chiamata a coniugare equilibrio finanziario e risposta ai bisogni concreti della popolazione.