Si aggrava ulteriormente la vicenda giudiziaria relativa all'omicidio di Ilaria Sula, la giovane uccisa nella zona del quartiere Africano a Roma. Nel corso di un lungo interrogatorio in Questura, la madre di Mark Antony Samson, responsabile dell'assassinio, avrebbe ammesso un coinvolgimento diretto nelle operazioni successive al delitto, facendo emergere dettagli che hanno ulteriormente complicato il quadro investigativo.
Nors Man Lapaz si era presentata spontaneamente davanti agli investigatori accompagnata dal proprio avvocato, dichiarando inizialmente di voler fornire soltanto informazioni generiche su quanto accaduto nella giornata del delitto. La situazione si è ribaltata rapidamente nel corso delle oltre tre ore di interrogatorio, quando la donna ha ammesso di aver eliminato le prove, ripulendo l'appartamento dalle evidenti tracce lasciate dalla vittima. Gli investigatori hanno raccolto la testimonianza con crescente stupore, poiché inizialmente si aspettavano dichiarazioni marginali e non una confessione esplicita.
La Procura di Roma ha notificato immediatamente a Nors Man Lapaz l'accusa di concorso nell'occultamento del cadavere. Le dichiarazioni rilasciate dalla donna hanno confermato i sospetti degli inquirenti, basati fin da subito su riscontri tecnici e sull'analisi dei tabulati telefonici che indicavano chiaramente la sua presenza nell'appartamento durante le ore critiche.
Secondo l'ordinanza emessa dal Gip, il comportamento di Mark Antony Samson sarebbe stato caratterizzato da freddezza assoluta e assenza totale di empatia. Il giovane, infatti, avrebbe aggredito la vittima senza pietà, tradendo in maniera drammatica la fiducia che lei aveva riposto in lui. L'aggressione sarebbe stata così improvvisa e feroce da non lasciare possibilità di difesa alla giovane vittima, colpita da un ragazzo di cui si fidava profondamente.
La dinamica delineata dagli inquirenti stabilisce che il delitto sarebbe avvenuto poco dopo le 11:00 del mattino. L'aggressore, irritato per un messaggio ricevuto dalla ragazza, l'ha colpita mortalmente con un coltello, causando una grave emorragia. Subito dopo è scattato un piano per eliminare le prove: in questa fase è intervenuta attivamente la madre dell'assassino, contribuendo in modo decisivo alla cancellazione delle tracce. La donna avrebbe utilizzato detergenti specifici e materiali casalinghi per rimuovere le evidenze più evidenti e visibili dell'accaduto.
Ancora in fase di accertamento rimane l'ipotesi secondo cui Nors Man Lapaz potrebbe aver contribuito anche ad avvolgere e posizionare il corpo di Ilaria in una valigia trolley, poi trasportata in auto dal figlio verso la zona di Poli, fuori Roma, dove il cadavere è stato abbandonato. Questa circostanza è particolarmente rilevante, in quanto potrebbe determinare una modifica ulteriore delle accuse già molto gravi a carico della donna.
Il ruolo del padre, seppur meno centrale rispetto alla madre perché non presente sul luogo del crimine al momento dei fatti, rimane sotto attenta valutazione da parte della magistratura. Gli investigatori non escludono ulteriori sviluppi. Al momento, comunque, non risultano elementi sufficienti per ipotizzare un coinvolgimento diretto dell'uomo nell'occultamento o nell'aggressione.
All'uscita dalla Questura, Paolo Foti, avvocato della madre di Samson, ha espresso il sentimento della famiglia, definendola "profondamente scossa, in stato di shock e con un forte senso di colpa". Ha inoltre aggiunto una richiesta pubblica di perdono verso i familiari della vittima, evidenziando come anche la famiglia dell'aggressore stia vivendo un dramma profondo e devastante, con una consapevolezza crescente della gravità delle azioni commesse dal giovane.
La comunità di Terni si è riunita per rendere omaggio a Ilaria Sula. Il feretro è giunto nella residenza familiare in viale dello Stadio, accolto da parenti, amici e conoscenti. All'arrivo, la madre di Ilaria ha avuto un malore ed è stata assistita dai presenti. Numerosi omaggi floreali, messaggi e striscioni contro la violenza sulle donne sono stati deposti davanti all'abitazione.
Nel primo pomeriggio, un corteo funebre ha accompagnato il feretro fino al cimitero cittadino. Alla cerimonia hanno partecipato circa 3.000 persone, tra cui molti giovani e rappresentanti dell'Università La Sapienza di Roma, dove Ilaria studiava. L'ateneo ha sospeso le lezioni in segno di lutto e ha annunciato l'intitolazione di nuove aule studio in memoria della studentessa.
Presenti anche autorità locali e accademiche, tra cui la rettrice Antonella Polimeni, il vicesindaco di Terni Riccardo Corridore e il prefetto Antonietta Orlando. Durante la cerimonia, il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha espresso parole di cordoglio e ha sottolineato la necessità di giustizia, mentre dalla folla si è levato il grido "ergastolo" rivolto all'assassino di Ilaria.
Il padre della giovane, Flamur Sula, ha dichiarato: "Non meritava questa fine perché era veramente una figlia d'oro, un angelo". Ha inoltre chiesto che il responsabile "marcisca in carcere".