02 Aug, 2025 - 16:18

L’Italia ricorda Sergio Secci, giovane ternano vittima della strage di Bologna: testimonianze, memoria e verità a 45 anni dal 2 agosto

L’Italia ricorda Sergio Secci, giovane ternano vittima della strage di Bologna: testimonianze, memoria e verità a 45 anni dal 2 agosto

"Sergio Secci molti di noi non lo hanno conosciuto. Un giovane ternano come noi, che quel giorno ha avuto solo la sfortuna di salire sul treno sbagliato." In queste struggenti parole si condensano il dolore e l’amarezza che, a distanza di 45 anni, continuano ad accompagnare il ricordo di una delle 85 vittime della strage neofascista del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. Sergio, studente del DAMS, incarnava i sogni, l’energia e le prospettive di un’intera generazione. Il suo cammino fu spezzato nel pieno della giovinezza, vittima innocente di una violenza cieca e disumana. Il suo nome è oggi simbolo di una memoria collettiva che rifiuta il silenzio e che si nutre di verità, giustizia e impegno civile.

Questa mattina a Bologna presenti il gonfalone del Comune di Terni, il picchetto della Polizia Locale, con la rappresentanza politica del consigliere comunale Claudio Batini. Una presenza per aderire alla manifestazione che ricorda la strage nella quale perse la vita anche il giovane studente ternano Sergio Secci, persona che l'amministrazione comunale ricorda con dolore, stima e rimpianto.

Onorare ogni anno la figura di Sergio Secci non è soltanto un dovere della memoria, ma un imperativo morale e civile. Significa opporsi con fermezza a ogni tentativo di mistificazione della verità, custodire il senso della storia e riaffermare con determinazione l’impegno contro ogni forma di terrorismo, fanatismo e violenza ideologica. Ricordare Sergio Secci è, oggi più che mai, un gesto di resistenza civile e culturale.

La memoria di un amico: Alberto Masala racconta Sergio

Alberto Masala, che condivise con Sergio Secci un appartamento in via Miramonte per un anno, restituisce con parole cariche di emozione un ritratto intimo e toccante del giovane ternano: "Impossibile non andarci d’accordo e non volergli bene: dolce, cortese, intelligente, generoso, sempre pronto al sorriso." Nei suoi ricordi, Sergio vive ancora nei gesti semplici della quotidianità, in quelle piccole cose che danno forma a un'amicizia autentica: "Ogni mattina, Pai Tsun I, studente cinese di cinema, tentava di offrirci una tazza di blodo - un brodo di gallina con le piumette - ma Sergio ed io prendevamo il caffè."

Quel tragico 2 agosto 1980, Masala si trovava a pochi passi dalla stazione. Il boato, la polvere, il panico. Senza esitazione, si mise subito al servizio dei soccorsi: "Non riuscivo a respirare, caricarono i primi feriti persino sul pavimento dell’autobus. Presi il furgone della compagnia e lo usai per trasportare i feriti, sembrava l’unica cosa concreta da fare." La notizia della morte di Sergio arrivò giorni dopo, come un colpo gelido e inatteso, una ferita mai rimarginata: "Non è possibile… Sergio? È già morto da circa un mese… mi dispiace."

L’impegno instancabile dei genitori per la verità

Dietro la memoria di Sergio si cela anche la forza e la determinazione dei suoi genitori, che per anni hanno lottato per ottenere il riconoscimento della verità in tribunale. "È doveroso ricordare l’impegno del papà e della mamma per la verità, avvenuto con sentenza, che qualcuno oggi vorrebbe mistificare, ma noi non lo consentiremo mai", afferma Paolo Lambertini, vicepresidente dell’Associazione Familiari Vittime della Strage del 2 agosto. Il loro impegno è stato fondamentale per evitare che la memoria di Sergio e di tutte le vittime venisse offuscata da strumentalizzazioni e revisionismi, garantendo giustizia e rispetto per le famiglie colpite.

Bologna ricorda Sergio Secci con un nuovo spazio dedicato

Il 1° agosto 2025, a Bologna è stata inaugurata la “Piazzetta Sergio Secci”, nel quartiere Borgo Panigale, a pochi passi da Teatri di Vita, teatro che Sergio amava negli anni Settanta per il suo impegno sociale e politico. Il sindaco Matteo Lepore, la presidente del Quartiere Reno Elena Gaggioli, l’assessore alla cultura Daniele Del Pozzo e altre autorità hanno partecipato alla cerimonia di intitolazione, sottolineando il valore di questo luogo come "segno di continuità tra la memoria del passato e l’urgenza di impegno civile e culturale nel presente."Stefano Casi, direttore artistico di Teatri di Vita, ha ricordato come "anche se i linguaggi si sono evoluti, l’urgenza espressiva e politica che animava Sergio e il teatro di quegli anni è oggi più attuale che mai."

Dal CAOS di Terni un omaggio a Sergio Secci e al valore della cultura

Anche la città natale di Sergio, Terni, ha voluto rendere omaggio alla sua memoria intitolandogli il teatro comunale all’interno del Centro Arti Opificio Siri (CAOS). Questo spazio culturale, fulcro di incontro, arte e riflessione, diventa così un simbolo vivo di una generazione che credeva nel potere della cultura come motore di cambiamento. Il legame che unisce Bologna e Terni attraverso questi luoghi di memoria testimonia l’importanza di non dimenticare mai, per preservare la consapevolezza collettiva e impedire che tragedie simili possano ripetersi.

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Francesco Mastrodicasa
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