Il bartender ternano Leonardo Scimmi ha trionfato alla finalissima nazionale di 'Baritalia 2025'. La vittoria è arrivata a Venezia al termine di un percorso competitivo durato diversi mesi. Un grande risultato per la mixology umbra che vede Terni al centro della scena nazionale.
La sfida di Baritalia ha preso piede con sei diversi appuntamenti da marzo a novembre tra Firenze, Salerno, Padova, Torino, Catania e, appunto, Venezia. Scimmi ha affrontato con successo tutte le fasi, distinguendosi nelle tappe di
Salerno e Torino, due momenti importanti del percorso che hanno riunito i migliori professionisti italiani del settore. Nella finale veneziana, il bartender ha presentato un cocktail che ha convinto la giuria "per equilibrio, originalità e capacità narrativa".
Baritalia è il contest itinerante in cui si sfidadano i migliori bartender d'Italia. Un punto di riferimento che rappresenta oggi un format autorevole tra quelli dedicati alla mixology contemporanea, dove di anno in anno vengono selezionati e valorizzati i talenti più promettenti. Il successo ottenuto da Scimmi si inserisce in questo contesto come testimonianza di un impegno continuativo fatto di studio, sperimentazione e crescita professionale.
Il bartender ternano si è aggiudicato la finalissima con un drink a base di Sambuca Molinari, lo storico brand italiano. "Portare Molinari fino alla finalissima è stato un onore enorme. Aver vinto rappresentando un brand iconico e allo stesso tempo dare visibilità alla mia città è un risultato che mi emoziona e mi responsabilizza" ha affermato Scimmi.
Fresco di vittoria, ha voluto sottolineare come quello che ha ottenuto sia "Un risultato che non riguarda solo il sottoscritto, ma anche la comunità locale, che attraverso questa affermazione vede riconosciuta la qualità del lavoro e della creatività che si sviluppano quotidianamente nei suoi spazi".
Il cocktail originale che ha decretato la vittoria di Scimmi si chiama 'Tamagochi in crisi esistenziale'. La ricetta ruota, come anticipato, intorno alla Sambuca Molinari extra in combinazione con vodka e un mix erbe e spezie. La sambuca del resto, è una delle icone dei bar italiani, un classico che non manca mai dietro al bancone.
Il nome del cocktail fa riferimento al piccolo videogioco che negli anni Novanta era un must assoluto e che rispetto a quelli odierni, appare semplicissimo.
La mixology è riconosciuta come l'arte di creare e servire i cocktail e no, non bastano due shakerate dietro al bancone. Nella mixology si concentrano studio, disciplina, sperimentazione e una approfondita conoscenza dei liquori e dei distillati dove ogni cocktail è il risultato di armonia ed equilibro. Negli ultimi anni questo termine è diventato familiare a molti e oggi sono sempre più numerosi i locali che offrono raffinate esperienze di degustazione, esattamente come accade già da tempo per il vino ad esempio.
Parallalelamente anche il ruolo del bartender si è andato trasformando. Chi crea un cocktail oggi si dedica ad approfondire e ad esplorare le preparazioni per raccontare una storia nuova con quell'intuizione che permette di dare vita a drink ricercati. Del resto la mixology è in realtà una pratica che affonda le sue radici nell'antichità perché già i romani erano soliti mescolare al vino miele, frutta e spezie. Oggi i mixologist sono diventati veri artisti dei drink che sanno ricreare i classici ma anche reinterpretarli e crearne di nuovi con sapori, profumi e colori in nuove, e spesso sorprendenti, combinazioni.
