15 Aug, 2025 - 09:26

Le ville dell’Umbria: dimore signorili immerse in paesaggi da cartolina, dove storia, architettura e natura si intrecciano in un’eleganza eterna

Le ville dell’Umbria: dimore signorili immerse in paesaggi da cartolina, dove storia, architettura e natura si intrecciano in un’eleganza eterna

Chiudete gli occhi e immaginate di percorrere strade sinuose che si perdono tra filari di viti, uliveti e campi di grano ondeggianti. All’improvviso, tra il verde dei cipressi e il profumo dell’aria pulita, compare una villa signorile, armoniosa e maestosa, che sembra vegliare da secoli sul paesaggio circostante. In Umbria, queste dimore non sono semplici edifici: sono pagine vive di un libro senza tempo, scritte con l’inchiostro della storia, della bellezza e dell’ingegno umano.

Camminando nei loro saloni affrescati, si avverte l’eco di antiche conversazioni, il passo leggero di dame e cavalieri, il brio delle feste illuminate da candelabri dorati. Nei giardini all’italiana, dove l’ordine geometrico incontra il respiro libero della natura, l’arte del vivere raggiunge la sua più alta espressione: qui ogni fiore, ogni fontana, ogni statua racconta un frammento di un’epoca passata, ma ancora palpabile. Visitare queste residenze significa intraprendere un viaggio che attraversa i secoli e i sensi. È lasciarsi accogliere dal calore di pietre antiche che hanno visto passare generazioni, è respirare un’eleganza sobria e autentica, quella che non ha bisogno di ostentare per affascinare.

È, infine, un invito a rallentare, a osservare, a sentire: perché in queste ville, immerse in paesaggi da cartolina, il tempo non si misura in minuti, ma in emozioni che restano.

Villa Clio Carpello - Foligno

Sulla sommità della collina di Carpello, in posizione dominante sulla piana di Foligno, sorge Villa Clio Carpello: un’elegante dimora patrizia che sembra vegliare, da secoli, su un mosaico di campi, borghi e campanili. Da questo privilegiato belvedere, lo sguardo si apre in un ampio e luminoso abbraccio che accarezza i profili di Assisi e Spoleto, fino a raggiungere le torri di Montefalco, adagiate tra filari ordinati di viti e distese di ulivi.

La villa affonda le proprie radici nel XVII secolo, quando Cosimo di Lorenzo Jacobilli, mosso dal desiderio di seguire i lavori di bonifica della zona e di lasciare un segno tangibile della propria casata, commissionò l’edificio, forse ampliando una torre preesistente. Nacque così una residenza che univa imponenza e misura, destinata non solo a ospitare, ma a rappresentare. Ancora oggi, il lungo viale fiancheggiato da cipressi e siepi di bosso accompagna i visitatori verso un portale sormontato da un’epigrafe che custodisce la memoria storica di una famiglia che, nel tempo, seppe intrecciare il proprio destino a quello della sua terra.

Varcata l'ingresso, l’anima di Villa Clio Carpello si rivela in tutta la sua bellezza.. L’atrio introduce a un salone nobiliare impreziosito da affreschi realizzati nel 1670 dal genovese Giovanni Andrea Carlone, artista di formazione romana, maestro nel fondere eleganza classica e forza narrativa. Le pareti si animano di figure mitologiche e allegorie: Giunone, i Quattro Elementi, le Arti del Disegno; poi Aurora, il Valore e la Verità, in un susseguirsi di scene che sembrano parlare di aspirazioni, virtù e grandezza d’animo. Ogni pennellata è un ponte tra cielo e terra, tra la concretezza delle pietre e l’intangibile respiro dell’arte.

Dalla torretta panoramica, sospesa come un belvedere privato, la Valle Umbra si stende silenziosa sotto il sole. Qui, un tempo, la vista spaziava su distese di ulivi che avvolgevano la villa come un manto argenteo; oggi, seppur ridotti, questi lembi di paesaggio testimoniano una storia agricola e familiare che il tempo non ha cancellato. Dopo il sisma del 1997, Villa Clio Carpello conobbe anni di silenzio e abbandono, ma oggi vive una nuova stagione grazie a un attento restauro che le sta restituendo splendore e dignità.

Villa Pianciani - Spoleto

Sospesa sulla collina che domina la Valle Umbra, si trova Villa Pianciani, un'elegante struttura realizzata alla fine del Settecento da Giuseppe Valadier, giovane architetto destinato a diventare maestro del neoclassicismo urbano. Qui, ogni linea e proporzione sembra pensata per dialogare con il panorama circostante, dove la natura e l’arte si incontrano in armonia. Nata come dimora di campagna per celebrare il matrimonio tra Alessandro Pianciani e Costanza Collicola - da cui il nome “Delizia dei Pianciani” - la villa si distingue oggi come un’opera monumentale, rara testimonianza di un progetto “in villa” affidato a un grande architetto.

Il complesso architettonico affascina per il suo equilibrio cromatico e proporzionale: la facciata, scandita da undici aperture simmetriche, si estende su più livelli, con un aggetto centrale animato da cinque archi sovrastati da un elegante balcone e coronati da pinnacoli e orologio. L’insieme dona slancio e raffinatezza al profilo dell’edificio, suggerendo un ritmo armonico che accompagna lo sguardo verso l’orizzonte. Oltre alla villa, Valadier progettò un parco monumentale in cui il rigore geometrico dei giardini all’italiana si fonde con il respiro naturale del paesaggio circostante. Viali di querce, lecci e cipressi conducono a un grande piazzale ellittico, affiancato da due padiglioni in ferro battuto trasformati in roseti.

Dopo decenni di alterne vicende, fu Matilde Pianciani a ricomporre la proprietà e a condurre, nei primi anni del Duemila, un accurato restauro, con il sostegno della Soprintendenza e dello Stato. L’intervento ha restituito alla villa i suoi equilibri originari, introducendo al contempo elementi contemporanei in dialogo con l’antico, così da rendere l’antica dimora un luogo vivo e moderno. Oggi Villa Pianciani ospita eventi culturali, workshop, residenze artistiche e corsi, grazie all’impegno dell’Associazione Culturale Matilde Pianciani. Ogni visita diventa un’esperienza in cui storia, arte e natura si intrecciano con grazia, trasformando la villa in un luogo aperto e vitale, capace di raccontare al presente le storie di un passato che continua a vivere tra le sue sale e i suoi giardini.

Villa Fidelia - Spello

A pochi passi dalle antiche mura di Spello, si erge Villa Fidelia, un piccolo gioiello nascosto tra le colline umbre, eretta nel XVII secolo dalla famiglia Urbani sulle vestigia di un antico santuario romano del IV secolo. Nel XVIII secolo, Teresa Pamphili Grillo trasformò la dimora in una residenza di villeggiatura di grande prestigio. Affidò a Giuseppe Piermarini - celebre per il Teatro alla Scala di Milano - il progetto di un elegante padiglione per il tempo libero, capace di armonizzarsi con la villa e con il paesaggio circostante. La scalinata monumentale, le facciate impreziosite da dettagli barocchi e neoclassici, e gli interni raffinati testimoniano il gusto e la cultura di chi ha voluto fare di questa dimora un luogo di bellezza senza tempo.

Il giardino all'italiana, che si sviluppa su più livelli e si apre verso la valle sottostante, è un vero e proprio teatro naturale. Fontane, nicchie e statue si alternano a viali di piante ornamentali, creando giochi di prospettiva e di luce che trasformano ogni passeggiata in un piccolo viaggio poetico. Tra i boschetti e le terrazze fiorite si percepisce l’eco della storia, ma anche la vivacità di un luogo che continua a respirare arte e cultura.

Oggi Villa Fidelia appartiene alla Provincia di Perugia e continua a vivere come spazio aperto e dinamico: ospita mostre, concerti ed eventi culturali, mantenendo viva la sua anima di dimora nobile e luogo di contemplazione. Visitare la villa significa immergersi in un racconto lungo secoli, dove architettura, natura e memoria si intrecciano in un abbraccio armonioso.

AUTORE
foto autore
Francesco Mastrodicasa
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE