A Gubbio ormai i padroni della notte hanno un volto ben definito. Non sono vandali né turisti fuori orario, ma cinghiali affamati e curiosi, che al calar del sole scendono dalle aree collinari e montane per inoltrarsi nel cuore della città, in cerca di cibo.
Gli avvistamenti, da episodi sporadici, sono diventati ormai una consuetudine. Corso Garibaldi, via Dante, piazza 40 Martiri, e perfino la Calata dei Ferranti: ogni notte i cinghiali perlustrano queste zone, rovistano nei bidoni della raccolta differenziata e lasciano evidenti segni del loro passaggio.
Martedì scorso, ad esempio, un residente ha ripreso con il cellulare un ungulato intento a rovesciare il contenuto di un bidone dell’organico, attirato dagli odori della raccolta serale. Le immagini, diventate virali, hanno riacceso la discussione sul tema della sicurezza pubblica e della convivenza urbana con questi animali.
Se in un primo momento qualcuno ha ironizzato – immaginando i cinghiali in “discesa” per chiedere simbolicamente il Cero in vista della Festa dei Ceri – oggi la questione si fa più seria.
Il pericolo è reale, soprattutto con l’avvicinarsi del periodo ceraiolo, che vede strade affollate, giovani in festa e tante persone in giro anche nelle ore notturne. Il rischio di incontri ravvicinati con animali spaventati o aggressivi è concreto, e le conseguenze potrebbero essere gravi.
Perché i cinghiali scendono in città? Secondo gli esperti, la risposta è legata a diversi fattori:
Scarsità di risorse alimentari nei boschi a causa dei cambiamenti climatici;
Eccessiva urbanizzazione che riduce gli spazi selvatici;
Abbandono incontrollato dei rifiuti organici, che attrae gli animali;
Mancanza di barriere o dissuasori efficaci tra aree rurali e perimetro urbano.
Questo spiega perché, non solo a Gubbio ma in molte altre città italiane, i cinghiali abbiano perso la naturale diffidenza verso l’uomo, diventando sempre più “urbanizzati”.
Sono molti i residenti che, tra video sui social e segnalazioni alla Polizia Municipale, chiedono interventi concreti: maggiore illuminazione nei punti critici, svuotamento anticipato dei bidoni dell’organico, chiusura più sicura dei cassonetti e attivazione di piani di monitoraggio e cattura controllata.
C’è anche chi propone di coinvolgere le associazioni venatorie, sotto la guida della Regione e dell’ISPRA, per piani di contenimento nei boschi limitrofi.
Il Comune di Gubbio, consapevole dell’aggravarsi del fenomeno, sta valutando diverse soluzioni, tra cui:
Installazione di fototrappole in punti strategici, per monitorare i percorsi degli animali;
Barriere mobili o reti elettrificate a basso voltaggio in alcune zone di confine;
Campagne informative rivolte alla cittadinanza su come comportarsi in caso di incontro e sulla corretta gestione dei rifiuti organici;
Collaborazione con la Polizia Provinciale per azioni coordinate di sorveglianza e intervento.
Città come Perugia, Viterbo o Genova, che da anni convivono con il problema degli ungulati, hanno adottato piani integrati di gestione: sensori di movimento, recinzioni nei parchi pubblici, vigilanza notturna e educazione ambientale nelle scuole.
Anche a Gubbio si pensa a soluzioni simili, con una cabina di regia interistituzionale che coinvolga Comune, Regione, ASL, ISPRA e forze dell’ordine.
Il tema dell’invasione dei cinghiali non è solo legato alla sicurezza: riguarda anche la gestione del paesaggio, della fauna selvatica e dell’equilibrio ecologico. Alcuni studiosi locali sottolineano come il sovrappopolamento di cinghiali sia conseguenza anche dell’abbandono delle campagne, della fine della pastorizia estensiva e della mancanza di predatori naturali.
La vera sfida sarà dunque coniugare sicurezza e rispetto per la fauna, adottando misure efficaci ma non distruttive.
Il Comune è pronto a lavorare su un piano che punti alla prevenzione, al controllo intelligente e al coinvolgimento attivo dei cittadini, per evitare che una convivenza possibile diventi una convivenza pericolosa.
In attesa che vengano attuate le misure annunciate, le autorità invitano la popolazione a non avvicinare mai un cinghiale, a non lasciare cibo o rifiuti all’aperto, e a segnalare ogni avvistamento alle forze dell’ordine.
Durante i periodi di maggiore presenza turistica e in occasione di eventi affollati come la Festa dei Ceri, saranno intensificati i controlli e la presenza di operatori in strada.
Il centro storico di Gubbio è una perla, e va protetto. Anche dai cinghiali.