La Via Flaminia, una delle strade consolari più importanti della storia romana, continua a essere al centro di studi e ricerche che ne approfondiscono l’importanza strategica, culturale e archeologica. Oggi 22 febbraio, alle ore 17, a Gualdo Tadino, presso i locali de “El Grottino” in via Ruggero Guerrieri, sarà presentato il nuovo libro di Federico Uncini, dal titolo La Via Flaminia. L’opera fa parte della collana “Marche da Scoprire” della casa editrice Nisroch Editore e si propone come una guida dettagliata per scoprire la storia e il tracciato di questa antica strada romana.
L’evento vedrà la partecipazione di esperti e studiosi del settore: Mario Fioriti, che introdurrà la presentazione, Sebastien Mattioli, coordinatore GAAUM per la sede di Gualdo Tadino e ideatore dell’iniziativa, Vincenzo Moroni, vicepresidente dei Gruppi Archeologici d’Italia, Mauro Garbuglia, editore, e Laura Bonomi Ponzi, già Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Umbria. Un parterre d’eccezione per un libro che si propone di raccontare la storia della Flaminia e il suo impatto sul territorio umbro-marchigiano.
La Via Flaminia venne costruita nel 220 a.C. per volontà del censore Gaio Flaminio, con l’obiettivo di collegare Roma con la costa adriatica, precisamente Fanum Fortunae (l’attuale Fano). Questo tracciato divenne uno degli assi viari più importanti dell’Impero Romano, utilizzato sia per il commercio sia per il trasporto di truppe militari. La sua creazione rappresentò un passo decisivo per il consolidamento della potenza romana nella Penisola, facilitando i collegamenti con l’Italia settentrionale e l’Europa.
L’ingegneria utilizzata per la costruzione della Via Flaminia era all’avanguardia: i Romani adottarono tecniche di pavimentazione con basoli di pietra, costruirono ponti, gallerie e viadotti che ancora oggi, in parte, resistono al tempo. Questo la rende un autentico museo a cielo aperto, con testimonianze architettoniche e archeologiche di inestimabile valore.
Attraversando l’Appennino centrale, la Via Flaminia interessava diversi insediamenti che nel tempo divennero importanti centri urbani: Nuceria Camellaria (Nocera Umbra), Tadinum (Gualdo Tadino), Helvillum (Fossato di Vico), Suillum (Sigillo), fino a raggiungere Fano. Questo itinerario, oggi ancora ben visibile in molti tratti, conserva intatta la sua importanza storica e archeologica.
Nel libro di Federico Uncini, particolare attenzione viene dedicata alla cosiddetta Protoflaminia, ovvero il primo tracciato della Via Flaminia, che attraversava l’Appennino centrale e collegava i centri di Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Fossato di Vico e Sigillo. Questo percorso si sviluppava tra valli e colline, con un tracciato più impervio rispetto a quello successivamente migliorato dai Romani.
L’autore sottolinea come questa prima variante fosse già frequentata in epoca pre-romana da popolazioni umbre e sabine, per poi essere perfezionata con l’arrivo dei Romani, che ne riconobbero l’importanza strategica. La Protoflaminia fu successivamente abbandonata in favore del tracciato più diretto, ma restano tracce significative della sua esistenza nel territorio.
Oggi, la Via Flaminia rappresenta una risorsa culturale e turistica di primaria importanza. Il libro di Federico Uncini vuole essere una guida per riscoprire questo antico itinerario, non solo dal punto di vista storico, ma anche come esperienza di viaggio. Lungo il percorso si possono ammirare resti di ponti romani, basolati, necropoli e antichi insediamenti, immersi in un paesaggio di straordinaria bellezza.
La Flaminia si presta a essere percorsa a piedi, in bicicletta o in auto, consentendo al visitatore di immergersi completamente nella storia. Uno degli aspetti più affascinanti è la possibilità di toccare con mano le pietre romane, camminando sugli stessi tracciati che un tempo furono calpestati da legionari, mercanti e viaggiatori.
Tra i siti di maggiore interesse lungo il percorso ricordiamo:
Il Ponte d’Augusto a Narni, un’imponente opera di ingegneria romana che testimonia l’abilità costruttiva dell’epoca.
Il diverticolo per Carsulae, una delle città romane meglio conservate dell’Italia centrale.
Il Foro di Nocera Umbra, cuore dell’antico municipium romano.
Gli scavi di Tadinum, che hanno restituito importanti testimonianze della vita quotidiana lungo la Via Flaminia.
L’autore del libro, Federico Uncini, è uno studioso e ricercatore con un vasto curriculum accademico e professionale. Nato a Fabriano nel 1950, ha iniziato la sua carriera nel campo della chimica e della ricerca sugli idrocarburi, ottenendo brevetti innovativi nel settore. Tuttavia, la sua passione per la storia e l’archeologia lo ha portato a specializzarsi nella conservazione del territorio e nella cartografia satellitare applicata agli studi archeologici.
Nel corso degli anni, ha collaborato con importanti istituzioni come la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche e dell’Umbria, il Ministero degli Interni e l’Università di Perugia. Il suo impegno nella divulgazione storica lo ha portato a partecipare a progetti di rilevanza nazionale e internazionale, tra cui il programma “I Longobardi in Italia” e il progetto Giubileo 2000.
Uncini è autore di numerosi saggi e articoli su tematiche storiche e archeologiche.
La presentazione del libro di Federico Uncini a Gualdo Tadino sarà un’occasione imperdibile per gli appassionati di storia, archeologia e turismo culturale. L’evento permetterà di approfondire il ruolo della Via Flaminia nel passato e nel presente, analizzando le sue trasformazioni nel corso dei secoli e le potenzialità per il turismo e la ricerca archeologica.
L’intervento di esperti come Mario Fioriti, Sebastien Mattioli, Vincenzo Moroni, Mauro Garbuglia e Laura Bonomi Ponzi renderà l’incontro ancora più interessante, offrendo una panoramica multidisciplinare su uno dei tracciati più importanti dell’antichità.
La Via Flaminia, con il suo fascino millenario, continua a essere una fonte di ispirazione per studiosi e viaggiatori. Grazie a ricerche come quelle di Federico Uncini, possiamo riscoprire e valorizzare questo patrimonio straordinario, che ancora oggi collega il passato con il presente, offrendoci uno sguardo privilegiato sulla storia dell’Italia e delle sue genti.