26 Feb, 2025 - 18:00

La polemica tra LeD e Jacopo Fo: conflitto tra cultura e politica di sinistra

La polemica tra LeD e Jacopo Fo: conflitto tra cultura e politica di sinistra

Negli ultimi giorni, la polemica tra i LeD (Liberi e Democratici) e Jacopo Fo ha infiammato il dibattito politico e culturale a Gubbio. L’oggetto del contendere riguarda le dichiarazioni di Fo sui rapporti intercorsi con l’amministrazione comunale negli ultimi decenni e, in particolare, sul recente patrocinio concesso al progetto Kore de Alcatraz. Fo ha affermato di aver ricevuto "porte in faccia per 45 anni", mentre ora avrebbe trovato sostegno nella destra rappresentata dal sindaco Vittorio Fiorucci. I LeD, tuttavia, contestano questa versione dei fatti e hanno voluto rispondere con un comunicato in cui chiariscono la loro posizione.

Secondo i LeD, la narrazione di Fo sarebbe parziale e fuorviante. Essi affermano di aver sempre riconosciuto l’importanza culturale e sociale di Alcatraz e il ruolo fondamentale che Dario Fo e Franca Rame hanno avuto nella cultura italiana. A testimonianza di ciò, ricordano i lavori di adeguamento urbanistico portati avanti negli anni e il tentativo di ospitare a Gubbio un museo dedicato alla memoria della celebre coppia teatrale.

Secondo i LeD non c'è mai stato pregiudizio verso Jacopo Fo ma necessità di rispettare le regole

Il problema, secondo i LeD, non è mai stato un pregiudizio verso Fo o le sue iniziative, ma piuttosto la necessità di rispettare le regole urbanistiche e amministrative. Alcuni progetti avanzati negli anni da Jacopo Fo, sostengono, non potevano essere accolti perché non conformi ai requisiti previsti dalla legge. La questione, quindi, non riguarderebbe una discriminazione politica o ideologica, ma il rispetto della legalità.

Nel comunicato, i LeD specificano che avrebbero concesso senza esitazioni il patrocinio al progetto Kore de Alcatraz, ritenendolo meritevole. Tuttavia, sottolineano che le scelte amministrative devono sempre trovare un equilibrio tra il sostegno a iniziative socialmente utili e il rispetto delle norme. Non tutte le proposte avanzate in passato da Fo potevano essere approvate e questo non per una chiusura ideologica, ma per una questione di conformità normativa.

La polemica si fa più interessante quando i LeD lanciano una provocazione implicita: cosa, esattamente, ha chiesto al Comune Jacopo Fo per anni senza ottenere risposta? Se davvero ci sono state richieste precise e documentate che sono state respinte, perché non renderle pubbliche? Sarebbe opportuno che i LeD chiarissero quali siano state le istanze avanzate e quali gli ostacoli incontrati, affinché il dibattito possa svilupparsi su basi concrete e non solo su dichiarazioni di principio.

Jacopo Fo, dal canto suo, non ha esitato a rispondere. In una recente intervista, ha ribadito di aver sempre trovato un atteggiamento ostile da parte delle precedenti amministrazioni e ha sottolineato che il cambio di approccio con l’attuale giunta rappresenta per lui una novità significativa. Ha parlato di numerosi progetti respinti, senza però entrare nel dettaglio delle richieste specifiche.

Secondo Jacopo Fo l'atteggiamento della sinistra è stato caratterizzato da rigidità burocratica e mancanza di visione

Fo ha anche evidenziato come, a suo parere, l’atteggiamento della sinistra eugubina sia stato per anni caratterizzato da rigidità burocratica e mancanza di visione, impedendo lo sviluppo di iniziative che avrebbero potuto portare benefici economici e culturali alla città. Tuttavia, il nodo della questione resta lo stesso: quali progetti sono stati bocciati e per quali motivi?

Uno degli argomenti centrali della risposta dei LeD riguarda il rispetto delle normative urbanistiche. Secondo quanto riportato nel comunicato, alcune delle richieste avanzate da Fo non avrebbero potuto essere accolte perché in contrasto con le norme vigenti.

Questa affermazione, però, solleva un ulteriore interrogativo: è possibile che la rigidità delle normative sia stata utilizzata come strumento politico per ostacolare determinate iniziative? E se sì, perché la stessa rigidità non sembra più essere un problema ora che l’amministrazione è cambiata?

Queste domande restano aperte e rendono la vicenda ancora più complessa. Se da un lato è innegabile che il rispetto delle regole sia un principio imprescindibile, dall’altro è anche vero che le amministrazioni possono scegliere quali progetti incentivare e quali ostacolare, con criteri che non sono sempre meramente tecnici.

Il dibattito tra cultura e politica è spesso caratterizzato da tensioni e incomprensioni

Al di là del caso specifico, la polemica tra Jacopo Fo e i LeD riflette una dinamica più ampia che caratterizza il dibattito politico a Gubbio e in molte altre città italiane. Il rapporto tra cultura e politica è spesso segnato da tensioni e incomprensioni, soprattutto quando le istituzioni devono bilanciare il sostegno a iniziative di valore con la necessità di rispettare vincoli amministrativi e finanziari.

L’attuale amministrazione, guidata da Vittorio Fiorucci, sembra aver adottato un approccio più aperto nei confronti di Alcatraz e delle iniziative proposte da Jacopo Fo. Questo cambio di rotta ha inevitabilmente suscitato reazioni da parte della precedente maggioranza, che ora si trova nella scomoda posizione di dover giustificare le scelte passate.

Tuttavia, se l’obiettivo è davvero quello di promuovere la cultura e valorizzare le risorse del territorio, sarebbe auspicabile che entrambe le parti depongano le armi della polemica e cerchino di costruire un dialogo più costruttivo.

La vicenda è tutt’altro che chiusa. È probabile che nei prossimi giorni emergeranno nuovi dettagli sulle richieste avanzate da Fo e sulle motivazioni che hanno portato al loro respingimento. Se i LeD vogliono dimostrare che la loro posizione è sempre stata coerente e basata su criteri oggettivi, dovrebbero fornire documentazione chiara sui progetti presentati e sulle ragioni per cui non sono stati approvati.

Jacopo Fo potrebbe cogliere l'occasione per elencare le iniziative  ostacolate dagli amministratori di allora

D’altra parte, Jacopo Fo potrebbe cogliere l’occasione per elencare in modo dettagliato le iniziative che ha cercato di portare avanti e dimostrare se vi sia stata davvero un’ingiusta discriminazione ai suoi danni.

Quel che è certo è che il dibattito non si esaurirà facilmente. Gubbio resta una città con un forte fermento culturale e un legame profondo con la famiglia Fo, e qualsiasi decisione che riguardi il loro lascito artistico e sociale avrà sempre un impatto rilevante sulla comunità.

La speranza è che questa polemica possa trasformarsi in un’occasione per riflettere su come le amministrazioni locali possano supportare il mondo della cultura in modo equo e trasparente, senza favoritismi ma nemmeno preclusioni ideologiche. Solo così si potrà garantire che il patrimonio culturale della città continui a crescere e a essere valorizzato nel rispetto delle regole e delle necessità della collettività.

 

AUTORE
foto autore
Mario Farneti
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE