Va meglio lo stato di salute dell'istruzione in Umbria e a darne prova sono molteplici fonti, a cominciare dal resoconto delle azioni programmate e messe in campo dall’assessorato regionale all’Istruzione a sostegno del diritto allo studio, che si intreccia alla fotografia sui giovani umbri da 0 a 34 anni d'età scattata dal Servizio Trasparenza, anticorruzione, Privacy e Ufficio regionale di statistica. A questi report si aggiungono i dati sull’erogazione delle borse di studio a seguito delle richieste pervenute per l’anno accademico 2024-2025 e le informazioni sugli alloggi universitari.
Voglio partire da due dati che dimostrano l’efficacia delle misure che sono state messe in campo in questi 5 anni. Il primo è l’abbandono scolastico per cui l’Umbria vanta un primato a livello nazionale, secondo i dati della Cgia di Mestre infatti, la nostra è la regione con la percentuale più bassa di abbandono scolastico, a fronte di oltre il 10% della media nazionale, il tasso di abbandono in Umbria oggi è del 5.6%". Lo rende noto con soddisfazione l'assessore regionale all'Istruzione Paola Agabiti Urbani.
"Il secondo dato da sottolineare - prosegue - è quello relativo ai NEET (giovani tra i 15 e i 34 anni che non lavorano e non studiano). Anche in questo caso, a fronte della media italiana del 18%, in Umbria oggi la percentuale è del 12.3%. Nel 2019 in Umbria era del 16.4%, con una diminuzione in 5 anni, di oltre il 4%.
Sin dall’inizio del mio mandato - spiega, quindi, Paola Agabiti Urbani - ho dedicato particolare attenzione all’istruzione e alla formazione, questo anche con la consapevolezza che l’insieme delle azioni che possono essere attuate nel settore costituisce un fondamentale presupposto per contrastare il declino demografico nella nostra regione. A tal fine è stata posta in essere una strategia di ampio respiro, incentrata su tutte le fasi dell’istruzione a partire dallo 0-6 fino alla formazione ITS e Ifts e università".
"Abbiamo sempre creduto - continua, pertanto, l'assessore - che investire sullo studio e sulle conoscenze professionali sia fondamentale per formare cittadini liberi e aperti al cambiamento, nonché professionisti competenti nel mondo del lavoro per favorire le dinamiche di crescita e di sviluppo e coprire quei gap che diversamente impedirebbero di cogliere quelle occasioni legate all’innovazione.
Per garantire il diritto allo studio la Regione Umbria alle famiglie assegna oltre 55 milioni di euro destinati all'istruzione:
Per quanto riguarda il mondo dell'università quest’anno saranno elargite circa 25 milioni di euro - anticipa l'assessore Agabiti - mentre per quanto riguarda i posti letto abbiamo fatto un lavoro importante con un incremento significativo. Lo scorso anno erano disponibili 700 posti letto, mentre a metà ottobre arriveremo all’incirca a 1400 e sono già in programma altri due interventi a Fontivegge e San Francesco al Prato per ulteriori 140 posti. Non ci fermiamo ed è un nostro impegno garantire il diritto allo studio universitario.
A tal proposito, l'amministratore di Adisu Fabio Santini ci tiene a sottolineare come ancora una volta, l’Agenzia dell’Umbria si conferma essere uno dei pochi enti regionali per il diritto allo studio universitario d’Italia in grado di soddisfare le esigenze di tutti i borsisti idonei all’assegnazione di un posto letto presso le sue strutture. Nella fattispecie, per l’anno accademico 2024-2025 sono 7.185 gli studenti idonei alla borsa di studio di cui 1.598 idonei di borsa di studio con posto letto.
A completare il quadro sull'istruzione descritto dall'assessore regionale Paola Agabiti Urbani è il report I giovani in Umbria. Lo studio - illustra Mirella Castrichini, dirigente del Servizio Trasparenza, anticorruzione, Privacy e Ufficio regionale di statistica - fornisce una lettura integrata e un’analisi delle informazioni disponibili per un importante segmento di popolazione che è quello dei giovani umbri di età compresa tra 0 e 34 anni che, al 1° gennaio 2024, tra 0 e 34 anni sono oltre 260mila (261.527 unità) e rappresentano il 30,6% della popolazione".
"Una fascia di popolazione quella dei giovani - commenta - centrale nei processi di ricambio e di innovazione. Un particolare rilevante è che lo studio parte da una lettura delle diversità territoriali della nostra regione, caratterizzandosi come uno strumento di supporto per attuare ‘politiche su misura, perché Norcia è diversa da Orvieto, Perugia è diversa da Terni, e così via. L’ampia raccolta di dati - dichiara ancora - oltre a quantificare numericamente i giovani umbri (nel passato, nel presente e nel futuro), consente di individuarne le principali caratteristiche socio-demografiche offrendo informazioni oggettive su cui basare le decisioni. Conoscere i dati infatti, è fondamentale per prendere decisioni informate e per individuare tendenze e modelli o cambiamenti nel tempo.