Il sottile filo che intreccia pazienza, bellezza e memoria ha brillato come un bagliore d’altri tempi sulle acque placide del Trasimeno, sfiorando con dolcezza le rive di Isola Maggiore in occasione della seconda edizione de “L’Isola del Merletto”. Una manifestazione che non si è soltanto confermata all’altezza delle aspettative, ma le ha oltrepassate, trasformandosi in un mosaico vivo di emozioni, colori e saperi condivisi.
Promossa dal GAL Trasimeno-Orvietano in sinergia con la Pro Loco Isola Maggiore e l’associazione Il Pesco, con il sostegno del Comune di Tuoro sul Trasimeno e sotto la direzione artistica di Anna Lisa Piccioni, l’iniziativa ha trasformato il borgo lacustre in un prezioso gioiello di arte tessile: un luogo sospeso tra acqua e cielo, dove l’antico gesto del ricamo e la magia senza tempo del pizzo d’Irlanda si sono fusi in un racconto corale, intessuto di tradizione, creatività e spirito comunitario.
La cerimonia inaugurale ha registrato la presenza di importanti istituzioni regionali e locali, a sottolineare la valenza culturale ed economica dell’iniziativa. All’evento sono intervenute l’assessore al Turismo della Regione Umbria Simona Meloni, il sindaco di Tuoro sul Trasimeno Maria Elena Minciaroni e la direttrice del GAL Francesca Caproni, affiancate da rappresentanti delle realtà associative che hanno reso possibile la manifestazione, tra cui la presidente della Pro Loco Silvia Silvi e la presidente de “Il Pesco” Franca Martinetti. La presenza presenza congiunta delle istituzioni e del tessuto associativo ha conferito all’inaugurazione un forte valore politico e culturale, ribadendo come la tutela e la valorizzazione delle arti tessili locali rappresentino un tassello strategico per la promozione e l’identità del territorio.
Gli stand espositivi hanno rappresentato il cuore pulsante della manifestazione, ospitando scuole di ricamo e pizzo che hanno presentato manufatti di eccellenza: centrini finemente lavorati, applicazioni decorate, capi d’abbigliamento impreziositi e selezioni di filati pregiati. La straordinaria varietà delle tecniche - dal pizzo d’Irlanda al filet modanese - ha offerto al pubblico un itinerario didattico e sensoriale, permettendo di apprezzare le sottili differenze tecniche e stilistiche che contraddistinguono le tradizioni tessili locali.
I laboratori, pensati per un pubblico eterogeneo, hanno favorito la trasmissione diretta delle competenze: giovani apprendisti e appassionati hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con merlettaie, assistere a dimostrazioni pratiche e cimentarsi nelle prime esecuzioni sotto la guida attenta delle maestre. Questa dimensione esperienziale ha confermato la vocazione dell’iniziativa non soltanto come mostra, ma come dispositivo attivo di formazione intergenerazionale e di tutela del patrimonio immateriale, capace di rigenerare competenze, identità e risorse per il territorio.
Momento di grande suggestione è stata la sfilata ideata e coordinata dalla stilista Veronica Arcaleni e presentata dalla cantante Annalisa Baldi. Trenta modelle hanno animato la passerella indossando capi realizzati dalle merlettaie de Il Pesco, mettendo in risalto l'altissima qualità delle lavorazioni e la capacità creativa delle artigiane locali. La mise en scène - che ha sapientemente intrecciato tradizione e contemporaneità - è stata ulteriormente valorizzata dai gioielli della maestra Graziella Bennati: pezzi unici in pizzo lavorato a mano, impreziositi da fili d’oro 18k, argento 925 e bronzo.
Tra le iniziative collaterali, ha attirato particolare attenzione la raccolta di centrini per l’“Albero della Rinascita”, progetto dell’associazione Vivo a Colori (presieduta da Claudia Maggiurana) che ha conferito all’evento una forte valenza simbolica e partecipativa. Di forte impatto emotivo è stata anche la mostra fotografica in bianco e nero “Le merlettaie di Isola Maggiore”, a cura di Lorena Passeri, che ha ritratto volti, mani e storie restituendo al pubblico il valore umano e il gesto quotidiano dietro ogni punto. Completa il quadro la rassegna delle cartoline a merletto e ricamo dell’Umbria, che ha messo a confronto le diverse scuole locali - dall’ars panicalensis di Panicale al merletto d’Irlanda di Tuoro fino al filet a modano di San Feliciano - delineando una mappa sensibile e suggestiva del patrimonio tessile regionale.
La seconda edizione de “L’Isola del Merletto” ha registrato un'ampia partecipazione, confermando la capacità dell’iniziativa di attrarre un pubblico attento e sensibile alla cultura materiale e alle eccellenze artigianali. Oltre al rilevante valore culturale, la manifestazione ha evidenziato significative ricadute sul piano turistico ed economico: esposizioni, sfilate e laboratori hanno favorito un intenso flusso di visitatori, sostenuto le botteghe artigiane locali e valorizzato i prodotti tipici del territorio del Trasimeno.
Gli organizzatori hanno ribadito la volontà di consolidare il format negli anni a venire, potenziando i percorsi formativi e rafforzando le collaborazioni con scuole, istituzioni culturali e operatori turistici. L’obiettivo è fare della filiera del ricamo non solo un patrimonio da tutelare, ma un autentico motore di sviluppo, in grado di generare opportunità occupazionali e nuove modalità di fruizione culturale.