Un urlo, lo stridere improvviso dei freni e poi il silenzio rotto soltanto dalle sirene dei soccorsi. È la scena drammatica che ieri sera ha sconvolto la comunità di San Giovanni di Baiano, frazione di Spoleto, dove un uomo di 88 anni ha perso la vita in un tragico incidente stradale. Un episodio che ha lasciato sgomenti i residenti, avvenuto in pieno centro abitato e davanti agli occhi increduli di alcuni passanti.
Secondo una prima ricostruzione, l’anziano era appena sceso dal pullman di linea e si stava dirigendo verso casa quando, nell’atto di attraversare la strada, è stato travolto da una vettura in transito. Alla guida c’era un operaio di 35 anni residente nella zona, che procedeva in direzione Acquasparta. L’impatto è stato violentissimo: l’88enne è stato scaraventato contro la recinzione della scuola media Leonardi, situata proprio lungo il tratto stradale.
Nonostante il tempestivo arrivo dei sanitari del 118, per la vittima non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo. Sul posto sono giunti anche gli agenti della polizia locale di Spoleto, che hanno effettuato i rilievi necessari per chiarire la dinamica esatta.
Il conducente, sottoposto ai test alcolemici e tossicologici, è risultato negativo sia all’assunzione di alcol sia a sostanze stupefacenti. La Procura della Repubblica di Spoleto ha comunque aperto un fascicolo per omicidio stradale, come previsto in casi di decesso conseguente a incidente. Nei prossimi giorni il magistrato titolare dell’inchiesta valuterà se disporre ulteriori accertamenti medico-legali sulla salma.
La normativa italiana in materia di omicidio stradale è disciplinata dalla legge n. 41 del 23 marzo 2016, che ha introdotto nel codice penale gli articoli 589-bis e 590-bis. L’obiettivo del legislatore è stato quello di inasprire le pene per chi provoca incidenti mortali o con gravi lesioni personali a seguito di condotte di guida imprudenti, in modo da garantire una maggiore tutela alle vittime della strada.
In base all’articolo 589-bis, chiunque cagioni la morte di una persona violando le norme sulla circolazione stradale è punito con la reclusione da 2 a 7 anni. Tuttavia, la pena aumenta sensibilmente in presenza di circostanze aggravanti specifiche. Se il conducente si trova in stato di ebbrezza alcolica con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, oppure sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, la reclusione prevista va da 8 a 12 anni. Nel caso in cui il tasso alcolemico sia compreso tra 0,8 e 1,5 g/l, la pena è invece compresa tra 5 e 10 anni.
Sono previste aggravanti anche per chi supera i limiti di velocità in modo significativo, attraversa un incrocio con semaforo rosso, percorre contromano una strada o effettua sorpassi pericolosi. In queste circostanze la pena può variare da 5 a 10 anni di reclusione.
Un aspetto importante introdotto dalla legge è la revoca obbligatoria della patente di guida per chi viene condannato per omicidio stradale. La revoca comporta l’impossibilità di conseguire nuovamente il documento prima di un periodo minimo che varia dai 5 ai 30 anni, a seconda della gravità della condotta e delle eventuali recidive. La legge disciplina anche l’ipotesi delle lesioni personali stradali gravi o gravissime (art. 590-bis c.p.), con pene proporzionate alla gravità dell’evento e con un sistema analogo di aggravanti e revoca della patente. Il legislatore ha inoltre previsto che, in caso di condanna per omicidio stradale, l’arresto in flagranza sia obbligatorio per le ipotesi più gravi (guida in stato di ebbrezza grave o sotto stupefacenti), mentre negli altri casi resta facoltativo.
L’introduzione di questa normativa ha segnato un passaggio fondamentale nella lotta all’incidentalità stradale, rafforzando la percezione di una maggiore severità nei confronti di chi adotta comportamenti irresponsabili al volante. Numerosi giuristi sottolineano come la prevenzione resti l’arma principale: campagne educative, controlli più serrati e investimenti in sicurezza stradale sono considerati strumenti indispensabili per ridurre il numero delle vittime.