“Una scena straziante, con pezzi d’auto ovunque, un motore in mezzo alle carreggiate e una vettura capovolta con dentro un giovane gravemente ferito”.
Così i soccorritori hanno descritto l’incidente avvenuto ieri sera, giovedì 16 ottobre, lungo la statale 219 Pian d’Assino all’altezza dello svincolo di Gubbio Est.
Sono le ore 20:31 quando, in un tratto completamente buio, si consuma l’ennesima tragedia stradale che ha coinvolto quattro automobili, trasformando la tangenziale eugubina in uno scenario di emergenza e disperazione.
A perdere la vita è stato Matteo Panfili, 28 anni, operaio saldatore di Gubbio. Il giovane era alla guida di una Fiat Punto rimasta capovolta su una fiancata dopo un impatto violentissimo con una Bmw Serie 1.
I Vigili del Fuoco di Gubbio, giunti sul posto, hanno estratto Matteo dall’abitacolo rimuovendo con le mani il parabrezza anteriore, ormai completamente incrinato. Trasportato d’urgenza all’interno dell’ambulanza del 118, il ragazzo è stato sottoposto a tentativi di rianimazione. Ma ogni sforzo è stato vano: è spirato pochi minuti dopo il soccorso, davanti agli occhi dei familiari arrivati sul luogo dell’incidente.
Coinvolte anche altre tre persone:
un gualdese alla guida della Bmw, trasportato in stato di shock all’Ospedale di Branca, ma non in gravi condizioni;
un eugubino a bordo di un’utilitaria, con un forte dolore al petto, anch’egli ricoverato a Branca;
un uomo di Sassoferrato, rimasto illeso, la cui auto è stata colpita da detriti.
Secondo la prima ricostruzione, l’incidente si è sviluppato in due scenari distinti lungo poche centinaia di metri.
Il primo, all’imbocco della bretella di Gubbio Est, ha coinvolto due auto: quella dell’uomo di Sassoferrato e quella dell’eugubino trasportato in ospedale.
Poco più avanti, a circa 150 metri di distanza, si è consumato lo scontro più violento. Qui la Bmw Serie 1 e la Fiat Punto si sono centrate in pieno, con conseguenze devastanti. L’urto ha fatto ribaltare la Punto e scaraventato pezzi di carrozzeria e persino un motore al centro della carreggiata.
“La dinamica appare subito molto complessa” – hanno commentato i soccorritori presenti, impegnati nei rilievi fino a tarda notte.
Sul posto sono intervenute due ambulanze del 118, i Vigili del Fuoco di Gubbio, i Carabinieri della Compagnia di Gubbio e della Fascia Appenninica, oltre al personale Anas per la gestione del traffico.
La situazione è apparsa subito gravissima, con la strada invasa da detriti e veicoli incidentati. Il traffico è stato completamente bloccato per ore e la statale 219 è rimasta chiusa fino a mezzanotte, quando è stata progressivamente riaperta.
Straziante il momento in cui i familiari di Matteo Panfili sono arrivati sul luogo dell’incidente, avvertiti della gravità della situazione. Hanno assistito, impotenti, ai tentativi disperati di rianimazione. Una tragedia che ha lasciato attonita l’intera comunità eugubina, costretta a fare i conti con una nuova vita spezzata sulle strade della zona.
Il Magistrato di turno, dottoressa Gemma Miliani, è stata subito informata dai Carabinieri. Ha disposto il trasferimento della salma di Matteo Panfili all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per gli accertamenti di rito.
I rilievi tecnici per ricostruire la dinamica hanno impegnato per ore le pattuglie dei Carabinieri, che hanno raccolto testimonianze e documentato lo scenario con rilievi fotografici e planimetrici.
Sul luogo della tragedia erano presenti anche i rappresentanti dell’Associazione “Andrea Morganti” per la sicurezza stradale, da tempo impegnata a denunciare la pericolosità della Pian d’Assino.
Il presidente Ubaldo Morganti, accompagnato dall’avvocato Fabio Antonioli e dall’ex vice comandante della Polizia Locale Massimo Pannacci, ha dichiarato con amarezza: “Si tratta del 25esimo incidente mortale dall’apertura della nuova SS 219. Un dato che deve far riflettere e spingere ad adottare misure concrete, non più rinviabili”.
La SS 219 Pian d’Assino, che funge da tangenziale di Gubbio, è spesso al centro di polemiche per la sua configurazione: due corsie, svincoli complessi, assenza di piazzole e scarsa illuminazione. Una strada che negli ultimi anni ha registrato un numero impressionante di incidenti, molti dei quali mortali.
Il dramma di ieri sera si aggiunge a una lunga lista di tragedie e riporta con forza il tema della sicurezza stradale al centro del dibattito cittadino.
Il volto segnato dal dolore dei soccorritori e quello disperato dei familiari raccontano più di qualsiasi statistica. La morte di Matteo Panfili, giovane operaio di 28 anni, non è solo una notizia di cronaca: è il segno di una comunità ferita e di una strada che, così com’è, continua a chiedere un prezzo troppo alto.
“È un tributo insostenibile” – hanno ripetuto in molti, a margine dei rilievi. Una frase che suona come un monito e un appello: la Pian d’Assino non può più restare la strada delle croci.