"Un borgo antico, un canto che si leva tra le pietre, un’anima che torna a splendere." Così si può descrivere lo spirito che ha animato la nuova edizione di InCanto sulla Via di Francesco, andata in scena a Valfabbrica, luogo-simbolo della spiritualità francescana e della memoria medievale umbra.
InCanto è molto più di un semplice festival musicale: è un’esperienza immersiva tra canto, paesaggio, spiritualità e memoria storica, lungo uno dei cammini più celebri d’Italia, quello che da La Verna porta ad Assisi, sulle orme di San Francesco. La tappa a Valfabbrica ha avuto un valore particolare, non solo per la suggestione naturale dei suoi sentieri e la bellezza raccolta del borgo, ma anche per la forza della sua identità storica.
Pochi ricordano oggi che Valfabbrica, prima di diventare Comune autonomo, fu per lungo tempo piazzaforte strategica del Comune di Gubbio, al centro di una fitta rete di interessi tra Assisi, Perugia e lo Stato della Chiesa. Le sue antiche mura, le torri, l’abbazia e le fortificazioni raccontano una storia fatta di battaglie, alleanze e cultura civica.
Ma tra tutte le vicende storiche di Valfabbrica, ce n’è una che ancora oggi riecheggia con forza: l’impresa del Capitano di Ventura Aquilante, figura leggendaria del Cinquecento. Correva l’anno 1538, quando il castello fu assediato dalle truppe di Papa Paolo III, decise a piegare la resistenza delle comunità fedeli ai Montefeltro. Aquilante, valoroso condottiero al servizio della Signoria di Urbino, difese Valfabbrica con un pugno di uomini, resistendo tenacemente all’assedio. Secondo le cronache, fu una nevicata improvvisa a spezzare l’assedio e a permettere ad Aquilante di salvare il borgo. Da allora, il suo nome è scolpito nella memoria collettiva, celebrato ogni anno durante il Palio di Valfabbrica.
"Con il freddo e la neve dalla sua parte, Aquilante sconfisse un esercito più grande. Ma fu l’amore per questa terra a guidarlo più di ogni spada."
L’edizione 2025 di InCanto ha voluto proprio riscoprire e valorizzare queste storie sepolte nella pietra e nel tempo. I concerti si sono tenuti nella cornice suggestiva dell’Abbazia di Santa Maria Assunta e lungo i sentieri del cammino, con cori polifonici, ensemble di musica sacra e letture dal Cantico delle Creature. Un connubio perfetto tra l’eco francescana e l’energia viva della musica contemporanea.
A prendere parte all’evento non sono stati solo i camminatori diretti ad Assisi o i turisti di passaggio, ma tanti abitanti del borgo, giovani e meno giovani, coinvolti attivamente nell’organizzazione e nell’accoglienza. I cori di voci bianche e le scuole del territorio hanno collaborato con artisti provenienti da tutta Italia.
"Abbiamo voluto che Valfabbrica tornasse a parlare al mondo con il linguaggio universale della musica. Ogni nota è una carezza alla memoria.", ha dichiarato uno degli organizzatori.
La Via di Francesco continua ad attrarre ogni anno migliaia di pellegrini e viandanti da tutta Europa. Eventi come InCanto trasformano il cammino in qualcosa di più di una pratica escursionistica: diventano occasioni di riflessione collettiva e valorizzazione dei luoghi minori.
"In un tempo in cui le periferie culturali rischiano l’oblio, manifestazioni come questa ridanno voce ai borghi dimenticati."
Valfabbrica è oggi più che mai un punto di snodo tra spiritualità, musica e memoria storica. Grazie a InCanto, il borgo umbro ha saputo unire il fascino di una terra antica con la forza evocativa della musica, offrendo a chi c’era un’emozione destinata a restare. Perché, come insegna la storia del Capitano Aquilante, ogni comunità che conosce il valore delle proprie radici è già pronta a costruire il proprio futuro.