19 Jul, 2025 - 08:30

Piano da 4 miliardi di euro per le imprese umbre di Intesa Sanpaolo e Confindustria: focus su Transizione 5.0, Intelligenza Artificiale, Scienze della Vita

Piano da 4 miliardi di euro per le imprese umbre di Intesa Sanpaolo e Confindustria: focus su Transizione 5.0, Intelligenza Artificiale, Scienze della Vita

Credito, tecnologia e export al centro del nuovo patto quadriennale: fondi per Transizione 5.0, Intelligenza Artificiale, Scienze della Vita e nuove filiere produttive. Il cuore manifatturiero dell’Umbria si prepara a un salto di competitività.

Quattro miliardi di euro in arrivo per il sistema produttivo umbro. Non si tratta di una cifra simbolica ma della quota destinata alle imprese della regione all’interno del nuovo Accordo nazionale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, un patto di collaborazione quadriennale da 200 miliardi di euro, firmato a gennaio e ora presentato ufficialmente nella sede di Confindustria Umbria.

L’iniziativa punta a rafforzare gli strumenti di credito e finanza delle PMI, ma soprattutto a traghettare le imprese verso un modello industriale fondato su innovazione, transizione sostenibile e competitività internazionale. A presentare il piano, Carlo Pacifici, consigliere delegato a credito e finanza di Confindustria Umbria, e Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo.

“Grazie all’accordo con Confindustria - ha dichiarato Nocentini - mettiamo a disposizione delle imprese umbre 4 miliardi di euro per accelerare investimenti strategici, incentivando sostenibilità, innovazione e apertura ai mercati esteri. L’Umbria ha un tessuto produttivo ricco di PMI espressive del made in Italy, soprattutto nella manifattura, nell’agroalimentare e nei servizi alla persona”.

Transizione 5.0, AI e abitare sostenibile: le leve del rilancio

L’accordo prevede una gamma articolata di misure: finanziamenti per l’ammodernamento degli impianti, supporto alla nascita di nuove filiere industriali nei settori ad alto potenziale - aerospazio, robotica, intelligenza artificiale, scienze della vita - e un Piano per l’Abitare Sostenibile per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti sul territorio.

“Investimenti, innovazione e credito - ha spiegato Pacifici - sono leve imprescindibili per garantire crescita sostenibile e competitività. Servono strumenti su misura per le imprese che vogliono affrontare mercati esteri, investire in tecnologia, valorizzare competenze e filiere. Questo accordo è un’integrazione strategica tra finanza e impresa, e Confindustria Umbria continuerà a essere il punto di riferimento per le aziende che vogliono crescere e internazionalizzarsi”.

Il piano punta anche a facilitare l’accesso a soluzioni finanziarie avanzate, con particolare attenzione a startup e PMI ad alta intensità tecnologica. L’obiettivo dichiarato è agevolare una trasformazione strutturale del tessuto economico, valorizzando i punti di forza esistenti ma anche spingendo verso nuovi modelli produttivi evoluti.

Export, energia e nuovi mercati: la mappa dei rischi e delle opportunità

Durante la mattinata, Sara Giusti, economista del Research Department di Intesa Sanpaolo, ha presentato una fotografia aggiornata dello stato dell’economia umbra. Il focus si è concentrato sulle sfide geopolitiche, come i dazi e le tensioni commerciali USA-Europa, ma anche sulle strategie di diversificazione e sulla spinta delle imprese umbre verso nuovi mercati.

Nel 2024 le esportazioni umbre verso gli Stati Uniti hanno raggiunto i 733 milioni di euro, pari al 12,4% dell’export regionale. I settori più esposti: meccanica (273 milioni), abbigliamento (202 milioni), agroalimentare (85 milioni) e aerospace (29 milioni, con un’incidenza del 57% sul totale di settore).

Interessante anche l’evoluzione delle strategie di internazionalizzazione: molte imprese stanno aprendo filiali commerciali e produttive negli USA, con l’obiettivo di rafforzare la presenza locale e mitigare l’impatto dei dazi. Parallelamente, cresce l’interesse per mercati emergenti come Emirati Arabi, Arabia Saudita e Messico.

Le imprese che investono in fonti rinnovabili, certificazioni ambientali e processi 4.0 registrano margini più elevati e una maggiore resilienza. L’adozione di tecnologie abilitanti permette infatti un significativo efficientamento produttivo, con benefici tangibili in termini di velocità, automazione e sostenibilità.

Un ecosistema territoriale che vuole fare rete

Al termine della presentazione si è tenuta una tavola rotonda sul tema dell’internazionalizzazione, con interventi di Paolo Melone (Intesa Sanpaolo), Andrea D’Aguanno (Simest), Raoul Ranieri (Umbria Export) e Gianluigi Angelantoni (Angelantoni Industrie), che hanno evidenziato l’importanza di un ecosistema territoriale coeso. Imprese, finanza, istituzioni e ricerca devono lavorare insieme per generare valore, attrarre capitale umano e rafforzare la proiezione internazionale dell’Umbria.

In un contesto economico in continua evoluzione, l’accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo non è soltanto un’iniezione di liquidità, ma una piattaforma strategica per accompagnare le imprese umbre verso un futuro più sostenibile, digitale e competitivo.

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Federico Zacaglioni
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