"La Camera di commercio rileva che le imprese giovanili, in Umbria come in Italia, vedono da anni un calo continuo".
Una frase, quella dell'ente camerale, infilata tra le righe di un comunicato stampa dedicato alla densità delle imprese giovanili nelle città dell'Umbria. Che però fotografa lo stato dell'arte di una crisi e di un declino delle aziende con titolari o fondatori sotto i 35 anni. L'Umbria è 16esima in Italia in questo tipo di graduatoria e vede costantemente ridursi la percentuale delle imprese giovanili sul totale delle imprese.
Nella regione, solo nell'ultimo quinquennio (tra il primo trimestre 2019 e lo stesso trimestre 2024), quelle attive sono scese da 6.828 a 5.154 (-1.674 aziende), con una contrazione del 24%.
"Il sistema imprenditoriale italiano e umbro segue la dinamica demografica - afferma il presidente della Camera di commercio dell'Umbria, Giorgio Mencaroni -. E le imprese di giovani diminuiscono mentre aumentano quelle guidate da imprenditori più anziani. Credo che, tra le varie azioni che vanno sviluppate per aumentare il tasso di imprenditorialità dei giovani, dobbiamo anche rendere più semplice ed appetibile la creazione di una impresa. Soprattutto riducendo la burocrazia che spesso impone obblighi non del tutto giustificati. Bisogna semplificare tutte quelle procedure che ancora oggi frenano il fare impresa in Italia. E che sono vissute come un fardello troppo pesante soprattutto dai più giovani che vogliono mettersi in proprio. Ben 7 imprese under 35 su 10 vedono nella burocrazia l'ostacolo maggiore all'utilizzo delle risorse del PNRR".
Todi per i comuni umbri sopra i 10mila abitanti, Gualdo Cattaneo per quelli tra 5mila e 10mila e Monteleone di Spoleto per sotto i 5mila, vincono in Umbria gli Oscar dell'imprenditorialità giovanile. Sono i Comuni che, nella rispettiva categoria, presentano il maggior numero di imprese giovanili attive ogni mille abitanti.
Per Todi e Gualdo Cattaneo, peraltro, si tratta di un bis. In quanto sono anche i comuni umbri che, per le rispettive fasce di popolazione, sono anche i comuni che presentano la più elevata densità imprenditoriale complessiva, non solo giovanile. Il quadro emerge dai dati della Camera di commercio dell'Umbria sulle imprese attive. Ossia quelle concretamente operative tra le aziende totali registrate obbligatoriamente nel registro, incrociati con quelli Istat sulla popolazione residente nei municipi umbri.
I dati sulle imprese giovanili sono relativi al primo trimestre 2024, mentre quelli Istat sul numero di residenti sono al primo gennaio 2024.
A livello di province, a differenza di quanto avviene per il tasso di imprenditorialità complessivo, è Terni a presentare un valore medio più elevato (6,4 imprese giovanili attive ogni mille abitanti), rispetto a quella di Perugia (5,9 imprese giovanili attive ogni mille abitanti), mentre il dato medio regionale è di 6 imprese ogni mille residenti. Anche per quanto concerne i due capoluoghi di provincia, Terni (6,8 imprese giovanili attive ogni mille abitanti) è davanti a Perugia (5,1), che è terzultima nella graduatoria del tasso di imprenditorialità giovanile tra i comuni umbri con più di 10mila abitanti.