È una replica dura e carica di richieste formali, quella che il Presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi, ha inviato questa mattina all’assessore regionale all’Ambiente Thomas De Luca in merito all’autorizzazione del mega impianto agrivoltaico nei territori di Montecastrilli, San Gemini e Narni.
Una lettera che, oltre a chiarire il ruolo tecnico-amministrativo che -secondo il sindaco di Terni e numero uno di Palazzo Bazzani - la Provincia avrebbe recitato nel procedimento, denuncia quello che Bandecchi definisce “un pregiudizio grave per il patrimonio ambientale e paesaggistico umbro”. E che rilancia la richiesta di sospensione dell’autorizzazione unica, rilasciata dalla Regione Umbria lo scorso 19 maggio.
La missiva è stata trasmessa anche per conoscenza anche alla Presidente della Regione, Stefania Proietti, e rappresenta la più recente presa di posizione del Presidente provinciale su un dossier che sta infiammando il dibattito istituzionale e territoriale.
Nella sua comunicazione ufficiale, Bandecchi respinge con decisione le ricostruzioni offerte nei giorni scorsi dall’assessore De Luca. In particolare, il Presidente contesta la frase secondo cui la Provincia di Terni avrebbe espresso “un parere favorevole con prescrizioni”, e precisa: “La Provincia, nel rispetto del proprio Piano Territoriale di Coordinamento, non era nelle condizioni tecniche per impedire l’opera, essendo la procedura di Autorizzazione Unica di stretta competenza regionale”.
Bandecchi puntualizza che l’ente ha inviato osservazioni tecniche volte esclusivamente a mitigare l’impatto paesaggistico del progetto, in particolare per quanto riguarda l’intervisibilità dell’impianto e il tracciato dei cavidotti. Nessun assenso formale, dunque, e nessuna adesione alla linea autorizzativa della Regione.
Altro punto critico è la presunta continuità amministrativa tra la gestione attuale e quella precedente. Bandecchi sottolinea come il suo insediamento sia avvenuto il 31 marzo 2025, dopo che le principali sedute della Conferenza dei Servizi si erano già svolte, tra settembre 2024 e febbraio 2025. “Appare quanto meno singolare - scrive - sostenere che vi sia stata continuità decisionale, quando l’attuale amministrazione era ancora in attesa di insediarsi”.
Nel finale della lettera, Bandecchi torna a chiedere con forza l’immediata sospensione dell’autorizzazione e la convocazione urgente di un tavolo istituzionale che coinvolga Regione, Province e Comuni.
Una proposta già avanzata nelle settimane scorse, ma che oggi si inserisce in un quadro di confronto istituzionale sempre più acceso.
“Mi aspetto - scrive - l’immediata sospensione dell’autorizzazione, impropriamente e avventatamente rilasciata. Aspetto la convocazione del tavolo per ridare linearità e forza all’azione politica, bloccando lo scempio che si sta per compiere”.
Parole forti, che si inseriscono nel più ampio dibattito sull’equilibrio tra sviluppo energetico e tutela del territorio in Umbria. Una regione - afferma Bandecchi - “senza mare, con poche spiagge, che fonda il proprio benessere sulla bellezza della natura e sull’agricoltura”. Proprio per questo, l’impianto agrivoltaico autorizzato rappresenterebbe secondo lui un vulnus strategico e ambientale.
La lettera di Bandecchi è, insomma, un atto politico oltre che istituzionale: un chiaro invito a rivedere il modello di governance regionale su grandi impianti energetici e a ripensare i criteri di concertazione tra i livelli territoriali coinvolti. In attesa di una risposta da Palazzo Donini, la frattura tra Provincia e Regione appare ormai conclamata.