Chiesto e ottenuto il giudizio immediato per Marc Anthony Samson, accusato dell'omicidio volontario aggravato di Ilaria Sula. Oggi a Roma, nell'aula bunker di Rebibbia, in aula i genitori della studentessa ternana hanno ripercorso i giorni della scomparsa della figlia.
"Eravamo una famiglia molto felice, Ilaria ci diceva sempre tutto - queste le parole di Flamur Sula, padre di Ilaria Sula, la giovane studentessa era stata uccisa lo scorso marzo a Roma - Era nata il mio stesso giorno, il più bel regalo che un padre possa avere per il compleanno. Ora non c’è più vita in casa".
All’udienza di oggi i genitori di Ilaria hanno ripercorso i giorni della scomparsa della figlia: "Quel sabato mattina siamo andati alla stazione di Terni ad aspettare Ilaria che doveva raggiungerci ma da quel treno non è mai scesa. Ci siamo subito allarmati, il telefono era spento e non era da lei. Siamo partiti tutti per andare a Roma - ha spiegato Flamur Sula rispondendo alle domande del pm e degli avvocati - Le coinquiline ci dissero di non preoccuparci e che Ilaria stava bene con un altro ragazzo a Napoli, ma non ci ho creduto e siamo andati alla polizia a denunciare la scomparsa di nostra figlia”.
"Dal 29 marzo al 2 aprile, giorno del ritrovamento del corpo di Ilaria Sula, sono state le giornate peggiori della nostra vita - ha ricordato il padre della ragazza - Ogni mattina passavamo in questura, un giorno vidi Samson che mi giurò che non sapeva nulla di Ilaria, e disse ‘io non la toccherei mai’. Quando la polizia ci ha chiamato abbiamo capito che era successo qualcosa di brutto. In questura, quando abbiamo saputo che Ilaria era morta, mia moglie è svenuta e io non volevo più vivere".
La madre di Ilaria, Gezime Sula, ha concluso la deposizione non riuscendo a trattenere le lacrime: "In cuore nostro sentivamo che non era il ragazzo giusto, ma lei lo difendeva, ci diceva che era bravo e che studiava. Non sento e non vedo più Ilaria da 9 mesi, mi manca tutto di lei, se non avessi un altro figlio ora sarei lassù da lei e non qui".

I genitori di Ilaria Sula sono stati sentiti, oggi, lunedì 22 dicembre, nell’aula bunker di Rebibbia nel processo per l’omicidio della ragazza, uccisa lo scorso marzo nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano a Roma.
La giovane studentessa ternana venne colpita a morte con tre coltellate al collo e abbandonata in una valigia in fondo a un dirupo nella zona di Capranica Prenestina. Oggi era presente in aula l’imputato Mark Antony Samson, reo confesso dell’omicidio della sua ex fidanzata.
Dagli elementi emersi nel corso dell’indagine i pm capitolini, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini (che contestano l’accusa di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione, oltre a quelle dei futili motivi e della relazione affettiva con la vittima e l’occultamento di cadavere) hanno chiesto e ottenuto il giudizio immediato per Marc Anthony Samson.

Dall’analisi delle chat estrapolate dal telefono di Samson era emerso un chiaro progetto di femminicidio. In uno scambio di messaggi con alcuni amici, il giovane aveva scritto frasi allarmanti come "O torna con me o la uccido", riferendosi a Ilaria. Questo inquietante messaggio, nel cellulare di Mark Antony Samson, emerso nei mesi scorsi, avrebbe svelato la premeditazione dietro il femminicidio della sua ex fidanzata Ilaria Sula, 22 anni.
Il giovane 23enne, ex fidanzato di Ilaria, aveva confessato il delitto ed è ora accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dal legame affettivo con la vittima, alla luce dei gravi elementi raccolti dagli inquirenti.
A fine novembre, davanti al gip di Roma Antonella Minunni, Nors Manlapaz, madre di Mark Antony Samson, aveva patteggiato a una pena di due anni per concorso nell’occultamento del cadavere di Ilaria Sula. Il giudice aveva accolto la richiesta formulata dalla Procura e concesso la sospensione condizionale della pena.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la donna avrebbe aiutato il figlio a ripulire la stanza in cui sarebbe avvenuto il delitto e partecipato alle operazioni per nascondere il corpo. Secondo l'accusa, la madre di Marc avrebbe avuto ruolo attivo nel tentativo di eliminare le tracce e di sbarazzarsi della salma della giovane.