02 Dec, 2025 - 17:07

Il Tuderte tra resilienza sociale e fragilità economica: competitività e innovazione al centro del nuovo report della Camera di commercio

Il Tuderte tra resilienza sociale e fragilità economica: competitività e innovazione al centro del nuovo report della Camera di commercio

Prosegue il percorso della Camera di commercio dell’Umbria con la tappa dedicata al Tuderte, nell’ambito del ciclo di incontri "La Camera incontra i territori". L’iniziativa si propone di analizzare in profondità le dinamiche economiche e sociali delle aree umbre, raccogliere dati, ascoltare le istanze delle comunità locali e promuovere strategie operative condivise tra istituzioni, imprese e società civile.

Il report presentato dal sistema informativo Pablo delinea un territorio "resiliente ma in transizione", con punti di forza significativi sul piano sociale e alcune criticità economiche e demografiche che richiedono interventi mirati.

Coesione e qualità della vita: la leva del capitale sociale

Il Tuderte si distingue per indicatori sociali complessivamente positivi, con una coesione comunitaria che supera la media regionale, sorretta da reti locali solide, livelli di reddito stabili e servizi diffusi e di qualità. Questo patrimonio di capitale sociale costituisce un elemento distintivo del territorio, offrendo una base concreta per politiche di sviluppo sostenibile e iniziative innovative. Il report evidenzia tuttavia una criticità strutturale significativa: la difficoltà di attrarre e trattenere giovani e professionalità qualificate.

I flussi migratori verso centri urbani o poli produttivi più attrattivi riducono il bacino di manodopera specializzata, compromettendo il necessario ricambio generazionale e generando effetti a catena su imprese, servizi locali e dinamiche associative.

Per affrontare questa sfida, la valorizzazione delle reti comunitarie deve essere affiancata da interventi mirati: percorsi di formazione, politiche di inserimento lavorativo, servizi digitali avanzati e incentivi all’insediamento. Solo così la coesione sociale può tradursi in una reale capacità di attrazione, innovazione e rigenerazione del territorio.

Tessuto produttivo e dinamiche economiche: bassa competitività, imprese di piccola dimensione e margini aziendali in crescita

Sul fronte economico il Tuderte evidenzia criticità di sistema che ne limitano la capacità di sviluppo. L’indice di competitività resta contenuto e l’“indice imprese” si attesta a 46 punti, a indicare un tessuto produttivo caratterizzato da ridotta dimensione media delle imprese e limitata capacità di investimento.

"Molte aziende restano di dimensione ridotta, con limitate possibilità di investimento, scarsa propensione all’innovazione e difficoltà nel consolidare filiere avanzate", osserva il report camerale, mettendo in luce la particolare fragilità del terziario avanzato e la quasi totale assenza di manifattura tecnologica - settori oggi fondamentali per garantire una crescita duratura e sostenibile.

Nonostante tali criticità, emergono segnali di vitalità imprenditoriale: i bilanci delle imprese di capitale hanno registrato un miglioramento significativo, con l’Ebitda margin passato dal 6,4% del 2019 al 10,4% nel 2024, superando le medie regionali e nazionali.

Tuttavia, nel 2024 si è osservata una fase di rallentamento in alcuni comparti del commercio e del manifatturiero, mentre il settore delle costruzioni, dopo il picco dovuto al Superbonus, è tornato a livelli più ordinari.

Invecchiamento della popolazione: criticità demografica e impatto su economia e welfare

Il dato demografico rappresenta la sfida più significativa per il Tuderte. Tra il 2011 e il 2024 il territorio ha registrato una perdita del 5,8% della popolazione, mentre le proiezioni indicano un progressivo invecchiamento dei residenti. L’indice di vecchiaia potrebbe arrivare a 373 anziani ogni 100 bambini entro il 2042, generando pressioni crescenti sul welfare, sui servizi locali e sulla disponibilità di forza lavoro qualificata.

Questa dinamica demografica pone rischi strutturali per lo sviluppo economico e sociale, rendendo urgente l’adozione di politiche di sostegno alla natalità, incentivi per l’insediamento di giovani famiglie, misure per trattenere competenze e professionalità locali, e programmi di valorizzazione del capitale umano esistente.

Lavoro e professionalità: criticità di genere, disoccupazione straniera e bassa mobilità

Il mercato del lavoro nel Tuderte presenta un quadro complesso e sfaccettato. I tassi occupazionali risultano globalmente soddisfacenti, ma permangono divari di genere significativi e un tasso di disoccupazione tra gli stranieri pari al 17%, nettamente superiore alla media regionale, a testimonianza di squilibri socio-economici ancora marcati.

La mobilità lavorativa resta limitata: quasi la metà dei residenti lavora nel proprio comune e i tempi di accesso ai principali poli di servizio superano la media regionale umbra. Questa condizione riduce l’attrattività del territorio, limita le opportunità di crescita professionale e condiziona le possibilità di investimento.

Verso una strategia integrata di lungo periodo

La giornata si è chiusa con la consapevolezza condivisa che il Tuderte possiede risorse strategiche, una forte identità territoriale e un solido tessuto comunitario, ma richiede l’elaborazione di una strategia integrata di lungo periodo, in cui istituzioni, imprese e società civile operino in maniera coordinata e sinergica.

Tra le priorità emerse nel corso dell'incontro figurano:

  • Rafforzamento delle filiere produttive e innovazione tecnologica;

  • Attrattività per giovani e nuove competenze, per garantire ricambio generazionale e capitale umano qualificato;

  • Miglioramento della mobilità e dei servizi di supporto, fondamentali per aumentare l’accessibilità e l’attrattività del territorio;

  • Valorizzazione del capitale sociale locale, elemento distintivo e leva per iniziative di sviluppo sostenibile.

L'iniziativa della Camera di commercio conferma la centralità di un approccio partecipativo e basato sui dati, capace di coniugare crescita economica e coesione sociale, e sottolinea l’urgenza di politiche mirate che trasformino le potenzialità del territorio in sviluppo concreto e duraturo.

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Francesco Mastrodicasa
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