24 Nov, 2025 - 15:37

Narni, il Ponte d’Augusto si tinge di rosso: una settimana di eventi, cinema e teatro per dire no alla violenza sulle donne

Narni, il Ponte d’Augusto si tinge di rosso: una settimana di eventi, cinema e teatro per dire no alla violenza sulle donne

Da oggi, 24 novembre, e per l’intera settimana il Ponte d’Augusto di Narni sarà illuminato di rosso, diventando un segno visibile di condanna della violenza contro le donne e di vicinanza alle vittime. L’iniziativa, promossa dal Comune, si inserisce nel programma delle celebrazioni per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in calendario il 25 novembre, e rientra in un percorso di sensibilizzazione avviato già il 14 novembre con una serie di appuntamenti pubblici e culturali diffusi sul territorio.

La scelta del Ponte d’Augusto - monumento identitario e luogo-simbolo della città - punta a trasformare un’icona del patrimonio storico in un vettore di memoria civile e responsabilità collettiva. La luce rossa che avvolgerà la struttura nelle ore serali non si limiterà a una mera suggestione scenografica, ma assumerà il valore di un segnale visivo di forte impatto simbolico: un richiamo alla responsabilità della comunità, alla necessità di mantenere costantemente alta l’attenzione pubblica e di alimentare un confronto continuo, lucido e partecipato sul tema della violenza di genere.

Il programma: incontri, cinema e teatro

Il calendario delle iniziative, promosso congiuntamente da amministrazione comunale e provinciale, prevede momenti di confronto, divulgazione e riflessione culturale.

Domani, alle 16, presso il DigiPASS di Palazzo dei Priori, è in programma un incontro-dibattito curato da Unitre, con gli interventi di Agnese Fratoni, Elisabetta Sinibaldi, Gabriella Caponi e Francesca Agostini.

In serata, alle 21, il Cinema Monicelli ospiterà la proiezione del film Le donne al balcone - The Balconettes di Noémie Merlant (Francia, 2024).

Giovedì 27 novembre, alle 21, al Teatro Manini andrà in scena La locandiera (forse), spettacolo del gruppo teatrale Dodeka, con adattamento e regia di Valeria Maria Rossi.

Il programma, costruito su linguaggi diversi - dal dibattito civile al cinema fino al teatro - mira a coinvolgere pubblici eterogenei: studenti, associazioni, famiglie e cittadini.

Narrazione, educazione e prevenzione: la risposta culturale della comunità alla violenza di genere

Le iniziative promosse a Narni si inseriscono in un progetto culturale più ampio che - come evidenziato in una nota diffusa dalla Provincia di Terni - pone al centro il valore della testimonianza e del racconto delle esperienze di vita come leve fondamentali per la prevenzione della violenza di genere.

Attraverso incontri pubblici, momenti di confronto e percorsi formativi, l’obiettivo è favorire la circolazione di buone pratiche territoriali, valorizzare i percorsi di fuoriuscita dalla violenza e rafforzare la consapevolezza collettiva sulle dinamiche che la alimentano, spesso radicate in modelli culturali e relazionali disfunzionali.

Scuole, associazioni, servizi socio-sanitari e centri di ascolto sono parte integrante del percorso: attori chiamati a costruire una rete educativa e sociale capace di intercettare il disagio, contrastare stereotipi e ruoli di genere distorti e interrompere quei meccanismi di normalizzazione della violenza che troppo spesso ne facilitano la riproduzione.

Francesca Agostini: “Racconti di vita ed esperienze come strumenti di prevenzione”

Sull’impegno dell’ente locale è intervenuta la consigliera delegata alle politiche di genere, Francesca Agostini, che in una nota ufficiale ha dichiarato:

"L'amministrazione comunale ribadisce il suo impegno nel contrasto alla violenza, alla discriminazione e alla disuguaglianza - ha spiegato la consigliera delegata alle politiche di genere Francesca Agostini - stimolando una riflessione aperta e condivisa che, sul tracciato segnato dalle Guide di Genere di Narni, parte dal racconto di testimonianze ed esperienze di vita vissuta come determinante di prevenzione".

Rete territoriale e misure di accompagnamento

Oltre agli eventi pubblici, resta centrale il raccordo con la rete territoriale di assistenza: centri antiviolenza, servizi socio-sanitari e organizzazioni del privato sociale sono coinvolti in un’azione coordinata di prevenzione, ascolto e accompagnamento.

L’obiettivo dichiarato è che ogni momento simbolico e culturale si accompagni a misure concrete di sostegno: ascolto specializzato, accoglienza protetta, orientamento legale, supporto psicologico e attivazione di percorsi di uscita dalla violenza. 

Viene inoltre ribadita la necessità di rafforzare la collaborazione tra Comune, Provincia, forze dell’ordine e terzo settore, al fine di assicurare interventi tempestivi e percorsi di tutela continuativi e coerenti sul territorio.

Tutela integrata e reinserimento sociale: oltre la protezione immediata delle vittime

Gli operatori e le realtà attive sul territorio sottolineano l’importanza di superare la logica dell’emergenza, collegando la protezione immediata delle vittime a interventi strutturali volti a favorire autonomia e reinserimento sociale.

Tra le priorità indicate figurano il sostegno all’inserimento lavorativo, l’accesso a soluzioni abitative, il supporto economico e percorsi formativi mirati: strumenti indispensabili per consentire alle vittime di ricostruire un progetto di vita indipendente e sicuro.

Parallelamente, vengono rilanciate campagne di prevenzione rivolte a scuole, famiglie e comunità locali, basate su educazione all’affettività, valorizzazione delle differenze e promozione di relazioni rispettose e sane. Queste azioni, integrate con il sostegno operativo, rappresentano leve fondamentali per ridurre alla radice la cultura della violenza e promuovere una consapevolezza collettiva duratura.

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Francesco Mastrodicasa
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