Da oggi, 24 novembre, e per l’intera settimana il Ponte d’Augusto di Narni sarà illuminato di rosso, diventando un segno visibile di condanna della violenza contro le donne e di vicinanza alle vittime. L’iniziativa, promossa dal Comune, si inserisce nel programma delle celebrazioni per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in calendario il 25 novembre, e rientra in un percorso di sensibilizzazione avviato già il 14 novembre con una serie di appuntamenti pubblici e culturali diffusi sul territorio.
La scelta del Ponte d’Augusto - monumento identitario e luogo-simbolo della città - punta a trasformare un’icona del patrimonio storico in un vettore di memoria civile e responsabilità collettiva. La luce rossa che avvolgerà la struttura nelle ore serali non si limiterà a una mera suggestione scenografica, ma assumerà il valore di un segnale visivo di forte impatto simbolico: un richiamo alla responsabilità della comunità, alla necessità di mantenere costantemente alta l’attenzione pubblica e di alimentare un confronto continuo, lucido e partecipato sul tema della violenza di genere.
Il calendario delle iniziative, promosso congiuntamente da amministrazione comunale e provinciale, prevede momenti di confronto, divulgazione e riflessione culturale.
Domani, alle 16, presso il DigiPASS di Palazzo dei Priori, è in programma un incontro-dibattito curato da Unitre, con gli interventi di Agnese Fratoni, Elisabetta Sinibaldi, Gabriella Caponi e Francesca Agostini.
In serata, alle 21, il Cinema Monicelli ospiterà la proiezione del film Le donne al balcone - The Balconettes di Noémie Merlant (Francia, 2024).
Giovedì 27 novembre, alle 21, al Teatro Manini andrà in scena La locandiera (forse), spettacolo del gruppo teatrale Dodeka, con adattamento e regia di Valeria Maria Rossi.
Il programma, costruito su linguaggi diversi - dal dibattito civile al cinema fino al teatro - mira a coinvolgere pubblici eterogenei: studenti, associazioni, famiglie e cittadini.
Le iniziative promosse a Narni si inseriscono in un progetto culturale più ampio che - come evidenziato in una nota diffusa dalla Provincia di Terni - pone al centro il valore della testimonianza e del racconto delle esperienze di vita come leve fondamentali per la prevenzione della violenza di genere.
Attraverso incontri pubblici, momenti di confronto e percorsi formativi, l’obiettivo è favorire la circolazione di buone pratiche territoriali, valorizzare i percorsi di fuoriuscita dalla violenza e rafforzare la consapevolezza collettiva sulle dinamiche che la alimentano, spesso radicate in modelli culturali e relazionali disfunzionali.
Scuole, associazioni, servizi socio-sanitari e centri di ascolto sono parte integrante del percorso: attori chiamati a costruire una rete educativa e sociale capace di intercettare il disagio, contrastare stereotipi e ruoli di genere distorti e interrompere quei meccanismi di normalizzazione della violenza che troppo spesso ne facilitano la riproduzione.
Sull’impegno dell’ente locale è intervenuta la consigliera delegata alle politiche di genere, Francesca Agostini, che in una nota ufficiale ha dichiarato:
"L'amministrazione comunale ribadisce il suo impegno nel contrasto alla violenza, alla discriminazione e alla disuguaglianza - ha spiegato la consigliera delegata alle politiche di genere Francesca Agostini - stimolando una riflessione aperta e condivisa che, sul tracciato segnato dalle Guide di Genere di Narni, parte dal racconto di testimonianze ed esperienze di vita vissuta come determinante di prevenzione".
Oltre agli eventi pubblici, resta centrale il raccordo con la rete territoriale di assistenza: centri antiviolenza, servizi socio-sanitari e organizzazioni del privato sociale sono coinvolti in un’azione coordinata di prevenzione, ascolto e accompagnamento.
L’obiettivo dichiarato è che ogni momento simbolico e culturale si accompagni a misure concrete di sostegno: ascolto specializzato, accoglienza protetta, orientamento legale, supporto psicologico e attivazione di percorsi di uscita dalla violenza.
Viene inoltre ribadita la necessità di rafforzare la collaborazione tra Comune, Provincia, forze dell’ordine e terzo settore, al fine di assicurare interventi tempestivi e percorsi di tutela continuativi e coerenti sul territorio.
Gli operatori e le realtà attive sul territorio sottolineano l’importanza di superare la logica dell’emergenza, collegando la protezione immediata delle vittime a interventi strutturali volti a favorire autonomia e reinserimento sociale.
Tra le priorità indicate figurano il sostegno all’inserimento lavorativo, l’accesso a soluzioni abitative, il supporto economico e percorsi formativi mirati: strumenti indispensabili per consentire alle vittime di ricostruire un progetto di vita indipendente e sicuro.
Parallelamente, vengono rilanciate campagne di prevenzione rivolte a scuole, famiglie e comunità locali, basate su educazione all’affettività, valorizzazione delle differenze e promozione di relazioni rispettose e sane. Queste azioni, integrate con il sostegno operativo, rappresentano leve fondamentali per ridurre alla radice la cultura della violenza e promuovere una consapevolezza collettiva duratura.