Quando Pirandello scrisse 'Il fu Mattia Pascal' il termine 'distopia' era un neologismo anglosassone che in Italia non si conosceva ancora. Eppure quell'opera è uno dei capolavori indiscussi del genere e rese il maestro siciliano, premio Nobel per la letteratura nel 1934, noto al grande pubblico internazionale. Questo romanzo, pubblicato nel 1904, ha goduto e gode ancora di un fascino indiscusso e nel corso di oltre un secolo in molti si sono misurati con 'Il fu Mattia Pascal', un testo come del resto tutti quelli pirandelliani, fortemente improntato a quel teatro grottesco che è la vita stessa.
Tra le più recenti versioni teatrali c'è quella del regista Marco Tullio Giordana che proprio in Umbria ha voluto far debuttare in prima nazionale la sua rilettura. Per chi si fosse perso il debutto di novembre scorso al Teatro degli Illuminati di Città di Castello, c'è ancora una seconda e ultima possibilità. 'Il fu Mattia Pascal' sarà infatti nuovamente in scena questa domenica 23 febbraio alle 20:45 Teatro Comunale di Todi che, dopo un accurato restauro, ha riaperto le porte proprio all'inizio di questo 2025.
La vicenda de 'Il fu Mattia Pascal' è bene nota. Il protagonista che fa i conti con il peso di un'esistenza umiliante e modesta ma, a un certo punto, per una serie di 'casi pirandelliani' scopre da un giornale della sua morte. Un'occasione che gli permette di cambiare vita e di dedicarsi a ciò che più gli aggrada. Eppure quando si innamora di una donna capirà che essendo morto sulla carta, non può sposarla come vorrebbe. Tenta di riprendere la sua vecchia identità ma, quando torna nella sua città, nessuno ormai lo riconosce più.
Pubblicato inizialmente a puntate sulla rivista 'Nuova Antologia', il romanzo uscì nel pieno boom delle nuove affascinati teorie della psicanalisi di cui risentiva. Secondo la leggenda, Pirandello lo scrisse durante le lunghe notte di veglia al capezzale della moglie malata. Tradotto in molte lingue, il successo di pubblico fu straordinario anche se la critica lo apprezzò più tardi non cogliendone le profonde innovazioni. Schernito sia da D'Annunzio che da Pascoli, Pirandello ricevette la sua consacrazione solo quando si dedicò interamente al teatro, dal 1922.
“Il fu Mattia Pascal, pubblicato nel 1904 - così si legge nella nota del regista Marco Tullio Giordana -, è il romanzo che diede a Pirandello fama mondiale e che, in continuità con Wilde, Dostoevskij, Stevenson e contemporaneamente a Conrad, Freud, Kafka, farà dilagare nella letteratura del Novecento il tema del Doppio, del Doppelgänger, in modo così invadente da spazientire Nabokov che lo considerava «di una noia mortale». In realtà nel romanzo seminale di Pirandello le vicissitudini di Mattia Pascal e del suo specchio Adriano Meis sono il contrario della noia: tanti sono i colpi di scena, e lo spazio/tempo dove si consumano in continue sovrapposizioni, da suggerire nella riduzione per la scena una chiave non realistica e indurre la macchina teatrale a mescolarsi col linguaggio parallelo del cinema, sviluppatosi anch’esso agli inizi del secolo breve.”
L'adattamento dal testo pirandelliano è di Marco Tullio Giordana e Geppy Gleijeses. In scena Geppy Gleijeses e la partecipazione di Marilu’ Prati e con Nicola Di Pinto, Roberta Lucca, Giada Lorusso, Totò Onnis, Ciro Capano, Salvatore Esposito, Teo Guarini, Davide Montalbano e Francesca Iasi.
L'appuntamento con 'Il fu Mattia Pascal' è per domenica 23 febbraio alle 20:45 al Teatro Comunale di Todi. I biglietti si possono acquistare direttamente tramite il sito dello Stabile con prezzi dai 9 euro del quarto ordine ai 21 del posto in platea.
In alternativa è possibile prenotarli dal botteghino telefonico regionale del Teatro Stabile dell’Umbria allo 075 57542222. Tutti i giorni feriali: dalle 17 alle 20, fino al giorno prima dello spettacolo. Lo spettacolo avrà una durata di due ore comprese d'intervallo.