11 Sep, 2025 - 08:52

Idroelettrico, Regione convoca tavolo con Enel e sindacati: verifica serrata su dighe e concessioni

Idroelettrico, Regione convoca tavolo con Enel e sindacati: verifica serrata su dighe e concessioni

La Regione Umbria sceglie la linea dura sul fronte idroelettrico. Alla decisione, comunicata da Enel e attesa entro fine settembre, di chiudere il Posto di Teleconduzione di Villa Valle, la Giunta risponde con un’iniziativa che mette attorno allo stesso tavolo istituzioni, concessionari e parti sociali per un check approfondito degli impianti.

Su proposta dell’assessore regionale all’energia e all’ambiente Thomas De Luca, è stato costituito un gruppo di lavoro incaricato di passare al setaccio le grandi derivazioni, con l’obiettivo di verificare sicurezza, corretta manutenzione e aderenza ai disciplinari di concessione e agli atti aggiuntivi. Nel mirino operativo anche il buon regime degli affluenti Nera e Velino e l’equilibrio del lago di Piediluco, nodo sensibile per comunità, ecosistema e filiera energetica.

Perché la chiusura del Posto di Teleconduzione preoccupa l’Umbria

La regia tecnica di Terni è considerata strategica per il bacino Tevere–Nera: qui si monitorano sette grandi dighe e una cinquantina di opere idrauliche minori. La perdita di competenze e presidio sul territorio, non è un dettaglio ma una questione di sicurezza pubblica e ambientale. Cosa che De Luca ribadisce senza giri di parole: “La perdita del suo know-how specialistico rappresenta un rischio significativo non solo per la gestione delle emergenze", afferma.

"Il lago di Piediluco e gli effetti della variazione idrometrica, costituiscono l’esempio lampante di come lo sfruttamento idroelettrico possa causare un grande impatto sulle comunità locali", prosegue. "Difendere il territorio umbro, a maggior ragione in un contesto di fragilità degli ecosistemi causati dalla crisi climatica ambientale, resta una delle nostre priorità”.

Regione, Enel, sindacati: chi siede al tavolo sull'idroelettrico e cosa dovrà fare

Già annunciato durante il presidio del 5 settembre, il gruppo di lavoro avrà una composizione ampia e intersettoriale: partecipano gli assessori con deleghe a energia, ambiente e sviluppo economico, i direttori e i servizi regionali competenti – tra cui rischio idraulico e protezione civile – le organizzazioni sindacali, i concessionari e gli enti locali delle province di Terni e Perugia.

Per sottolineare il carattere strategico del dossier, la Regione ha invitato al confronto anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale e le Prefetture di Terni e Perugia. Il coordinamento è in capo all’assessore De Luca. La missione: realizzare una ricognizione puntuale degli impianti e delle opere idrauliche connesse, verificare lo stato di conservazione e la manutenzione, e soprattutto controllare il rispetto degli obblighi di concessione.

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Deflussi e manutenzioni, la “prova dei fatti”

Tra le priorità c’è il rispetto dei quantitativi d’acqua da rilasciare a valle, elemento cruciale per l’equilibrio idrogeologico dei corsi e per la vita degli ecosistemi. La linea, anche qui, è netta. “Questa verifica sarà rigorosa" – sottolinea l’assessore De Luca – "qualora necessario, non esiteremo ad attivare la prescrizione di un rilascio di maggior portata. La piena aderenza agli accordi è essenziale per la tutela del delicato equilibrio idrogeologico del nostro bacino e per garantire la corretta gestione di una risorsa vitale per la nostra comunità”.

In parallelo, il tavolo lavorerà su un quadro condiviso degli interventi manutentivi, per prevenire criticità e accrescere la resilienza delle infrastrutture in una fase storica segnata dagli estremi climatici.

Governance dell’idroelettrico, lo scenario a medio periodo

L’azione annunciata non è un episodio isolato ma il tassello di una strategia più ampia. Con la DGR n. 30 del 22 gennaio 2025 la Regione ha aperto il cantiere per una società mista pubblico–privata, con l’obiettivo dichiarato di riappropriarsi – nel rispetto delle regole – della gestione degli impianti di produzione e distribuzione dell’energia idroelettrica. Un percorso che punta a tenere in Umbria maggior valore aggiunto, a guidare con più efficacia gli investimenti e a presidiare interessi ambientali e sociali.

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Giorgia Sdei
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