11 Jul, 2025 - 17:53

Guede si difende dalle accuse: “Prove e testimoni al processo”

Guede si difende dalle accuse: “Prove e testimoni al processo”

La notizia di oggi, 11 luglio 2025, ruota attorno alle parole pronunciate da Rudy Guede dopo il suo rinvio a giudizio: "Dimostrerò la mia innocenza". L'ex condannato per l'omicidio Kercher dovrà ora affrontare un nuovo processo per violenza sessuale, maltrattamenti e atti persecutori contro la sua ex compagna. Il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Viterbo, Rita Cialoni, ha fissato la prima udienza per il 4 novembre 2025. In aula, Guede ha seguito l'intera udienza mostrando un atteggiamento composto e, tramite il suo avvocato, ha confermato la volontà di difendersi portando prove e testimoni.

Rudy Guede rinviato a giudizio per violenza sessuale: processo a novembre

La svolta processuale è arrivata al termine dell’udienza preliminare: il gip del Tribunale di Viterbo Rita Cialoni ha deciso di rinviare a giudizio Guede per i reati contestati dalla sua ex compagna. La decisione è stata presa dopo circa un’ora di camera di consiglio. Il procedimento inizierà il 4 novembre davanti al collegio penale, con l’ex compagna costituitasi parte civile.

La testimonianza della ex compagna e le accuse di maltrattamenti

La parte offesa, una 25enne viterbese, ha raccontato agli inquirenti una relazione fatta di violenze fisiche, umiliazioni psicologiche e pressioni continue. Secondo la ricostruzione accusatoria, i fatti si sarebbero protratti anche dopo la fine del rapporto. Il giudice aveva già disposto il divieto di avvicinamento per Guede e l’utilizzo di un braccialetto elettronico per monitorarne i movimenti.

Messaggi, foto e file audio: cosa contiene l’incidente probatorio

Un punto centrale dell’inchiesta è rappresentato dall’incidente probatorio disposto sullo smartphone della vittima. I tecnici hanno recuperato oltre 100.000 file, tra messaggi vocali, foto e chat, che la giovane avrebbe raccolto per documentare le presunte violenze. In alcuni audio la donna descrive il proprio stato d’ansia, mentre le immagini ritraggono lividi compatibili con percosse. In aula, gli inquirenti hanno anche portato screenshot e testimonianze di amici a cui la vittima confidava: "Tre volte è venuto a casa mia senza dirmelo".

Le parole dell’avvocato Mezzetti e la linea difensiva di Guede

Rudy Guede ha partecipato all’intera udienza, rifiutando sin dall’inizio qualsiasi ricorso al rito abbreviato. Lo ha spiegato il suo difensore, l’avvocato Carlo Mezzetti, che ha sottolineato la volontà dell’imputato di difendersi pubblicamente in aula, portando testimoni e documenti. Al termine dell’udienza, Guede ha dichiarato: "Al processo porteremo testimoni e prove. Dimostrerò la mia innocenza". Secondo il legale, Guede è apparso tranquillo: "Alla lettura del dispositivo ha mostrato serenità". Mezzetti ha aggiunto che il suo assistito non ha mai chiesto la revoca del divieto di avvicinamento.

L'avvocato ha anche evidenziato che, pur ritenendo che una delle accuse mosse avrebbe potuto essere già archiviata in questa fase, ha preso atto della valutazione del giudice, ribadendo piena fiducia nella possibilità di chiarire ogni aspetto in aula. Dopo l'udienza, Guede ha fatto ritorno al proprio posto di lavoro, mantenendo un atteggiamento composto e collaborativo.

Il passato giudiziario di Rudy Guede e la vicenda Meredith Kercher

Rudy Guede è un nome già noto alle cronache giudiziarie italiane e internazionali. Nel 2008 è stato condannato in via definitiva per concorso nell’omicidio di Meredith Kercher, studentessa inglese uccisa a Perugia nel 2007. La sua condanna fu a 16 anni di reclusione, pena scontata in parte in carcere e in parte con misure alternative. È stato scarcerato nel 2021, dopo aver beneficiato di una serie di permessi premio e della detenzione domiciliare. Dopo il ritorno in libertà, Guede ha cercato di ricostruirsi una vita lontano dai riflettori, ma il nuovo procedimento rischia ora di riportarlo davanti alla giustizia.

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Francesca Secci
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