L’Associazione Astrofili Eugubini – Gubbio Sotto le Stelle, nata da un gruppo di appassionati uniti dalla curiosità per il cielo, si è rapidamente affermata come una delle realtà culturali più vivaci del territorio. In pochi mesi, ha portato telescopi e divulgazione scientifica nei luoghi più belli dell’Umbria, fondendo la bellezza del cielo con quella dell’arte e della storia.


Abbiamo incontrato il presidente Alessandro Luconi per farci raccontare la storia, i progetti e le ambizioni di un’associazione che sogna di trasformare Gubbio in una vera e propria “città sotto le stelle”.
Presidente Luconi, come nasce l’Associazione Astrofili Eugubini e quali sono oggi le sue principali attività
L’associazione nasce da un’idea semplice ma potente: riportare l’astronomia tra le persone, non come materia per specialisti ma come esperienza viva, condivisa e accessibile. Siamo partiti in pochi, da un piccolo gruppo Facebook nato due anni fa, e in poco tempo quell’entusiasmo digitale si è trasformato in una realtà concreta.
Oggi organizziamo serate di osservazione pubblica del cielo, eventi in luoghi storici e uscite dedicate all’astrofotografia. Ci piace mostrare le stelle a chi non le ha mai viste davvero, far scoprire galassie e nebulose con strumenti moderni e mettere in contatto curiosi, studenti e appassionati.
Quanti soci conta attualmente l’associazione e che tipo di competenze scientifiche racchiude al suo interno?
Al momento contiamo più di cinquanta soci, dalle competenze molto diverse tra loro: tra noi ci sono fisici, astrofotografi, docenti, geologi, divulgatori scientifici, ricercatori universitari e appassionati di strumentazione. Alcuni dei nostri membri collaborano professionalmente con enti internazionali come NASA ed ESA, altri stanno muovendo i primi passi nel mondo dell’astronomia amatoriale.
Quello che ci unisce non è il curriculum, ma lo stesso desiderio di osservare, capire e raccontare il cielo.


Negli ultimi tempi avete organizzato eventi pubblici di grande successo, come “Gubbio Sotto le Stelle” al Castello di Petroia. Quali sono gli obiettivi a breve termine dell’associazione?
Nel breve periodo vogliamo continuare a portare le serate di osservazione nei castelli, nei borghi e nelle frazioni del territorio, mantenendo la qualità scientifica che ci contraddistingue. Proseguiremo le collaborazioni con realtà culturali e storiche locali e potenzieremo la dotazione tecnica dell’associazione, così da offrire osservazioni e astrofotografie sempre più spettacolari.
Stiamo inoltre sviluppando attività didattiche per scuole e giovani, una mostra fotografica dedicata all’astrofotografia amatoriale e la nostra prima pubblicazione divulgativa firmata dall’associazione. Parallelamente, stiamo costruendo una vera stagione astronomica 2026, con presenza anche online attraverso contenuti e dirette.
Guardando invece al futuro, quali sono le prospettive a medio e lungo termine per gli astrofili eugubini?
Guardando avanti, il nostro obiettivo non è solo continuare a fare eventi, ma costruire una presenza stabile nel territorio. Stiamo lavorando alla realizzazione di progetti che vadano oltre la singola serata astronomica: pubblicazioni divulgative periodiche, mostre dedicate all’astrofotografia e alla scienza del cielo, e iniziative che uniscano astronomia e geologia, due identità forti del nostro territorio, legate anche alla Gola del Bottaccione e lo strato di Iridio.
In questa visione rientra anche la creazione di una struttura dedicata: una sede operativa scientifica più ampia e attrezzata rispetto a quella che utilizziamo attualmente in via Baldassini, pensata per ospitare strumenti, incontri, laboratori e attività divulgative permanenti.
Vogliamo sviluppare forme di astro-turismo che portino a Gubbio persone non solo per ammirare i monumenti di giorno, ma anche il cielo di notte, creando un circuito culturale che metta insieme storia, natura e Universo.
Il nostro sogno, in una frase, è questo: fare di Gubbio una “città sotto le stelle”, dove scienza, cultura e meraviglia convivono e si scoprono passo dopo passo.

L’Associazione dedica particolare attenzione alla didattica: come coinvolgete studenti e giovani nel mondo dell’astronomia?
Il nostro obiettivo è avvicinare i più giovani all’astronomia in modo diretto e partecipato. Organizziamo serate dedicate a ragazzi e famiglie, proponiamo percorsi introduttivi per chi parte da zero e attività pratiche come osservazioni guidate al telescopio e prime esperienze di astrofotografia.
Vogliamo che i giovani non siano semplici spettatori ma protagonisti: per questo li coinvolgiamo nelle nostre iniziative, dando loro spazio, strumenti e curiosità da coltivare. Nei prossimi mesi attiveremo anche progetti didattici strutturati, pensati appositamente per le scuole.
Parliamo di tecnologia: che tipo di apparecchiature utilizzate per le osservazioni e per l’astrofotografia?
Per le nostre serate divulgative utilizziamo una combinazione di telescopi tradizionali e strumenti digitali, così da offrire al pubblico sia l’esperienza dell’osservazione “all’oculare”, sia quella moderna della visione aumentata, dove galassie e nebulose appaiono in diretta su schermo.
Nelle occasioni speciali, come la serata di presentazione del 12 settembre scorso nella Sala Consiliare di Palazzo Pretorio, alcuni soci mettono a disposizione anche i propri strumenti personali: dal dobson di grande diametro ai telescopi computerizzati e ai sistemi digitali come gli eVscope.
In questo modo riusciamo a coprire tutte le esigenze: chi vuole guardare direttamente nell’oculare, chi vuole fotografare, chi vuole semplicemente lasciarsi stupire da un’immagine dal vivo dell’Universo.

Nella vostra associazione collaborano anche fisici e scienziati di formazione accademica. Quanto è importante questo apporto per la qualità delle vostre attività?
È un valore enorme, non solo per il livello scientifico, ma per il modo in cui la conoscenza viene condivisa. La presenza di fisici, ricercatori e docenti ci permette di approfondire gli argomenti con competenza, ma allo stesso tempo di renderli comprensibili a tutti.
Non c’è distanza tra “esperti” e “principianti”: c’è un dialogo continuo. Ed è questo che fa crescere l’associazione, più di qualunque attrezzatura o numero di soci.
Una curiosità per concludere: 3I/Atlas, il misterioso corpo celeste che avete annunciato di voler osservare, quando pensate di riuscire a riprenderlo?
3I/ATLAS è un oggetto interstellare estremamente interessante, ma anche difficile da osservare: la sua luminosità è variabile, la traiettoria non è quella tipica delle comete del nostro Sistema Solare e servono condizioni ottimali di cielo, strumenti adeguati e meteo favorevole.
Se tutti i fattori saranno dalla nostra parte, tenteremo di riprenderla nelle prossime settimane. Non appena avremo una finestra osservativa realistica, lo comunicheremo pubblicamente.
Alcuni pensano che 3I/Atlas sia una astronave aliena. Qual è il vostro parere in merito?
Se fosse davvero un’astronave, sarebbe sicuramente una notizia affascinante e la studieremmo con ancora più interesse. Ma in questo caso i dati ci dicono altro: 3I/ATLAS si comporta esattamente come un oggetto naturale proveniente dallo spazio interstellare, con caratteristiche fisiche e dinamiche che conosciamo e possiamo misurare.
La scienza è bella anche per questo: permette di distinguere ciò che immaginiamo da ciò che possiamo osservare.

Come fare per entrare a far parte della vostra associazione?
È molto semplice: basta contattarci tramite la nostra pagina Facebook o Instagram cercando “Gubbio Sotto le Stelle”. Rispondiamo sempre e inviamo il modulo di adesione a chi desidera unirsi a noi.
Dalle parole di Alessandro Luconi emerge la visione di un’associazione giovane ma ambiziosa, capace di coniugare rigore scientifico e passione umana, tecnologia e poesia del cielo.
Le serate di “Gubbio Sotto le Stelle” non sono solo eventi divulgativi, ma esperienze che avvicinano le persone al mistero del cosmo, nella cornice unica della città eugubina.

Con progetti che spaziano dall’astrofotografia all’educazione scolastica, e con l’obiettivo di creare una stagione astronomica permanente, gli Astrofili Eugubini si propongono come un punto di riferimento regionale per chi ama la scienza e la bellezza.
E chissà, forse presto anche il misterioso corpo celeste 3I/ATLAS passerà nei loro obiettivi, aggiungendo un nuovo frammento di Universo al cielo di Gubbio.