Sette giornate non sono una sentenza, ma dicono già molto sul campionato del Gubbio. Dodici punti, quarto posto solitario in classifica, sei gol fatti e cinque subiti: il bilancio dei rossoblù racconta di una squadra che ha iniziato con il piede giusto. Tre vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta: cifre che fotografano una formazione solida, organizzata e pronta a dire la sua in un girone B di Serie C che si preannuncia equilibrato e ricco di insidie.
Il merito va soprattutto alla guida esperta di Domenico Di Carlo, tecnico che conosce a memoria la categoria e che ha trasmesso alla squadra una mentalità pragmatica, fondata sul lavoro quotidiano e sul miglioramento costante. “Step by step”, come ama ripetere lui stesso: niente voli pindarici, ma consapevolezza che la strada intrapresa sia quella giusta.
Ogni tifoso del Gubbio avrebbe messo la firma per vedere la propria squadra in questa posizione a inizio torneo. Eppure, il gruppo rossoblù non intende fermarsi: la classifica fa sorridere, ma le ambizioni restano misurate. Il campionato è lungo e ricco di trappole, ma la partenza promettente alimenta entusiasmo e fiducia in tutto l’ambiente.
Dopo sette giornate, è inevitabile analizzare numeri e prestazioni. E qui entra in gioco il concetto che tanto divide il calcio moderno: il “corto muso”. Una filosofia diventata iconica con Massimiliano Allegri, per indicare la vittoria di misura, il successo ottenuto anche solo con un gol in più degli avversari. Non servono goleade, non servono spettacoli pirotecnici: nel calcio, contano i tre punti.
Il Gubbio, almeno in questa fase iniziale della stagione, sembra incarnare perfettamente questo spirito. Sei gol realizzati, dodici punti conquistati. Una media che parla chiaro: non è necessario segnare tanto per fare strada. Ciò che conta è saper colpire al momento giusto e difendere con ordine.
Chi guarda soltanto i numeri potrebbe pensare a una squadra chiusa, pronta a sfruttare l’unica occasione a disposizione. Nulla di più lontano dalla realtà. Il Gubbio, infatti, crea occasioni, gioca un calcio dinamico e sa alternare momenti di aggressività offensiva a fasi di attenta copertura difensiva. Certo, manca ancora la capacità di chiudere le partite e di sfruttare al massimo il possesso palla in situazioni delicate, ma i progressi rispetto alla passata stagione sono evidenti.
Finora i rossoblù non hanno mai segnato più di un gol in una singola partita. I risultati parlano chiaro:
Un rendimento che dimostra grande solidità: cinque reti subite in sette gare rappresentano un dato da alta classifica, segno che la fase difensiva funziona e che l’organizzazione di squadra garantisce equilibrio.
Il tema centrale resta però quello dell’attacco. Nella scorsa stagione, il Gubbio ha pagato dazio proprio in fase realizzativa, trovando il gol con fatica. Quest’anno i segnali sono incoraggianti: l'arrivo di Andrea La Mantia, che si è sbloccato contro la Vis Pesaro, è un tassello fondamentale. L’attaccante porta esperienza e fisicità, qualità che mancavano.
C’è attesa anche per il rientro di Di Massimo, pedina che potrebbe alzare ulteriormente il livello qualitativo del reparto. Senza dimenticare calciatori come Tommasini, Spina, oltre ai giovani Ghirardello e Minta, pronti a sfruttare ogni occasione per dimostrare il proprio valore. Il potenziale offensivo, insomma, esiste e può crescere. Se i rossoblù riusciranno a trasformare le tante occasioni create in gol concreti, allora la classifica potrebbe sorridere ancora di più.