Il Consiglio comunale di Gubbio, tenutosi oggi 30 dicembre 2025, si accende sul tema del dimensionamento scolastico deciso dalla Regione Umbria, una vicenda che sta scuotendo politica, istituzioni e comunità scolastica. Al centro del dibattito, le accuse lanciate dall’opposizione – in particolare dall’assessore Simona Minelli – secondo cui il sindaco Vittorio Fiorucci avrebbe saputo da tempo delle decisioni regionali senza intervenire con determinazione.
La risposta del primo cittadino è stata ferma, articolata e fortemente polemica, a difesa del lavoro svolto dall’Amministrazione e contro quella che definisce una scelta imposta dall’alto senza confronto.
Fiorucci esordisce respingendo con decisione la narrazione dell’opposizione: «Non accetto l’idea di un sindaco isolato nei meandri del Comune. Il silenzio, quando c’è, è studio, lavoro, tentativi, condivisione. Non è mai solitudine distruttiva, ma costruzione».
Il sindaco distingue con nettezza la solitudine operativa dal presunto isolamento politico, rivendicando metodo, confronto e responsabilità amministrativa:
«Io non lavoro per ambizioni personali, non inseguo vantaggi politici. Ho a cuore soltanto questa città. Porto tavoli già elaborati perché chi decide possa farlo in modo sereno e consapevole».

Nel suo intervento, Fiorucci ricostruisce il percorso amministrativo e normativo che ha portato al provvedimento regionale. Ricorda la delibera di Giunta regionale 469, riguardante le linee guida per la programmazione territoriale della rete scolastica e dell'offerta formativa in Umbria per gli anni scolastici dal 2026/2027 al 2028/2029 e la posizione presa formalmente dal Comune di Gubbio: «Con nota del 3 settembre 2024 abbiamo chiesto di rinviare ogni decisione. E con un’ulteriore comunicazione abbiamo ribadito di non presentare proposte di dimensionamento, perché i numeri del nostro territorio non lo giustificavano».
Per questo, inizialmente, la Regione nella persona dell'Assessore Fabio Barcaioli, non aveva inserito Gubbio tra i territori interessati dal taglio, limitando i dimensionamenti a sole due autonomie provinciali.
La svolta, secondo Fiorucci, arriva con il nuovo atto regionale del 28 novembre 2025, definito dal sindaco: «Un provvedimento tardivo, imposto in maniera arbitraria, prepotente e irresponsabile, senza confronto e senza considerare le peculiarità del territorio».
Il sindaco parla esplicitamente di una decisione calata dall’alto, maturata – sostiene – per una logica politica che nulla ha a che fare con il merito: «Se, come dice la consigliera Minelli, è stata una scelta politica, allora è chiaro che c’è stata una volontà precisa di colpire questo territorio».
Il tema più contestato dalle opposizioni riguarda il presunto assenso del Comune. Su questo punto, Fiorucci è deciso: «Non ho mai dichiarato di accettare il dimensionamento. Non l’ho fatto e lo dimostrerò nelle sedi opportune. Chiedo che resti agli atti. Non accetto nemmeno allusioni su modalità opache, perché non appartengono al nostro modo di amministrare».
Il sindaco parla anche di dubbi sulla correttezza del metodo con cui sarebbe stato costruito il piano regionale, definendolo: «Un lavoro fatto con righelli virtuali, senza tener conto delle persone, delle scuole, delle comunità».

Fiorucci rivendica il ruolo del Comune come difensore della città e delle sue istituzioni: «Quando si governa non si guardano i colori politici, si guarda il territorio. Il dialogo per me è sempre aperto».
Il sindaco inserisce il tema scolastico dentro una visione più ampia di rilancio culturale e sociale: «Gubbio non ha bisogno di essere arricchita, ha bisogno di essere riscoperta. Stiamo lavorando per riportare alla luce la sua grandezza, come chi rimuove la polvere da pietre preziose».
La vicenda del dimensionamento scolastico, emersa con forza nel corso del Consiglio comunale, resta tutt’altro che conclusa e continuerà a rappresentare un passaggio centrale dell’attività amministrativa. Restano aperti il confronto politico tra maggioranza e opposizione, il dialogo – oggi certamente teso – con la Regione Umbria, le legittime preoccupazioni delle istituzioni scolastiche e delle famiglie, insieme agli aspetti amministrativi e procedurali che dovranno essere chiariti nelle sedi opportune.
In questo scenario complesso, la Giunta guidata dal sindaco Fiorucci rivendica l’impegno a fare piena luce sui passaggi che hanno condotto alle decisioni regionali, respingendo con fermezza quelle che vengono considerate accuse infondate. L’obiettivo dichiarato resta quello di tutelare in ogni modo l’interesse della città di Gubbio, difendendo il proprio sistema scolastico e garantendo che ogni scelta futura sia fondata su criteri oggettivi, rispettosa del territorio e condivisa con la comunità educante.