28 Sep, 2025 - 21:00

Il Gubbio vola al quarto posto: ecco cosa cambia con La Mantia titolare

Il Gubbio vola al quarto posto: ecco cosa cambia con La Mantia titolare

Sono i bomber a restare impressi nella memoria dei tifosi. Gli attaccanti che segnano, che corrono sotto la curva urlando a squarciagola, che trasformano un pomeriggio anonimo in un ricordo indelebile. Nel calcio i gol sono emozioni pure, istantanee che valgono più di mille discorsi tattici. Andrea La Mantia, attaccante classe 1991, appartiene esattamente a questa categoria. Arrivato al Gubbio negli ultimi giorni del mercato estivo, l’ex Spal sta già dimostrando perché il suo ingaggio sia stato un colpo non solo mediatico, ma anche tecnico e sportivo.

L’arrivo al Gubbio: un colpo da prima pagina

Rimasto svincolato dopo il fallimento della Spal, La Mantia ha passato l’estate ad allenarsi da solo, costruendo una preparazione individuale lontano dai riflettori. Una situazione non semplice per un calciatore della sua esperienza, abituato a respirare l’aria dello spogliatoio e la tensione del campo. Poi la chiamata del Gubbio, la firma, la presentazione, e la sensazione che qualcosa stesse per cambiare.

Il suo arrivo ha subito acceso l’entusiasmo della piazza. Perché La Mantia non è un nome qualsiasi: è un attaccante che in Serie B ha segnato gol pesanti, un centravanti capace di fare reparto da solo, un punto di riferimento dentro e fuori l’area. L’inserimento, come prevedibile, è stato graduale. Esordio alla terza giornata contro il Perugia, ancora lontano dalla condizione ottimale, poi spezzoni sempre più lunghi fino alla prima da titolare nella sfida di ieri contro la Vis Pesaro.

La coppia con Spina e l’equilibrio tattico

Contro la Vis Pesaro, mister Domenico Di Carlo ha scelto di affiancare La Mantia a Spina. Due attaccanti molto diversi, quasi complementari. Da una parte La Mantia, forte fisicamente, capace di tenere alta la squadra, fare da punto di riferimento e aprire spazi. Dall’altra Spina, rapido, tecnico, abile nel dialogo corto e nel legare i reparti. Una coppia che, sulla carta, può dare al Gubbio soluzioni variegate.

Il primo tempo a Pesaro è stato complicato: campo difficile, avversario aggressivo e un gol subito che ha costretto i rossoblù a inseguire. Proprio in questa fase La Mantia si è rivelato fondamentale: ha fatto salire la squadra, ha guadagnato falli, ha permesso di respirare e ha dato punti di riferimento in avanti. Nel secondo tempo, però, è salito in cattedra con un gol che racchiude tutta la sua essenza da bomber.

Il gol alla Vis Pesaro: una firma da attaccante vero

Cross dalla sinistra di Podda, inserimento centrale, girata al volo di sinistro e pallone che finisce nell’angolino basso. Un gol d’autore, che ha rimesso in carreggiata il Gubbio e ha mostrato a tutti il perché della sua fama. Con questa rete La Mantia non solo ha regalato un punto prezioso ai suoi, ma ha lanciato un messaggio chiaro: il Gubbio ora ha un terminale offensivo capace di trasformare un pallone sporco in oro.

La sua presenza in area costringe le difese avversarie a raddoppiare le marcature, aprendo spazi preziosi per gli esterni e per i centrocampisti che si inseriscono. Un’arma tattica che finora era mancata. Nelle prime sette giornate, infatti, la squadra aveva sofferto la poca capacità di riempire l’area di rigore: non tanto per colpa degli attaccanti, quanto per il limitato supporto del centrocampo. Con La Mantia, invece, la squadra trova un riferimento fisso, in grado di catalizzare palloni e liberare compagni.

La coppia con Tommasini e le alternative in attacco

Il bello è che Di Carlo non dovrà limitarsi alla coppia La Mantia-Spina. C’è infatti anche Tommasini, altro centravanti puro, che può formare con l’ex Spal una coppia d’attacco da area di rigore vecchio stampo. Due punte fisiche, letali nel gioco aereo e nelle situazioni da palla inattiva.

Questo permette all’allenatore di avere più soluzioni offensive: Spina per un calcio più dinamico, Tommasini per un gioco più diretto. La presenza di La Mantia diventa così un moltiplicatore di possibilità tattiche.

Il cammino del Gubbio: quarto posto blindato

Con il pareggio di Pesaro il Gubbio ha chiuso un trittico impegnativo di partite in sette giorni con quattro punti in tasca. Due trasferte consecutive, campi difficili e la capacità di mantenere saldo il quarto posto in solitaria. Non male per una squadra che deve ancora ritrovare alcuni elementi chiave.

Di Massimo e Costa, entrambi fermi ai box per infortunio, torneranno presto a disposizione. E allora il potenziale offensivo del Gubbio crescerà ulteriormente. Intanto, La Mantia sta mettendo benzina nelle gambe e partita dopo partita aumenta il suo minutaggio, pronto a diventare il leader offensivo che mancava.

Il futuro è rossoblù, ma servono piedi per terra

L’entusiasmo, inevitabilmente, cresce. I tifosi vedono una squadra solida, capace di soffrire ma anche di colpire, con un attaccante in grado di spostare gli equilibri. Ma guai a fare voli pindarici. Il campionato è lungo e il girone B di Serie C si conferma equilibrato e difficile. Il Gubbio ha dimostrato di avere identità, carattere e ora anche il bomber che serviva per alzare l’asticella. Ma per continuare a sognare servono umiltà, lavoro quotidiano e la capacità di rimanere concentrati. La Mantia può essere la chiave per far svoltare la stagione, ma il gruppo dovrà sostenerlo e sfruttare al meglio le sue caratteristiche.

AUTORE
foto autore
Lorenzo Farneti
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE