20 Nov, 2025 - 12:05

Gubbio, parte la nuova stagione del welfare: al via la coprogrammazione tra Comune e Terzo Settore

Gubbio, parte la nuova stagione del welfare: al via la coprogrammazione tra Comune e Terzo Settore

Un modello innovativo per leggere i bisogni e costruire le politiche sociali del futuro

È iniziato ufficialmente un percorso destinato a segnare una svolta nel modo in cui Gubbio e l’intera Zona Sociale 7 immaginano e costruiscono le proprie politiche sociali. Il nuovo cammino di coprogrammazione, promosso dalla Zona sociale 7 con il Comune di Gubbio capofila, ha infatti riunito per la prima volta attorno allo stesso tavolo istituzioni pubbliche ed enti del Terzo Settore, inaugurando un metodo di lavoro innovativo, partecipato e orientato ai bisogni reali dei territori.

Un percorso che, per dimensioni e visione, rappresenta una delle esperienze di amministrazione condivisa più significative avviate negli ultimi anni nel territorio eugubino.

Due giornate di confronto: oltre 30 enti riuniti alla Biblioteca Sperelliana

Il cammino della coprogrammazione è partito concretamente con i primi due incontri, svolti lunedì e martedì scorsi nella cornice della Biblioteca Sperelliana, luoghi che per l’intera giornata si sono trasformati in laboratori di idee.

Oltre 30 enti del Terzo Settore, insieme ai soggetti istituzionali invitati, hanno lavorato in una doppia modalità: una sessione plenaria iniziale seguita da tre tavoli tematici dedicati ai filoni più sensibili del welfare cittadino:

  • Vulnerabilità

  • Famiglie e Giovani

  • Disabilità

Le due giornate hanno visto un’affluenza ampia e costante, a conferma dell’interesse e dell’urgenza di una riflessione collettiva sulla direzione da dare al welfare locale.

Tre orizzonti temporali: oggi, 2030, 2040

Una delle caratteristiche più innovative del percorso è stata la scelta metodologica di lavorare su tre orizzonti di analisi:

1. L’oggi: fotografare i bisogni immediati

I gruppi hanno individuato criticità, fragilità, mancanze attuali dei servizi e nuove domande che emergono dalle famiglie, dagli anziani, dai giovani e dalle persone con disabilità.

2. Il 2030: definire strategie di medio periodo

Si è ragionato sulle priorità da assumere già nei prossimi anni, con l’obiettivo di rendere il sistema sociale più flessibile, integrato e inclusivo.

3. Il 2040: immaginare il welfare del futuro

I partecipanti hanno esplorato scenari di lungo periodo, ipotizzando nuovi modelli di servizio in grado di rispondere ai cambiamenti sociali, demografici ed economici in atto.

Una dimensione, questa, che ha permesso di guardare oltre l’emergenza e di orientare lo sguardo verso un welfare pronto ad affrontare trasformazioni epocali: invecchiamento della popolazione, nuove povertà, fragilità educative e pressioni demografiche.

La prima restituzione: un video per mettere a fuoco idee e criticità

Al termine delle due giornate, gli esperti che accompagnano il percorso hanno presentato un video di sintesi, il primo tassello di una restituzione più articolata dei lavori. È un materiale che raccoglie idee, parole chiave, bisogni ricorrenti e visioni emerse nei tavoli, e che costituirà la base per le fasi successive del percorso.

Nei prossimi incontri, infatti, questa base sarà approfondita, organizzata e trasformata in una mappa ragionata dei bisogni della Zona Sociale 7.

Verso la coprogettazione: il documento finale come road map del welfare locale

Il processo ora proseguirà con nuove sessioni di confronto, il cui esito sarà la costruzione di un documento condiviso, una sorta di road map strategica dalla quale nasceranno i futuri progetti di welfare del territorio.

La fase di coprogettazione — la fase operativa — partirà proprio da questo documento, che rifletterà le priorità emerse dal lavoro collettivo.

Tutte le fasi sono guidate da professionisti esperti di strumenti di coprogrammazione e coprogettazione, a garanzia di un processo rigoroso, trasparente e orientato ai risultati.

L’assessore Lucia Rughi: “Un metodo nuovo che dà voce alla comunità”

L’assessore ai Servizi Educativi e alle Politiche Sociali, Lucia Rughi, ha sottolineato il valore storico e culturale del percorso intrapreso: “Si tratta di un metodo innovativo di amministrazione condivisa, sperimentato per la prima volta dalla nostra Zona Sociale. La partecipazione registrata nei tavoli dimostra quanto fosse attesa un’apertura così ampia e condivisa. Questo lavoro ci permetterà di costruire servizi più efficaci, realmente aderenti ai bisogni delle persone e orientati al futuro della nostra comunità”.

Rughi ha evidenziato inoltre come la coprogrammazione sia una risposta concreta alla necessità, emersa con forza dai tavoli, di avere un dialogo stabile e strutturato tra amministrazione, Terzo Settore e mondo istituzionale.

Un welfare che guarda lontano

L’avvio del percorso di coprogrammazione segna un cambiamento culturale profondo: Gubbio e la Zona Sociale 7 scelgono di costruire il proprio futuro sociale non più in maniera verticale, ma attraverso un modello inclusivo, partecipato e condiviso.

Un welfare che ascolta, osserva e immagina.
E che, soprattutto, si costruisce insieme.

AUTORE
foto autore
Mario Farneti
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE