Un debutto che ha il sapore dell’evento epocale. L’apertura della mostra “Francesco e Frate Lupo. L’arte racconta la leggenda dell’incontro” ha registrato numeri sorprendenti: più di 500 persone hanno varcato le porte delle sedi espositive nei primi due giorni. Visitatori arrivati da diverse regioni italiane e anche dall’estero, richiamati da un percorso che intreccia arte, storia e spiritualità. Non si tratta soltanto di un successo di pubblico, ma di un segnale forte: l’interesse verso la figura di San Francesco e il suo lascito simbolico continua a crescere e a risuonare, a distanza di otto secoli.
Un’affluenza così significativa, in un arco di tempo tanto breve, testimonia quanto l’iniziativa sia riuscita a intercettare un bisogno diffuso di cultura e di identità, in una città che in questi mesi vive con intensità le celebrazioni per l’Ottavo Centenario della morte del Santo di Assisi.
Il via ufficiale è arrivato venerdì sera con l’inaugurazione solenne, alla presenza di autorità civili e religiose, insieme ai due curatori Cristina Galassi ed Ettore Sannipoli. Un momento che ha segnato l’avvio di un programma culturale di ampio respiro. Già dal sabato mattina, al primo giorno di apertura al pubblico, le sale si sono riempite di curiosi e appassionati, a conferma che la mostra ha saputo imporsi come punto di riferimento per il calendario culturale non solo locale, ma nazionale.
Il percorso espositivo si articola in tre sedi - Palazzo dei Consoli, Museo Civico e Museo Diocesano - e raccoglie oltre 250 opere provenienti da musei, collezioni private e istituzioni italiane ed estere. Un allestimento imponente che offre uno sguardo inedito sulla leggenda dell’incontro tra Francesco e il lupo, trasformata in un linguaggio che attraversa epoche e sensibilità.
A sottolineare la portata dell’iniziativa è stato l’assessore alla Cultura di Gubbio, Paola Salciarini, che non ha nascosto la soddisfazione per i risultati raggiunti:
"Voglio esprimere un plauso sincero – dichiara – al lavoro dell’Ufficio Cultura e a tutti coloro che si sono impegnati per rendere possibile questo straordinario progetto".
Parole che confermano come dietro il successo dell’evento ci sia un impegno organizzativo corale, sostenuto da una rete di collaborazioni istituzionali. Ma l’assessore ha voluto anche evidenziare l’eco mediatica generata dalla mostra sin dalle prime battute:
"Già dalla conferenza stampa del 19 settembre a Roma e il giorno stesso dell’inaugurazione, la mostra ha ottenuto una ribalta mediatica senza precedenti, con l’attenzione di testate, televisioni e quotidiani nazionali: dall’Osservatore Romano ad Avvenire, da Vatican News ai servizi di TG1 e TG2, fino a Libero, la stampa specializzata e tutte le maggiori testate locali e regionali".
Un successo che, secondo l’assessore, non si esaurirà in questi primi giorni: "Siamo veramente orgogliosi di questi risultati e certi del fatto che questa visibilità porterà ulteriori importanti ricadute a livello nazionale e internazionale".
Il progetto, tuttavia, non si limita all’esposizione delle opere. L’assessore Salciarini ha già annunciato un calendario parallelo di attività che accompagneranno i mesi della mostra:
"Nei prossimi mesi – chiude l’assessore – verranno messe in campo iniziative specifiche per coinvolgere scuole, associazioni e cittadini: visite guidate, percorsi didattici, eventi collaterali".
Si tratta di un investimento sul lungo periodo, con l’obiettivo di trasformare la mostra in una risorsa permanente per la città. "L’obiettivo – ha aggiunto – è che la mostra non rimanga un evento episodico, ma diventi una risorsa duratura per la città, contribuendo a far crescere la consapevolezza del filo rosso che unisce arte, spiritualità e memoria collettiva, rafforzando ulteriormente il legame tra la città di Gubbio, la figura di San Francesco e il suo messaggio universale".
L’entusiasmo dei visitatori e la grande attenzione mediatica sono due facce della stessa medaglia: la mostra non è solo un evento culturale, ma un progetto identitario che porta avanti con determinazione l’immagine di Gubbio. La città, già legata in maniera indissolubile alla figura di San Francesco per la leggenda del lupo, riesce così a riaffermare il proprio ruolo nel panorama culturale italiano ed europeo.
L’afflusso costante di pubblico nei primi giorni è la prova che l’iniziativa non riguarda soltanto i fedeli o gli studiosi di storia dell’arte, ma ha saputo attrarre un pubblico trasversale, fatto di famiglie, turisti e semplici curiosi. Una dimostrazione di come l’arte e la spiritualità, se raccontate con linguaggi accessibili, possano diventare patrimonio condiviso.